L’ECONOMIA RALLENTA, L’ASSICURAZIONE VA A 7.000

Il valore del mercato assicurativo globale nel 2022 supererà per la prima volta nella storia i 7.000 miliardi di dollari, e continuerà a crescere anche nel 2023. Secondo gli analisti di Swiss Re, le mosse delle banche centrali aiuteranno a scongiurare la stagflazione. Ma non la recessione

L’ECONOMIA RALLENTA, L’ASSICURAZIONE VA A 7.000
👤Autore: Fabrizio Aurilia Review numero: 97 Pagina: 20-22
L’economia globale ha rallentato bruscamente e l’inflazione è ai massimi da molti decenni. Nei prossimi 12-18 mesi conosceremo le cosiddette recessioni inflazionistiche in molte delle principali economie del mondo. L’inflazione elevata è qui per restare, tanto che il decennio del 2020, complessivamente, avrà tassi inflattivi più elevati rispetto ai 10 anni precedenti. 
Le banche centrali hanno aumentato i tassi d’interesse e continueranno nella propria politica restrittiva nei prossimi mesi, puntando alla stabilità dei prezzi piuttosto che sulla crescita economica. 
Gli analisti di Swiss Re, che si sono espressi in occasione della nuova edizione del rapporto World Insurance Sigma, sostengono che questo fattore sia positivo per due aspetti principali: in primis, le mosse delle banche centrali aiuteranno a scongiurare la stagflazione già vista negli anni Settanta del Novecento; in seconda battuta, si tratta della “fine dell’era della repressione finanziaria”, cioè dell’eccessivo controllo dei mercati da parte dei regolatori. 

INFLAZIONE, OSSERVATA SPECIALE 

In questo contesto il valore del mercato assicurativo globale nel 2022 supererà per la prima volta nella storia i 7.000 miliardi di dollari, e continuerà a crescere anche nel 2023. Nonostante i numeri positivi, Swiss Re spiega che il combinato disposto di economia in rallentamento e inflazione elevata indebolirà la raccolta premi, con un aumento che nei prossimi due anni sarà inferiore all’1,2% annuo in termini reali, e quindi depurato dagli effetti dell’inflazione. L’incremento dei tassi d’interesse, comunque, sosterrà la redditività del settore, grazie a ritorni sull’investimento più elevati. 
“In un contesto difficile – spiega il capo economista di Swiss Re, Jerome Haegeli – il settore mostra vitalità, capacità di resistenza e di crescita, e aver raggiunto i 7.000 miliardi di dollari di premi è un traguardo importante”. Sorvegliata speciale è, appunto, l’inflazione: se cresce, aumenta di pari passo anche il costo dei rimborsi per incidenti, catastrofi e per ogni tipo di sinistro. 



RALLENTANO I SINISTRI DA COVID-19

Il risultato del settore si deve anche a una “solida crescita dell’occupazione e del reddito, dall’inasprimento dei prezzi dei premi P&C e da una maggiore consapevolezza nella popolazione dei rischi legati alla mortalità e alla salute”, si legge nel rapporto. A fine anno, i volumi dei premi saranno superiori del 17% rispetto ai livelli pre-Covid, a testimonianza di una “nuova e crescente domanda di protezione”.
Nel ramo danni, nel 2022 la raccolta premi dovrebbe aumentare del 7,1% in termini nominali, raggiungendo così 4.100 miliardi di dollari di raccolta entro fine anno. Depurata dagli effetti dell’inflazione, la crescita in termini reali sarà dello 0,8% per il 2022 e del 2,2% per il 2023%, con un’accelerazione maggiore nel settore commerciale.  
Nei rami vita, i premi aumenteranno del 4,8% in termini nominali nell’anno in corso, raggiungendo i 3.100 miliardi. Al netto dell’inflazione, tuttavia, ci sarà una contrazione del 0,2% quest’anno e un ritorno alla crescita solo nel 2023. “Nel lungo periodo – dicono gli analisti – il trend di crescita si baserà su una maggiore e più diffusa consapevolezza del rischio e quindi una maggiore domanda di protezione arrivata con la pandemia. Inoltre, anche se i sinistri da Covid perdureranno nel 2022, il loro volume probabilmente si ridurrà, favorendo così un miglioramento della redditività del ramo vita”.



DIFFICILE PER L’ITALIA SCALARE LA CLASSIFICA 

In Italia (ottavo posto in classifica), rispetto al 2020 pandemico, fa sapere Swiss Re, la raccolta premi è già aumentata dell’11,5%, salendo così a 190 miliardi totali, con un peso sul mercato assicurativo globale pari al 2,8%, un dato che corrisponde a meno della metà del Regno Unito e inferiore di un terzo rispetto alla Francia, ulteriore riprova della sottoassicurazione italiana. 
Per quanto riguarda le quote di mercato degli altri paesi, gli Stati Uniti rimangono il più grande mercato assicurativo del mondo, con premi totali pari a 2.700 miliardi di dollari nel 2021 e una crescita in termini nominali dell’8,1%.
La Cina è il secondo mercato e, con quasi 700 miliardi di raccolta premi complessivi, pesa per il 10,1% del mercato assicurativo globale.  
Infine, in Europa sia il Regno Unito sia la Francia, paesi già citati, mostrano una robusta crescita in termini nominali nel 2021, con incrementi rispettivamente del 16,7% e del 24% rispetto all’anno precedente, il 2020 pandemico. I due paesi occupano stabilmente il quarto e quinto posto della classifica generale.

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