INNOVAZIONE E PERSONALIZZAZIONE

Pur essendo una copertura ancora non sufficientemente diffusa in Italia, la polizza D&O è in fase di evoluzione per uniformarsi alle richieste che provengono dalla clientela, per la tutela del patrimonio personale e societario. L'Rc Professionale, invece, registra una notevole pressione sul pricing e la difficoltà di soddisfare una domanda massiva. Ne parliamo con i player del mercato

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👤Autore: Laura Servidio Review numero: 24 Pagina: 46 - 50
Seppur ancora limitato, il mercato D&O italiano sta vivendo un momento di crescita. Sono in aumento le richieste di risarcimento relative a decisioni sbagliate, investimenti di scarsa qualità, procedimenti penali, cause per fallimenti, mobbing,  presunte violazioni fiscali, inquinamento o da parte dell’azienda stessa verso un amministratore. 
“Abbiamo notato – conferma Andrea Corbino, casualty underwriting manager & deputy general manager di Qbe – un aumento della litigiosità che ha visto le aziende italiane esposte a class action in Usa o a verifiche contabili, con spese legali molto elevate e pensiamo che l’aumento delle attività di m&a potrà essere un ulteriore elemento scatenante”.
“Relativamente alle polizze D&O, stiamo vedendo – sottolinea Giulio Rosati, financial lines underwriter di Qbe – una richiesta sempre più frequente di massimali elevati per la tutela del patrimonio, a fronte dell’aumentata consapevolezza della copertura assicurativa. In questo senso, il settore sta cercando di uniformarsi alle richieste sempre più frequenti dei clienti, tra cui quella di un’esposizione maggiore: l’offerta Qbe, per esempio, offre una capacità di sottoscrizione fino a 37,5 milioni di euro”.


IL COSTO DELLA NON ASSICURAZIONE

La mancanza di una polizza D&O può avere sia un costo per la società sia un onere per l’azienda e la persona stessa: in caso di liquidazione o fallimento della società, la polizza interviene rifondendo i creditori sociali e la collettività. “In alcuni casi – spiega Marco Vantellino, Aig financial lines responsabile D&O – vi sono procedimenti che prevedono l’inversione dell’onere della prova (è l’assicurato che deve dimostrare di non aver commesso il fatto) oppure che scattano d’ufficio”.
Per soddisfare questo bisogno assicurativo, Aig ha ideato una polizza D&O specificamente pensata per le Pmi, chiamata D&O Private Edge. “Questa polizza – spiega Vantellino – si compone di tre sezioni che possono dare copertura piena agli amministratori offrendo, in più, estensioni alla copertura per la società stessa, in modo da tutelare ancor meglio il bene azienda: nelle Pmi vi è spesso coincidenza tra amministratori e soci e, quindi, tutelare la società significa anche tutelarne una parte di patrimonio”.




ATTENZIONE ALLE START UP

Sempre in tema di polizze, si distingue la soluzione pensata da Aec per una particolare categoria di imprese: le start up innovative. “Abbiamo posto – conferma Federico Capuzzo, responsabile dell’intermediazione di Aec Underwriting – una particolare attenzione a questo segmento, con una soluzione che offre le stesse garanzie di una polizza D&O, ma con la particolarità di coprire un rischio normalmente poco gradito alle assicurazioni, quello di imprese giovani che non offrono una storicità nella stima del rischio. Abbiamo riscontrato grande interesse, perché è uno strumento che garantisce anche gli eventuali investitori, rendendo l’impresa più appetibile: se gli amministratori sono coperti da un’adeguata polizza D&O, anche l’investitore si sente più tutelato”.
Altre particolarità di questa polizza sono il tacito rinnovo e un’assunzione semplificata basata su poche essenziali informazioni, che consente di garantire massimali da 250mila fino a 10 milioni di euro. 


COPERTURE INDIVIDUALI

Un’altra soluzione, difficile da reperire sul mercato italiano, è quella che tutela il singolo amministratore: la cosiddetta D&O individual. “Nei casi in cui – spiega Capuzzo – l’azienda non voglia dotarsi di una polizza D&O classica o laddove l’amministratore sieda nel board di più società, è molto utile ricorrere a questa soluzione, in quanto, con un’unica polizza, l’amministratore può coprire le sue responsabilità derivanti da tutte le cariche ricoperte, comprese quelle presso società soggette al controllo della Corte dei conti”.





