RISCHI AMBIENTALI NEL SETTORE DEL TRASPORTO

Molte delle aziende di trasporto che si occupano di spostare da una parte all’altra dell’Italia, o all’estero merci pericolose, infiammabili o altamente inquinanti operano senza conoscere i potenziali pericoli o sotto assicurando i rischi per l’ambiente in caso di incidente, lasciando se stessi e l’ambiente esposti a danni significativi. Ecco quali sono i rischi da gestire in caso di sinistro o guasto che comporti danni ambientali

RISCHI AMBIENTALI NEL SETTORE DEL TRASPORTO
Le cause dei danni ambientali riconducibili a un incidente possono consistere comunemente in un ribaltamento di un mezzo o in una collisione che coinvolge uno o più veicoli. Un’altra causa frequente può essere un semplice sversamento o la perdita di carico dovuta a una valvola o un tubo su un’autocisterna che si rompe. Un altro scenario, poco considerato, sono le fasi di carico e scarico di prodotti/merci effettuate dai vettori, che possono diventare un momento cruciale in cui possono verificarsi fuoriuscite dovute a fattore umano (ad esempio errori di manovra o disattenzione nell’attacco di manichette) o a guasti dell’automezzo (come la rottura di una valvola). In Italia tali rischi sono inseriti parzialmente nella polizza Rca o del vettore, con sottolimiti non adeguati e spesso limitati quando potrebbero invece essere risarciti completamente con la stipula di una polizza di Responsabilità ambientale dedicata (stand alone o come garanzia opzionale). Le conseguenze di questi eventi durante il trasporto possono essere diverse. 

La prima differenza riguarda il tipo di trasporto, che si tratti di trasporto ferroviario o stradale o dei bersagli, in entrambi i casi i danni possono essere significativi. I rischi ferroviari sono in genere più gravi di quelli stradali, e la prima differenza è data dalla diversa quantità di merce che può essere trasportata, con il treno, infatti, possono essere movimentate maggiori quantità di merci durante un unico viaggio, sia pericolose che non pericolose. I bersagli sono diversi, poiché il trasporto su rotaia di solito comporta l’attraversamento di aree meno popolate e potenzialmente meno esposte, ma spesso più sensibili dal punto di vista ambientale, e difficilmente raggiungibili, portando a un aumento considerevole del costo dei sinistri.
Bisogna considerare inoltre i rischi ambientali legati alla natura del carico trasportato pericoloso o non pericoloso. Merci pericolose, come prodotti chimici e idrocarburi, comunemente per la loro natura possono produrre danni ambientali o alla salute delle persone in caso di fuoriuscita o perdita durante il trasporto. Le fuoriuscite di carburanti e di oli possono essere le più costose da ripulire, soprattutto quando la contaminazione raggiunge i fiumi e richiede la bonifica del suolo e delle acque sotterranee, così come il ripristino di animali, pesci e il reimpianto di piante e alberi. Tuttavia, ci sono una serie di altri prodotti che includono il latte, il succo d’arancia o anche il grano, generalmente considerati non pericolosi, che possono avere effetti inquinanti significativi. Non pericoloso non significa meno rischioso, i danni potrebbero essere più contenuti, ma ogni sostanza in elevate quantità può creare un’alterazione della normale composizione di una matrice ambientale. Ad esempio, si è verificato il caso di un’autocisterna per il trasporto di alimenti che si è ribaltata rilasciando 28mila litri di latte che si sono riversati sulla carreggiata spargendosi poi nei campi attigui, e in conseguenza di ciò le autorità competenti hanno imposto interventi di bonifica dei terreni e di monitoraggio delle falde acquifere.

Le normative in molti Paesi sono diventate più stringenti e le spese in caso di eventi di questo genere possono essere costose in quanto i sinistri possono presentare un alto grado di complessità (per le differenti casistiche sopra descritte). In alcuni Paesi, è obbligatorio stipulare una polizza di responsabilità civile per danni ambientali prima di poter trasportare carichi pericolosi.

GESTIONE EFFICACE DEL RISCHIO

La gestione dei rischi coinvolti nel trasporto è soggetta a un insieme di variabili diverse da quelle che possono presentarsi all’interno di uno stabilimento produttivo o a un’area di stoccaggio. Una volta che i prodotti sono in transito, l’ambiente di rischio diventa molto più imprevedibile e le azioni di parti esterne possono portare a un incidente che può causare a sua volta altri eventi concatenati.
Le aziende di trasporto possono intraprendere alcune semplici azioni per aiutare a mitigare i rischi, tra cui il controllo dei vettori con cui stanno lavorando, l’età e lo stato degli automezzi utilizzati. Gli autisti devono essere adeguatamente formati su come gestire il carico trasportato (conoscendo ad esempio le etichettature corrette e seguendo le istruzioni per il trasporto), ed essere consapevoli dei rischi ambientali che si potrebbero presentare e sapere come gestire le emergenze per contenere in prima battuta l’evento. È necessaria la presenza, a bordo dei mezzi di trasporto, dei documenti e delle attrezzature di sicurezza per le emergenze in caso di sversamento di prodotti pericolosi. Tutte le operazioni di carico e scarico delle merci devono essere autorizzate da personale specializzato che deve sovraintendere tutte le operazioni al fine di ridurre molto i rischi. Deve essere attuato un piano di risposta alle emergenze, che inizia con l’autista e si estende rapidamente a tutte le altre parti interessate, compresi i servizi di emergenza, le autorità locali, le autorità di regolamentazione. Se le merci stanno per attraversare confini internazionali o statali sulla strada verso la loro destinazione finale, è importante essere consapevoli della legislazione che regola le responsabilità ambientali in ciascuna giurisdizione e considerare ogni aspetto nel piano di risposta all’emergenza. 

LA GIUSTA COPERTURA

In effetti, avere una polizza assicurativa che includa la responsabilità ambientale e capire la portata della copertura è fondamentale qualora si verifichi un evento che coinvolge l’ambiente. Alcune aziende di trasporto acquistano solo polizze per assicurare il carico, ma non considerano i danni ambientali che ne potrebbero derivare. Molti pensano che tutte le polizze per il trasporto coprano anche i danni ambientali, ma non è necessariamente così. È vitale che chi acquista una polizza per assicurare il proprio carico controlli di avere una copertura assicurativa per affrontare i danni ai beni, le lesioni personali, le richieste di risarcimento di terzi e il costo di bonifica e ripristino. Il D.lgs. 152/2006 (Testo unico per l’ambiente) impone agli operatori che esercitano talune attività professionali, quali il trasporto di sostanze pericolose, di adottare misure preventive in caso di minaccia imminente per l’ambiente. Qualora il danno si sia già verificato, essi sono obbligati ad adottare le misure del caso per porvi rimedio e a sostenerne i relativi costi di bonifica o di ripristino del danno ambientale.
La mappatura dei relativi rischi deve essere completata considerando l’estensione della responsabilità al soggetto incaricato della caricazione, al committente, al sub-vettore e a chi assume l’onere di provvedere a tutte le operazioni logistiche, dallo stoccaggio delle merci fino al loro imballaggio. 
In seguito a un incidente, c’è il rischio reale di ritrovarsi a pagare ingenti spese per i costi di pulizia e bonifica, oltre a potenziali multe da parte delle autorità. Anche se le multe non sono coperte dalla polizza assicurativa, averla in corso può essere utile nelle discussioni con le autorità competenti che, in alcuni Paesi, potrebbero essere disposte a rinunciare o ridurre la sanzione in cambio di una bonifica rapida ed efficace.

* miriam.rubino@aig.com | www.aig.com

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