I NUOVI FORMAT DI TRASMISSIONE DEL SAPERE

Una tecnologia sempre più pervasiva ha stravolto i paradigmi dell'apprendimento. Che oggi è collaborativo, interattivo e non gerarchico. In una parola: social. Come dimostra una ricerca del Cetif sull'evoluzione dei modelli formativi

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👤Autore: Laura Servidio Review numero: 28 Pagina: 56 - 57
La formazione, oggi, può diventare un’opportunità per consentire alle aziende di ritornare competitive. A patto che queste ripensino i paradigmi, gli strumenti e i metodi di valutazione dell’apprendimento, favorendo l’adozione di sistemi di social learning e fungendo da community manager nella gestione della conoscenza.
Questa la sintesi di una ricerca svolta dal competence centre del Cetif, Nuovi paradigmi della formazione per il settore finanziario, secondo cui risorse capaci di anticipare e reagire alle sfide rappresentano un’importante leva di investimento e crescita per l’azienda. 

L’attenzione riservata al fenomeno del social learning è molto alta, per la necessità da un lato di ripensare le logiche formative del distance learning non sempre efficaci e dall’altro per la necessità di intercettare nuove modalità gestionali per i nativi digitali. L’apprendimento acquisisce valenza sociale, collaborativa e interattiva; le informazioni non sono più riconosciute come gerarchiche, ma il frutto di cogenerazione; e i formati immersivi reperibili ed efficaci sono l’obiettivo da privilegiare nella progettazione e produzione di contenuti formativi. 





IL MODELLO 70:20:10

L’implementazione di piattaforme di social networking contribuisce all’attuazione del modello 70:20:10, dove il 70% proviene da esperienze dirette, il 20% dalla formazione informale e il 10% da quella strutturata. Nello specifico, l’esperienza on-the-job (70%), grazie a un enterprise social network, può essere facilitata attraverso la condivisione di esperienze personali con l’intera community; la formazione informale (20%) beneficia dell’estensione della rete personale consentendo alle pratiche virtuose di circolare al di fuori dei singoli dipartimenti; la formazione formale (10%) può essere resa disponibile grazie a un sistema di gestione dei passaporti formativi individuali. 





COINVOLGERE LE RISORSE

La vera sfida, quando si parla di social learning nel contesto aziendale è quella di coinvolgere attivamente il personale nell’utilizzo degli strumenti di social enterprise. Non è detto che la propensione alla comunicazione che si osserva in rete abbia la stessa velocità di propagazione all’interno di un’azienda con un’organizzazione formale: confini, procedure e gerarchie creano presupposti diversi da quelli che si affermano al suo esterno. È sicuramente questo l’aspetto più impegnativo, ma anche più premiante: la conoscenza aziendale è un asset il cui valore è direttamente proporzionale alla velocità della sua trasmissione e l’azienda che giunge in ritardo a questa consapevolezza, a maggior ragione in un contesto globale, rischia di rimanerne penalizzata in termini competitivi. 


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