GARANZIE ESTESE

Sempre in chiave d’innovazione, l’offerta Dual. “Sul fronte D&O – racconta Mauro Semenza, underwriting & sales director di Dual Italia – abbiamo scelto di portare avanti l’operazione culturale, value for money, lanciando un prodotto secondo noi innovativo, Dual Corporate Protection, che permette, a un costo accessibile, di mettere in sicurezza sia il patrimonio degli amministratori sia della società. Alla classica D&O abbiamo associato una serie di tutele per l’azienda che vanno dalle cause di diritto del lavoro, all’infedeltà dei dipendenti, dalle spese di consulenza, in caso di accertamenti dell’Agenzia delle entrate, alle spese per inquinamento e per la pubblicità, nella gestione di crisi di reputazione, responsabilità civile, in ambito extracontrattuale e spese impreviste, oltre all’anticipo dei costi e delle spese legali”. 


RC PROFESSIONALE, CORSA ALL'ACQUISTO DELLA POLIZZA

Il mercato Rc professionale in Italia vive da anni, per via dell’obbligatorietà assicurativa, una vera e propria corsa ad assicurarsi. “Trattandosi di un mercato nuovo – spiega Luca Vai, financial lines underwriter di Qbe – l’offerta è rappresentata soprattutto da prodotti standard a basso costo, scarsamente customizzati. Le proposte delle compagnie assicurative tradizionali spesso faticano ad allinearsi alla normativa poiché sarebbe colpita una grande fetta di professionisti che, alla vigilia dell’entrata in vigore dell’obbligo assicurativo, hanno trovato soluzioni molto vantaggiose in termini di costo, ma meno per quanto riguarda le coperture”.
L’introduzione dell’obbligo assicurativo rappresenta tuttora una grossa sfida per le compagnie di assicurazioni. “Il mercato potenziale – conferma Walter Villa, Aig financial lines responsabile PI – è molto frammentato, con un numero importante di piccoli professionisti, pertanto gli assicuratori devono superare le difficoltà legate alla necessità di soddisfare una domanda massiva, con problematiche di natura gestionale, soddisfacendo, al contempo, l’esigenza del professionista di disporre di prodotti adeguati”.





AMPLIARE I CANALI

In questo contesto, Aig ha adottato strumenti che conciliano esigenze apparentemente contrastanti. “I canali di distribuzione tradizionali e il business one to one – spiega Villa – non appaiono più sufficienti per rispondere all’accresciuta domanda, pertanto abbiamo adottato diversi canali alternativi quali, agenzie di sottoscrizione, schemi di affinity con associazioni di categorie, accordi di bancassurance e di riassicurazione, pur restando fondamentale il canale degli intermediari assicurativi”.
Altre esigenze da soddisfare, la tempestività ed efficienza del servizio: “a questo proposito, Aig si è dotata di strumenti e piattaforme informatici, non ultima, la possibilità di consentire l’acquisto on line delle coperture”.


STANDARD, MA NON SOLO

Se da un lato è importante garantire la standardizzazione del prodotto, diretto a un’ampia platea di potenziali acquirenti, dall’altro, servono soluzioni dai contenuti e dalla qualità adeguati: “Aig mette a disposizione coperture standardizzate a prezzi competitivi, consentendo, al contempo, la personalizzazione della polizza, attraverso numerose garanzie aggiuntive, in relazione alle esigenze dettate dalla propria attività. Inoltre, qualsiasi richiesta di copertura non standard è valutata direttamente da un team di sottoscrittori della direzione; analogamente la gestione dei sinistri viene effettuata da un team di liquidatori specializzati e dedicati al settore della Rc professionale”.


APPROCCIO TAILOR MADE

L’offerta assicurativa cerca, dunque, di allinearsi alle recenti normative con l’intento di conciliare fattori quali competitività, qualità dei prodotti, garanzie adatte alle esigenze dei clienti, controllo e gestione del rischio e dell’andamento tecnico. “Poiché all’interno delle convenzioni – aggiunge Luca Vai – l’andamento tecnico negativo di pochi assicurati può incidere sulla performance totale, l’approccio tailor made resta il più meritocratico per il singolo cliente, in quanto offre le migliori soluzioni a un vasto numero di categorie professionali, attraverso prodotti personalizzati in base al profilo di rischio. Offriamo coperture a primo rischio o in eccesso sinistri con capacità di sottoscrizione fino a 30 milioni di euro”.
Sulla qualità punta anche Dual Italia. “L’Rc professionale – racconta Maurizio Semenza – resta il nostro focus di mercato, rispetto al quale ci siamo accreditati nel tempo come specialisti di altissimo livello, grazie all’offerta di polizze all risk & all inclusive, con poche e chiare esclusioni, retroattività illimitata, assenza di sottolimiti e assicurazione delle cosiddette circostanze. Tutto questo, con un’attenzione particolare agli aspetti di sostenibilità nel tempo e ai risultati tecnici”. 





