RACCOLTA E PROFITTI, LA FRAMMENTAZIONE È STRUTTURALE

Il settore assicurativo globale è cresciuto costantemente nel 2015, anche considerando la crescita economica mondiale ancora moderata. Tuttavia, le previsioni di Swiss Re parlano di uno sviluppo meno uniforme per l'anno in corso

RACCOLTA E PROFITTI, LA FRAMMENTAZIONE È STRUTTURALE
Una fotografia di cosa è andato bene e cosa meno nel 2015, insieme a un bilancio e un’analisi delle tendenze con cui, tra pochi mesi, si chiuderà l’anno in corso. 
Una fonte autorevole per capire lo scenario globale su cui i player assicurativi si sono mossi e su cui disegneranno le cartine geografiche del proprio viaggio verso lo sviluppo, è il Sigma Report, pubblicato da Swiss Re. 
Secondo quanto ha detto Kurt Karl, il capo economista di Swiss Re “i tassi d’interesse e le condizioni di mercato a livello macroeconomico e finanziario continueranno a condizionare le prospettive per il settore assicurativo. Con la redditività sotto pressione, gli assicuratori nel ramo vita continueranno a concentrarsi sul miglioramento della gestione del capitale, riducendo le spese e cercando investimenti con rendimenti alti. Ma anche la redditività nel ramo danni – continua – resterà condizionata dai rendimenti ancora bassi, e dal livello debole dai prezzi”. 


MEGLIO DEL PIL MONDIALE

Guardando al 2015, la crescita dei premi assicurativi si può definire costante in mezzo a forti disparità regionali. A fronte di una crescita economica globale moderata (Pil mondiale in crescita del 2,5% rispetto al 2014), la raccolta dell’industry è aumentata del 3,8% in termini reali, meglio quindi rispetto al 3,5% del 2014. 
Le economie avanzate sono andate meglio, in termini relativi, mentre ha pesato di più il rallentamento nei mercati emergenti, con molti grandi Paesi colpiti dall’instabilità politica e dai bassi prezzi delle materie prime. Per tutto il 2015 (e in parte per l’anno in corso), l’ambiente finanziario è stato condizionato dall’incertezza sull’inasprimento della politica monetaria negli Stati Uniti, mentre l’inflazione, con l’eccezione di alcuni mercati emergenti, è stata bassa nella maggior parte dei Paesi.


VITA, NEL 2015 SOTTO LA MEDIA PRE-CRISI

Per quanto riguarda il ramo vita, in termini reali, la crescita dei premi è scesa al 4% dal 4,3% del 2014, a 2534 miliardi di dollari. La media della raccolta è stata più bassa del periodo pre-crisi (2008) nei mercati avanzati, ma leggermente più alta di quella dei mercati emergenti. Nelle economie mature lo sviluppo è stato del 2,5%, in calo dal 3,8% dell’anno precedente. Da segnalare, per quanto ci riguarda, l’Europa occidentale, di cui fa parte l’Italia, la cui crescita ha rallentato in modo significativo. 
Diverso il discorso per gli Stati Uniti, i cui premi vita sono tornati con il segno più dopo due anni di declino, e per l’Asia avanzata, guidata da Giappone e Corea. I mercati emergenti hanno quasi raddoppiato la propria crescita complessiva (+12%), e sono stati sostenuti da una forte performance dell’Asia emergente. Migliora anche l’America Latina, ma rallentano Medio Oriente e Africa. 


ACCELERA L’OCEANIA

Swiss Re prevede per l’anno in corso premi vita in crescita sia nei mercati avanzati, sia negli emergenti, con un’accelerazione maggiore nei primi e un lieve rallentamento nei secondi. Il piccolo miglioramento delle economie mature è dovuto principalmente a una ripresa in Oceania e a una modesta accelerazione in Europa occidentale, mentre il Nord America resterà sui livelli del 2015.
Nei mercati emergenti, il ritmo di crescita riflette la forte performance dei Paesi asiatici, con una crescita dei premi più lenta in Cina. In Indonesia e Malesia, il business vita sta conoscendo un grande sviluppo anche grazie alla piattaforma di condivisione dei rischi Takaful, compatibile con la Sharia. 
Al contrario, in America Latina lo sviluppo rimarrà inferiore rispetto ai recenti livelli a causa della concorrenza sui prezzi, della debolezza della domanda e dell’accresciuta volatilità finanziaria. Premi in diminuzione in Russia, a causa delle difficoltà economiche. 
Le dinamiche generali confermano che il settore sarà condizionato dalla volatilità dei mercati, dai bassi tassi di interesse e dai cambiamenti normativi che saranno significativi, nel breve e nel medio termine.


DANNI: L’EUROPA OCCIDENTALE ESCE DALLA STAGNAZIONE

Nel 2015, il ramo danni è cresciuto del 3,6% in termini reali a 2020 miliardi di dollari, rispetto al 2,4% registrato nel 2014: si tratta di uno sviluppo migliore della media pre-crisi. I mercati maturi sono stati gli attori principali. L’Asia avanzata, con il +4,1% del 2015 sul 2014, ha registrato la crescita più elevata, ma anche il Nord America è andato bene con il +3,2%. La crescita è stata, invece, più contenuta in Europa Occidentale (+1,5%), e tuttavia si è trattato di un significativo miglioramento rispetto agli anni precedenti di stagnazione. I mercati emergenti hanno proseguito il loro trend di robusta crescita dei premi (+7,8%), trainati principalmente dalla Cina. 
Resta comunque un quadro di fragilità sia per i risultati tecnici, sia per il ritorno sugli investimenti, che sono stati più deboli rispetto al 2014. Il risultato tecnico, in particolare è stato influenzato da riserve in difficoltà. 
Ed ecco, quindi, che la crescita globale del settore danni per quest’anno è prevista più debole, a causa del rallentamento generale delle attività economiche e dei prezzi soft, principalmente nei mercati avanzati. 
Le prospettive per i mercati emergenti, infine, sono più che mai un misto: mentre continuerà il forte sviluppo dei Paesi emergenti dell’Asia, sostenuto principalmente dalla Cina, in alcune altre regioni la crescita sarà più lenta, o addirittura potrebbe contrarsi. 

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