OLTRE LA COMPLIANCE: UNA LEVA STRATEGICA PER LA COMPETITIVITÀ

Il perseguimento di obiettivi Esg non è un obbligo per le Pmi, ma le imprese hanno compreso l’opportunità di partire da qui per costruire strategie utili alla crescita e alla gestione dei rischi. A livello europeo e nazionale sono stati approntati strumenti per agevolare il percorso delle piccole e medie imprese verso un’adozione consapevole

OLTRE LA COMPLIANCE: UNA LEVA STRATEGICA PER LA COMPETITIVITÀ
La sostenibilità sta entrando sempre più nelle agende delle imprese italiane, spinta da un contesto normativo europeo in continua evoluzione e da una crescente consapevolezza che criteri Esg ben integrati nelle attività aziendali possono rappresentare un vantaggio competitivo. Oggi le imprese sono chiamate a un cambio di passo: la sostenibilità non può essere solo compliance, ma va integrata appieno nella strategia.
Con l’entrata in vigore della Corporate sustainability reporting directive (Csrd) e l’avanzare della Corporate sustainability due diligence directive (Csddd), le imprese devono affrontare una duplice sfida: da un lato, l’obbligo di rendicontare le proprie performance Esg secondo gli standard europei (European sustainability reporting standards, Esrs); dall’altro, la responsabilità di monitorare e gestire gli impatti lungo la propria catena del valore. In questo contesto, il Pacchetto Omnibus, proposto dalla Commissione Europea, introduce semplificazioni e transizioni graduali, con l’obiettivo di evitare che le nuove regole penalizzino le piccole e medie imprese. Tra le misure chiave vi è il riconoscimento del Vsme (Voluntary standard for non-listed Smes): uno standard volontario pensato per aiutare le Pmi non quotate a comunicare il proprio impegno Esg in modo proporzionato e compatibile con le proprie risorse.
Il Vsme nasce quindi come strumento operativo all’interno del Pacchetto Omnibus, con l’intento di tradurre gli obiettivi della Csrd in pratiche semplici, accessibili e adatte alla realtà delle Pmi.

STRUMENTI PER UN LINGUAGGIO COMUNE

In parallelo, sul piano nazionale, il ministero dell’Economia e delle Finanze ha promosso la redazione del documento Dialogo di sostenibilità tra Pmi e banche, un’iniziativa concreta per facilitare la comunicazione delle informazioni Esg tra imprese e sistema finanziario. Il documento propone un set di quaranta indicatori, articolati in cinque aree tematiche, accompagnati da una guida metodologica utile per la raccolta e presentazione dei dati.
Pur essendo distinti, il Vsme e il documento Mef sono strumenti complementari: il primo rappresenta una futura cornice europea standardizzata, il secondo offre una risposta operativa immediata al bisogno di dialogo tra banche e Pmi italiane. Entrambi contribuiscono a creare un linguaggio comune Esg essenziale per sostenere le imprese nella transizione e migliorare l’accesso al credito.
In questo scenario normativo e competitivo, le imprese orientano le proprie iniziative verso: precisi indirizzi strategici e operativi interni ed esterni all’azienda (i principali riguardano l’efficienza energetica e la circolarità, per ridurre impatti e costi; la gestione della supply chain secondo criteri Esg, anche in risposta alla Csddd; la governance e la cultura aziendale, con formazione interna e revisione dei processi decisionali; la comunicazione trasparente e credibile, per rafforzare la fiducia degli stakeholder.

DALLA COMPLIANCE ALLA CRESCITA

Anche se in molti casi l’impulso iniziale per l’adeguamento ai criteri Esg è dettato dalla compliance, sempre più spesso le aziende riconoscono nella sostenibilità un fattore di resilienza e posizionamento competitivo.
Una visione Esg impatta trasversalmente sull’organizzazione aziendale, ma in modo particolare sulla gestione del rischio, tema cruciale anche per il settore assicurativo. Infatti, le imprese che integrano i criteri Esg presentano una maggiore capacità di prevenzione, in particolare sui rischi ambientali, reputazionale e operativi. Sono, inoltre, caratterizzate da una governance più solida nella gestione delle crisi e degli imprevisti, e adottano un approccio basato su una trasparenza che agevola la valutazione del rischio assicurativo, con effetti positivi anche su condizioni e accessibilità delle coperture.
Da questo punto di vista, l’adozione di pratiche Esg può migliorare il dialogo tra imprese e assicurazioni, permettendo soluzioni più su misura e una, ancor più corretta, pricing policy.

IL RUOLO CENTRALE DELLA COMUNICAZIONE

In tutto questo, la comunicazione gioca un ruolo centrale: non basta essere sostenibili, è necessario comunicarlo in modo credibile, trasparente e coerente. Questo vale sia verso l’esterno (investitori, clienti, comunità), sia verso l’interno, dove è fondamentale coinvolgere dipendenti e partner.
La comunicazione Esg non è solo reporting: è racconto, posizionamento, costruzione di fiducia. Una trasparente ed efficace comunicazione rappresenta un punto di contatto decisivo tra impresa, mercato e stakeholder finanziari, compagnie assicurative comprese.
In conclusione, la sostenibilità non è più solo un dovere normativo, ma una sfida condivisa che coinvolge imprese, banche, assicurazioni e istituzioni. Strumenti come il Vsme e il documento sul dialogo tra Pmi e banche aiutano a costruire un linguaggio comune, capace di valorizzare gli sforzi delle imprese, facilitare l’accesso al credito e migliorare la gestione dei rischi. In questo contesto, le compagnie assicurative svolgono un ruolo strategico su tre fronti: come valutatori del rischio, partner della transizione e investitori responsabili. 
Una posizione chiave per sostenere imprese più resilienti e orientare il sistema economico verso modelli sostenibili.


GLI STRUMENTI CHE SUPPORTANO LA SOSTENIBILITÀ PER LE PMI 
Pacchetto Omnibus (Commissione Europea, 2023)
Iniziativa legislativa che introduce semplificazioni e criteri di proporzionalità nella fase di attuazione della Csrd. Tra le misure previste: posticipi, fasi transitorie e l’introduzione di uno standard volontario per le imprese non quotate.

Vsme (Voluntary standard for non-listed Smes)
È lo standard europeo volontario per aiutare le Pmi non quotate a rendicontare le informazioni Esg in modo semplice, proporzionato e comparabile. Proposto nel quadro del Pacchetto Omnibus e sviluppato da Efrag, il Vsme sarà utile per interfacciarsi con partner finanziari, catene del valore e stakeholder istituzionali.

Dialogo di sostenibilità tra Pmi e banche (Mef, 2023)
Documento nazionale promosso dal ministero dell’Economia e delle Finanze insieme alle principali autorità di vigilanza (Banca d’Italia, Ivass, Consob, Covip) e ai ministeri competenti. In esso sono contemplati 40 indicatori Esg suddivisi in cinque aree tematiche ed è inclusa una guida metodologica dettagliata per aiutare le Pmi a raccogliere e presentare le informazioni di sostenibilità in modo coerente e accessibile alle banche.

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