EVOLUZIONE PER VIGILANZA E VIGILATI

EVOLUZIONE PER VIGILANZA E VIGILATI
Autore: Maria Rosa Alaggio Numero Review: 11 Pagina: 3
Con la riforma dell’architettura di vigilanza europea, realizzata nel 2011, il messaggio al sistema assicurativo era chiaro: l’obiettivo da perseguire era, e rimane, il potenziamento delle attività volte all’integrazione e all’armonizzazione dei regimi di supervisione, con norme condivise e decisioni in grado di tener conto della sostenibilità dei singoli mercati nazionali. 
L’intento alla base della riforma conduce a ritenere che non solo il ruolo di Eiopa sia destinato nel tempo a divenire sempre più significativo, ma anche quello delle autorità nazionali che, nell’ottica di un mercato delle assicurazioni più integrato, sono chiamate a imprimere un colpo di acceleratore nei controlli di carattere prudenziale, cartolare e ispettivo. In questa prospettiva va considerata anche la riforma del 2012 che ha visto l’istituzione dell’Ivass, con un più stretto collegamento tra vigilanza assicurativa e bancaria. 
Tra le tematiche più calde, in tema di vigilanza, è naturalmente l’introduzione di Solvency II, che impone un nuovo paradigma di coordinamento, di dialogo e di rappresentanza tra autorità di vigilanza, in Europa e in Italia, e imprese di assicurazione. Ma Solvency II non è l’unica partita che si gioca a livello europeo e che incide sull’assetto del sistema assicurativo. 
Fondamentale è oggi anche il dossier sulla distribuzione assicurativa, Imd2, con le decisioni che riguardano in modo particolare la trasparenza delle retribuzioni, l’introduzione di un regime più rigoroso, a tutela del consumatore, relativo alla vendita di polizze vita a contenuto finanziario, nonché i fondamentali aspetti di trasparenza sulle vendite dirette che potranno modificare pesantemente le attività dei diversi canali distributivi. 
Il risultato finale, al di là del già ambizioso obiettivo di armonizzazione e convergenza tra le pratiche di vigilanza, dovrà essere la creazione di livelli di concorrenza funzionanti e uguali per tutti i player europei. 
In questo contesto inserisce l’intensa attività delle autorità di controllo per garantire la stabilità del settore, con un occhio attento alle dinamiche societarie e tariffarie e ai livelli di competitività degli operatori, compagnie e canali distributivi, del nostro Paese. Il tutto, va ricordato, sotto la spinta di un legislatore che, negli ultimi tempi, appare particolarmente attivo e dinamico, soprattutto nel mercato auto. 
Per tutti questi motivi è fondamentale che le compagnie siano in grado di adottare nuove e più efficaci linee di governance, modificando la cultura aziendale prima ancora di concentrarsi su “nuovi calcoli tecnici”. 
Ma è altrettanto importante che anche gli intermediari comprendano che ciò che sta succedendo in Europa non può non influenzare l’attività di intermediazione e l’insieme dei canali distributivi del nostro Paese. 
E quindi agire di conseguenza, con maggiore consapevolezza rispetto al passato. 

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