LA VARIABILE CLAIMS MADE

Altro elemento attuale, viste le recenti normative è il claims made. “Le nostre coperture – conferma Semenza – includono già da tempo, per target selezionati e affinity group, oltre alla retroattività illimitata, anche la decennale postuma. Ma è importante chiarire che non tutte le polizze claims made presenti sul mercato operano allo stesso modo: solo alcune includono la cosiddetta deeming clause che copre le circostanze rilevanti, ovvero suscettibili di dare luogo a una futura richiesta di risarcimento da parte di un terzo. La denuncia delle circostanze durante la decorrenza della polizza garantisce la copertura assicurativa per l’eventuale richiesta di risarcimento che dovesse successivamente pervenire all’assicurato anche dopo la scadenza della polizza”. 
Infine, una novità delle ultime settimane, la polizza di rc professionale offerta da Aec a favore degli intermediari assicurativi iscritti nella sezione E del Rui. “Grazie al piazzamento sul mercato dei Lloyd’s – spiega Elisabetta Ibba, responsabile dell’intermediazione e dei rapporti con il mercato dei Lloyd’s per Aec Master Broker-Lloyd’s Broker – garantiamo gli iscritti nella sezione E per quanto non previsto nella polizza dell’intermediario principale”. 




TUTELA LEGALE, IL NATURALE COMPLETAMENTO DELLE D&O

Negli ultimi anni stanno assumendo sempre maggiore importanza le coperture assicurative volte a proteggere il patrimonio personale degli amministratori di società di capitali, nel caso in cui venga loro richiesto un risarcimento dei danni per mala gestio dell’azienda. Il Codice civile italiano (articolo 2392 ss) stabilisce che gli organi di gestione e controllo delle società di capitali (amministratori, direttori, dirigenti, sindaci ed eventuali membri del consiglio di sorveglianza) rispondano illimitatamente, e con il loro patrimonio personale, alle azioni di responsabilità promosse nei loro confronti dalla società stessa, dai soci, dai creditori e da terzi.
“A tal riguardo – spiega Marco d’Onofrio, responsabile divisione tecnica assunzioni di Arag – le polizze di responsabilità civile D&O assolvono il compito primario di proteggere il patrimonio personale degli amministratori nei casi in cui siano chiamati in causa per una richiesta di risarcimento danni. Inoltre, la polizza di responsabilità civile D&O prevede, in base all’articolo 1917 del Codice civile, che la compagnia di Rc fornisca un legale all’amministratore assicurato per resistere alla richiesta risarcimento danni, nel limite di un importo pari a un quarto del massimale di polizza”.

Chi copre in caso di penale
La copertura di responsabilità civile D&O garantisce, quindi, l’amministratore da un punto di vista civilistico, ma non prevede nulla in merito all’eventuale copertura delle spese legali nei casi in cui sia instaurato un procedimento penale a suo carico: la polizza di tutela legale è perciò il naturale completamento dei bisogni assicurativi del target di riferimento.
“Questa copertura – conferma D’Onofrio – opera principalmente su due fronti: nei casi di instaurazione di un procedimento penale a carico dell’amministratore copre le spese legali dell’avvocato, liberamente scelto dall’assicurato, nel limite del massimale previsto in polizza (salvo il caso di condanna per dolo); nei casi di resistenza alla richiesta danni, garantisce la copertura delle spese legali dopo l’esaurimento della quota prevista dalle polizze di responsabilità civile D&O per le spese legali.
Le due polizze di responsabilità civile D&O e tutela legale operano con modalità diverse. “La prima è in regime di claims made, ovvero prevede l’operatività delle garanzie per le richieste di risarcimento danni, avanzate nei confronti dell’assicurato, in costanza di polizza, di norma indipendentemente dal momento in cui si è verificata la condotta lesiva. La polizza di tutela legale è, invece, in regime di loss occurence ovvero opera per le violazioni di legge o le condotte lesive avvenute in costanza di polizza, a prescindere dalla data della richiesta di risarcimento, ma è possibile estendere l’operatività di tale copertura a fatti avvenuti prima della polizza acquistando la cosiddetta Retroattività, purché il sinistro non sia già noto all’assicurato”.
I massimali delle polizze di responsabilità civile D&O possono anche arrivare a cifre a sei zeri, in quanto sono finalizzati a coprire il danno civile, solitamente ingente, causato dall’amministratore, “mentre – conclude  – per le polizze di tutela legale, che coprono esclusivamente spese legali, sono normalmente previsti massimali per singolo sinistro da 20mila euro a 100 mila euro, comunque considerati capienti”.

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