EXPO 2015, ACCELERATORE DELLA RIPRESA

Una manifestazione di questa portata rappresenta una grande opportunità per il paese, perchè garantisce il giusto riconoscimento per i cospicui investimenti fatti. L'esposizione universale nasconde, però, anche una serie di insidie. In questo senso, le strategie di prevenzione e gestione del rischio, unite a coperture assicurative adeguate, assumono un'importanza vitale per chiudere il cerchio della sicurezza

Watermark 16 9
👤Autore: Renato Agalliu Review numero: Edizione speciale FERMA Forum Pagina: 14 - 16
Venti milioni di visitatori per un giro d’affari, stimato, di circa 25 miliardi di euro. Expo 2015, che sta rispettando le attese in fatto di numeri, potrebbe essere la chiave di volta per riaccendere il motore economico dell’Italia: la ripresa e l’occupazione passano anche dalla grande esposizione universale ospitata a Milano. Una rassegna di questa portata, lunga sei mesi, con migliaia di manifestazioni ed eventi quotidiani, si propone come una vetrina eccezionale e un’opportunità unica per l’intero Paese. A ciò si affiancano anche i benefici tangibili e immediati garantiti dall’elevato numero di turisti. Secondo la Camera di commercio di Milano, la spesa quotidiana media dei visitatori, al termine della manifestazione, dovrebbe aggirarsi intorno a 96 euro per gli italiani e a 136 euro per gli stranieri. Mentre, sul fronte dei pernottamenti la media prevista è di due notti per i turisti italiani e di tre per gli stranieri. Tuttavia, come ogni altro grande evento, Expo cela anche una serie di rischi e insidie che possono, potenzialmente, comprometterne la buona riuscita. La parola chiave in un contesto simile è dunque sicurezza. Tutela delle persone in primis e poi delle infrastrutture. Ne è conseguita la necessità di predisporre un piano di sicurezza dinamico in grado di potersi adattare a qualsiasi mutamento. 





SICUREZZA, PREVENZIONE E GESTIONE DEI RISCHI

Ogni procedura è stata preventivamente definita nel dettaglio: a partire da possibili eventi atmosferici avversi, passando per guasti tecnici, come ad esempio i black out, sino a eventuali disordini di folla o minacce di attacchi terroristici, che in simili occasioni si intensificano. E, proprio alla luce degli ultimi avvenimenti intimidatori a livello internazionale, il Viminale ha predisposto un piano d’azione che ha previsto il dispiegamento di oltre 2600 uomini tra poliziotti, carabinieri, finanzieri e soldati, per una spesa complessiva di 90 milioni di euro. È stato così stilato un progetto per coordinare la sicurezza del sito (grande come 170 campi da calcio), offrire assistenza logistica ai 145 Paesi ospitati all’esposizione e, contestualmente, preventivare anche un’opera di assistenza sanitaria per i visitatori (circa 300 mila al giorno). Più nello specifico, Expo ha stanziato per la sicurezza oltre sette milioni di euro. 

Come prevenire, quindi, i rischi di una rassegna come la grande esposizione universale? In quest’ottica la pianificazione della sicurezza richiede esperienza e conoscenze mirate e specifiche, oltre a una significativa competenza in materia giurisdizionale, culturale e ambientale. 
Per rispondere al tema, Anra ha stilato un vademecum con cinque regole da seguire, individuando le aree dove concentrare la maggiore attenzione per gestire al meglio l’evento: identificazione di un comitato di sicurezza a presidio dei siti coinvolti e gli obiettivi sensibili (hotel, aeroporti, infrastrutture); realizzazione di un piano di emergenza per ogni sito e padiglione, con definizione delle azioni da intraprendere durante un evento critico (evacuazione dagli impianti, percorsi alternativi alle vie di trasporto); pianificazione e messa in campo di tutti i sistemi tecnologici di sicurezza (sistemi di intelligence e verifica negli aeroporti) per filtrare gli accessi; valutazione delle possibili fonti di rischio e delle caratteristiche del territorio (infrastrutture, condizioni climatiche); e infine selezione delle aziende partner della manifestazione (global player, broker internazionali, system integrator professionisti e sponsor della rassegna) con i quali sono definiti accordi articolati. 





IL RUOLO DELLE POLIZZE ASSICURATIVE

L’analisi preliminare di gestione dei rischi e la messa in opera di strategie di sicurezza efficaci giocano un ruolo chiave. I danni, non solo materiali ma anche in termini reputazionali, e le conseguenti perdite economiche possono avere grosse ripercussioni sia per gli organizzatori sia per i partecipanti. In questo senso, dunque, i piani di sicurezza sono stati elaborati con un certo livello di flessibilità per renderli adattabili ai probabili cambiamenti che sorgono spesso nell’ambito di manifestazioni di questa complessità. Inoltre, per gestire le diverse aree critiche, serve personale di sicurezza adeguatamente preparato e formato: affinché sia in grado di poter agire in base ai diversi contesti di rischio. Ma, entrando nel dettaglio, quali sono le più grandi preoccupazioni per gli assicuratori? Indubbiamente il più percepito, come accennato, è il rischio terrorismo. Tra i timori più diffusi anche quelli sulle infrastrutture e sui rischi reputazionali che potrebbero provenire da eventuali difficoltà organizzative o intoppi di vario genere. In questo ambito si inseriscono le coperture assicurative che puntano, così, a chiudere il cerchio della sicurezza. Il programma assicurativo messo a punto da Expo ha previsto polizze che coprono i danni materiali, dalle opere e al contenuto, alla responsabilità civile durante le fasi di costruzione: coperture, queste, che saranno mantenute per i successivi dieci anni dall’esposizione universale. Per offrire un pronto intervento in caso di sinistro, infine, è stato istituito nell’area espositiva un help desk multilingua sempre a disposizione dei visitatori. 



LA SOSTENIBILITÀ PER “NUTRIRE IL PIANETA” 

Se l’assunto di base della grande esposizione, come richiamato nel claim di Expo Milano 2015, è “nutrire il pianeta, energia per la vita”, il filo conduttore dovrà essere una riflessione sulle soluzioni proposte e le inevitabili contraddizioni dell’epoca contemporanea: da un lato c’è chi ancora soffre la fame nel mondo (secondo recenti stime, circa 870 milioni di persone denutrite nel biennio 2010-2012); il rovescio della medaglia mostra, invece, chi muore per eccesso di cibo e alimentazione scorretta (circa tre milioni di decessi per problemi di sovrappeso o malattie legate all’obesità). Il tema della nutrizione del pianeta al centro del progetto Expo, quindi, passa anche dalla capacità di gestione delle risorse alimentari in maniera sostenibile. Per questo motivo servono scelte politiche consapevoli e stili di vita sostenibili. Occorre, attraverso l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia, ricercare e trovare un equilibrio tra disponibilità e consumo delle risorse. In quest’ottica, l’adozione di una corporate social responsibility può e deve rappresentare uno stimolo e un valore guida per le imprese. E in particolare per quelle che hanno un’attinenza diretta con le tematiche di ambiente, sostenibilità e qualità, quali sono le aziende dell’alimentare. Allo stato attuale, l’impatto ambientale è uno dei temi caldi nell’agenda dei risk manager delle imprese. Focalizzare l’attenzione su tali aspetti e intraprendere azioni concrete per raggiungere standard qualitativi in questa direzione significa, in definitiva, avere un ritorno positivo anche nella gestione e nella copertura dei rischi. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Articoli correlati

I più visti