INTERVENTI FORMATIVI PER TARGET MIRATI

Per condurre le nuove generazioni oltre la conoscenza di concetti basilari sul risparmio servono azioni coordinate sul territorio. L’obiettivo è indirizzare i giovani verso la comprensione del rischio e la conoscenza delle soluzioni per un’adeguata pianificazione finanziaria e assicurativa

INTERVENTI FORMATIVI PER TARGET MIRATI
Da anni le istituzioni di diversi Paesi discutono sull’importanza di rafforzare i piani di educazione finanziaria, soprattutto in riferimento alle giovani generazioni. Tali interventi si rendono necessari a fronte di uno scarso livello di informazione sui temi di finanza. 

L’indagine Standard & Poor’s Global finlit survey, realizzata su 140 Paesi nel corso del 2014, colloca l’Italia all’ultimo posto tra i Paesi europei, con solo il 37% degli adulti che sa rispondere a domande relative a concetti finanziari di base. 
Per gli studenti, Ocse-Pisa (programme for international student assesment) identifica un livello di competenze finanziarie molto basso. L’indagine, realizzata su un campione di ragazzi di 15 anni e condotta in 13 Paesi, mostra che solo il 10% degli studenti è in grado di analizzare prodotti finanziari complessi e risolvere problemi finanziari non comuni, mentre il 15% sa prendere semplici decisioni e riconoscere l’uso di documenti finanziari più diffusi. L’Italia si posiziona con uno scarto di 34 punti rispetto alla media (500 punti) dei 13 Paesi Ocse; tuttavia, regioni come Veneto e Friuli Venezia Giulia si posizionano di un punto sopra la media. I dati raccolti indicano la necessità di interventi formativi soprattutto su alcune zone territoriali e su specifici target.
È importante sottolineare che con l’accezione educazione finanziaria si dovrebbero intendere temi che non si limitano ai concetti chiave e specificamente connessi alla finanza, ma quegli aspetti che si inseriscono nell’ambito di un’efficace gestione e pianificazione finanziaria, quali la propensione al rischio e al risparmio, la conoscenza di prodotti finanziari, assicurativi, previdenziali.



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IL LIVELLO DI INTERESSE NELLE SCUOLE

Il centro Baffi Carefin dell’Università Bocconi, grazie alla Financial education unit, svolge attività di ricerca su questi temi. Nel triennio 2013 - 2016 ha coinvolto 1.700 studenti delle scuole medie superiori (di differenti indirizzi e grado, ubicati al nord Italia) in un progetto realizzato grazie alla sponsorizzazione di Citi Foundation di New York. I risultati della ricerca, su un campione di 1.566 questionari validi, indicano che 976 studenti dimostrano competenze finanziarie e 700 pensano di cambiare il loro comportamento finanziario. Le analisi sul gender evidenziano che la basic financial literacy è poco diffusa tra le donne, le quali però sono più sensibili ad apprendere competenze, e ottengono risultati post trattamento migliori. 
La collaborazione della unit con la fondazione Forum Ania - Consumatori sul progetto Io & i rischi teens, realizzato dalla fondazione, ha permesso di sensibilizzare i giovani sul tema del rischio, della probabilità, dei principi e degli strumenti assicurativi e previdenziali, grazie a un progetto che vede il coinvolgimento diretto degli insegnanti.
Nel triennio 2014-2016 il programma ha coinvolto 100 classi, per un totale di 1.528 alunni (età media 18 anni), di cui il 50,85% maschi e 49,15% femmine, appartenenti a 43 tra istituti tecnici (31) e istituti professionali (12) e a 20 licei. 
Su una scala da 1 a 10, gli studenti assegnano un giudizio medio pari a 4,6, leggermente superiore al voto assegnato alle banche (4,4) sulla fiducia che ripongono nelle compagnie assicurative. Interrogati sul futuro, gli alunni esprimono un atteggiamento cautamente positivo, dando una buona rilevanza alla pianificazione.
Alla domanda di financial literacy, il livello assoluto di risposte non è eccelso; più alto nei tecnici/professionali e meno elevato per le femmine. È importante considerare le implicazioni di questo gap per affrontare i temi assicurativi e previdenziali (grafico 1).




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UN RUOLO SIGNIFICATIVO PER L'ASSICURAZIONE

Il percorso ha permesso di migliorare la conoscenza di elementi che stanno alla base del tema assicurativo, come la probabilità di un evento o il danno causato. In particolare l’education è stata molto efficace sui maschi e sugli alunni degli istituti tecnico professionali.
Questa iniziativa dimostra come il sistema assicurativo possa avere un ruolo significativo nella sensibilizzazione e nella gestione del rischio, elementi chiave per un’appropriata pianificazione finanziaria. Il ruolo della fondazione è rilevante per la formazione. Non meno significativa è l’attività che le singole imprese svolgono direttamente, anche grazie all’utilizzo di nuove tecnologie e tramite i loro canali distributivi. La rete sul territorio, prossima al cliente, può essere un volano all’education assicurativa; tale funzione è stata nel tempo sottolineata anche dai diversi interventi normativi, non ultima la direttiva sulla distribuzione. 

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