GAAT, SALVI ALL'UNANIMITA'

Il 58esimo Congresso del Gruppo agenti, svoltosi a Milano a fine maggio, ha riconfermato, con un voto compatto, l'uomo che guida la rappresentanza da 15 anni. Tra gli obiettivi prioritari per gli associati, quello di proseguire nello sviluppo della Gaat Service

GAAT, SALVI ALL'UNANIMITA'
👤Autore: Beniamino Musto Review numero: 46 Pagina: 26
Il Gaat (Gruppo agenti di assicurazione Toro) non sembra avere paura di andare per la propria strada, che molto spesso non è quella né degli altri gruppi agenti della galassia Generali, né quella delle rappresentanze generaliste. Una linea politica, quella del presidente Roberto Salvi che, nel recente passato non ha avuto paura di andare allo scontro, anche aspro, con la mandante. Sulle sue idee, e sulla sua persona, il consenso degli iscritti al gruppo è stato unanime, come dimostra l’esito del 58esimo congresso della rappresentanza, svoltosi a Milano dal 26 al 28 maggio. 
La rielezione del presidente è avvenuta all’unanimità (220 voti su 220) ed è stata accompagnata da una lunga standing ovation. La conferma di Salvi, non è mai stata in dubbio. Quella del presidente uscente, del resto, era l’unica lista in campo, ma al di là di questa annotazione tecnica, era visivamente palese tra gli agenti Gaat la condivisione per la linea politica del presidente, e la fiducia nel suo operato. 


VIA I LACCI E I LACCIUOLI

Nella sua lunga relazione, durata circa tre ore, Salvi, parlando per lo più a braccio, ha ripercorso le ultime battaglie del Gaat e quelle che attendono il gruppo nell’imminente futuro. La storia recente parla di una difficoltà di interlocuzione con la compagnia, emersa, ad esempio, in occasione dell’attivazione dei sistemi danni non auto, due anni fa. “I colleghi – ha spiegato Salvi – non erano pronti e chiedevano più tempo per prepararsi, mentre la compagnia voleva a tutti i costi che si partisse”. Questo ha portato a uno scontro a viso aperto, con un ricorso contro la compagnia presentato in tribunale da oltre 200 agenti: istanza respinta però dal giudice come inammissibile. “Non è stata un’azione fatta a cuor leggero – ha precisato – lo abbiamo fatto per dignità: bisognava mandare un forte segnale alla compagnia”. Per difendersi dalla diffida partita dal Gaat, ricorda Salvi, “la compagnia ha affermato che gli agenti sono imprenditori al pari di Generali. Ne prendiamo atto. Però dobbiamo esserlo sempre, senza essere soggiogati da lacci e lacciuoli”. Tra questi lacci e lacciuoli Salvi cita due aspetti su cui il Gaat ha ottenuto dalla mandante ciò che rivendicava: l’autonomia del conto corrente e la libertà di nominare i propri subagenti. 





AVANTI A TESTA ALTA

Il presidente del Gaat ha riconosciuto il valore di una compagnia del calibro di Generali Italia: “sono felicissimo di essere in questo gruppo. La nostra mandante è certamente molto meglio di tante altre mandanti. Ma bisogna decidere cosa fare: se subire a testa bassa, oppure affrontare a viso aperto ciò che va contro i nostri interessi”. La fase dura dello scontro con Generali Italia è poi terminata nel 2016, quando i vertici del Gaat si sono incontrati con l’ad della compagnia, Marco Sesana. “È stato un incontro proficuo. Sesana – ha spiegato Salvi – si è dimostrato molto disponibile nei confronti del Gaat. Ho trovato un grande rispetto per il nostro gruppo agenti”. 





LA SCOMMESSA GAAT SERVICE

Salvi ha poi parlato del più importante e ambizioso progetto del gruppo agenti: la Gaat Service, società di intermediazione che si basa sulla possibilità di collaborazione A con A. Il presidente l’ha definita “una delle opportunità che abbiamo per continuare a svolgere il nostro mestiere in modo soddisfacente”. Agli agenti Gaat che non lo hanno ancora fatto, Salvi ha rivolto un invito ad aderire a una piattaforma che “rafforza il potere contrattuale, e che rappresenta una componente di una strategia molto più complessa”. I numeri di Gaat Service presentati nel corso del congresso parlano di una realtà in costante espansione: le 18.510 polizze emesse nel 2015 sono diventate 29.300 nel 2016 (+58,3%). “La bontà del lavoro svolto – ha osservato Salvi – può essere valutata e apprezzata soprattutto se messa a confronto con iniziative simili promosse da altri gruppi agenti”. Per questo Salvi ha esortato i colleghi a mettere sulla porta delle proprie agenzie la doppia insegna: quella che da un lato reca il leone rosso di Generali Italia, e dall’altro il toro blu della Gaat Service. 

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