FINACCORD, LA CORSA DEI NUOVI CANALI

La vendita di polizze danni, vita e previdenza al supermercato o al fashion store è una realtà in molti Paesi. Un fenomeno che mostra ancora una volta quanto il mercato dell’intermediazione italianA sia poco sviluppato, ancora legato alle antiche liturgie degli agenti tradizionali

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👤Autore: Fabrizio Aurilia Review numero: 18 Pagina: 32 - 33
Sempre di più la grande distribuzione di tutto il mondo sta agendo come distributore di prodotti assicurativi e di assistenza. È una tendenza che si sta consolidando ma che vede l’Italia ancora ai margini, bloccata dai veti dell’intermediazione tradizionale e da una legislazione ancora non abbastanza liberale, nonostante le tornate di liberalizzazioni.
Un nuovo studio pubblicato da Finaccord, una delle principali società di ricerca e consulenza che opera a livello globale nel campo dei servizi finanziari, ha rilevato come il trend sia in costante crescita. Il mercato mondiale di assicurazione e assistenza vendute dalla grande distribuzione si sta espandendo rapidamente: la ricerca, effettuata su un campione di più di 6.000 grandi operatori retail in tutto il mondo, ha evidenziato che almeno un prodotto assicurativo, o un servizio di assistenza collegato all’assicurazione, è distribuito da 281 rivenditori, ovvero il 4,4​​% del campione. A loro volta, questi 281 retailer fanno parte di 153 gruppi diversi e rappresentano un aumento rispetto all’analoga ricerca effettuata da Finaccord nel 2010, quando i brand distributori di polizze e servizi assicurativi erano stati 232.


AUTO, CASA, MA NON SOLO

Nel dettaglio delle polizze più vendute dalla grande distribuzione nel mondo, l’assicurazione auto e quella per la casa sono le più comuni: 170 grandi brand distribuiscono la prima, mentre poco meno (167) vendono la seconda, una percentuale che per entrambi i prodotti si attesta al 2,6% del totale. Leggermente meno sono i retailer che vendono l’assicurazione sulla vita, pari al 2,5% oppure quella sugli infortuni (il 2,4%). Il 2% delle aziende intervistate distribuisce anche un’assicurazione sanitaria, mentre l’1,5% vende una polizza viaggi e 1,1% propone di assicurare l’animale domestico. Lo 0,9% distribuisce altri tipi di assicurazione. Contemporaneamente, il mercato dell’assistenza è più limitato, considerato che solo 50 rivenditori su 6000, pari allo 0,8%, propongono un qualche tipo di servizio e ancora meno, 48 grandi marchi (0,7%), offrono assistenza dentale.
Per quanto riguarda le specifiche categorie di rivenditori, la ricerca ha analizzato le scelte dei distributori, ovvero chi ha mostrato più sollecitudine e propensione a vendere assicurazioni e assistenza. Nel complesso, i più intraprendenti del campione, in tutto il mondo, sono i grandi magazzini e i centri commerciali, con una percentuale del 12,5%. Seguono con il 10,5% i supermercati e gli ipermercati, mentre molto più staccate sono le altre categorie, tra cui i negozi specializzati, pari al 3,9%, i magastore di libri e multimedia all’1,4% e i rivenditori di elettronica di consumo meno propensi a fornire assicurazioni o assistenza, con un tasso pari all’1,1%. 


EUROPA E NORD AMERICA ARRIVANO TARDI

“Col tempo – commenta Edward Wilford, consulente di Finaccord – il numero di retailer a livello globale che vendono prodotti e servizi assicurativi, nonché la loro influenza come i distributori nei rispettivi mercati, è destinato ad aumentare, perché le compagnie puntano a migliorare la propria efficienza distributiva, sfruttando tutto il potenziale dei canali alternativi”.
In questo contesto, l’Europa e più in generale il nord ovest del mondo restano indietro. Guardando alla distribuzione territoriale dei retailer che vendono polizze e servizi assicurativi, Finaccord evidenza essenzialmente due macro aree in cui lo sviluppo di questo business è maggiore. Guida la classifica il Sud Africa, con un tasso di attività più elevato, pari al 10,8%, di tutti i marchi censiti nella ricerca; a seguire l’area dell’America Latina, che con l’8,4% stacca le altre aree del mondo. L’analisi Paese per Paese (in tutto sono 60 quelli coperti dallo studio) mostra ancora lo strapotere dell’America del centro e del sud, con il quartetto latinoamericano formato da Cile, Perù, Messico e Colombia, con i rispettivi 20,3%, 17%, 15,7% e 11,1% tra i retailer analizzati.


AXA È LA COMPAGNIA PIÙ INTRAPRENDENTE

Le compagnie che offrono prodotti e servizi attraverso grande distribuzione e vendita al dettaglio sono tantissime e non è semplice riuscire a strutturare l’offerta, che si presenta estremamente frammentata, senza un assicuratore dominante o gruppo di compagnie preponderanti. Tuttavia, la ricerca di Finaccord individua in Axa, a livello globale, l’impresa con il più elevato grado di coinvolgimento in questo canale distributivo. Lo studio elenca, specificando però che non si tratta di una lista esaustiva né definitiva, i retailer che operano con Axa. In Messico, l’assicuratore francese distribuisce prodotti attraverso la catena di discount Bodega Aurrera, di proprietà di Walmart, e i negozi Coppel, che vendono arredamento, elettrodomestici, ma anche abbigliamento; in Brasile i negozi di abbigliamento Riachuelo propongono prodotti Axa, come anche, per arrivare in Europa, Carrefour in Belgio e Francia (ma anche in Indonesia), Eroski in Spagna, John Lewis, Marks & Spencer, Sainsbury, Tesco e ancora Walmart in Gran Bretagna. 
“Le catene di negozi – conclude Wilford – stanno cercando accordi con gli assicuratori e altre attori del mercato finanziario per migliorare margini di crescita e profitti; mentre anche i consumatori, in molti Paesi, stanno mostrando crescente disponibilità a comprare l’assicurazione da intermediari alternativi a quei canali cui sono sempre stati abituati”. 


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