SOSTENIBILITÀ, L’IMPEGNO DELL’ANIA

Tante le iniziative lanciate negli ultimi mesi dall’associazione per promuovere la cura dei parametri Esg. Il co-direttore generale, Angelo Doni, illustra una serie di progetti volti a creare un mercato assicurativo sempre più attento all’ambiente e alla società

SOSTENIBILITÀ, L’IMPEGNO DELL’ANIA
Le assicurazioni italiane sono le più green al mondo. Secondo l’ultima edizione dell’EY Sustainable Finance Index di EY, le compagnie nazionali sono le più impegnate a contenere l’impatto ambientale: con un punteggio di 8,4, le imprese italiane escono promosse a pieni voti. Benissimo anche sulla sostenibilità sociale (7,1) e benino sulla governance (5,9): il punteggio complessivo è 6,7.
Tutto bene? Sì, ma si potrebbe fare meglio. Anche perché gli obiettivi di sostenibilità sono ambiziosi. E bisogna accelerare il passo. Ecco perché l’Ania ha recentemente lanciato una serie di iniziative per favorire la sostenibilità del mercato assicurativo in Italia. “Le assicurazioni lavorano da anni sulla sostenibilità”, osserva Angelo Doni, co-direttore generale dell’associazione. “Del resto – prosegue – il business assicurativo ha per sua natura un orientamento di lungo periodo che si riflette sulla selezione degli investimenti e sull’analisi dei rischi”. Doni porta l’esempio del cambiamento climatico. “Ci sono rischi fisici e rischi legati alla transizione a un’economia più verde: in questo contesto – illustra Doni – Ania Safe ha lanciato GeoSafe, una piattaforma che consente di associare a una singola particella catastale il relativo rischio idrico, idraulico, idrogeologico e sismico”.

POLIZZE SEMPRE PIÙ SOSTENIBILI

L’offerta di mercato diventa così più sostenibile. “Già oggi – commenta Doni – sono disponibili polizze che includono opzioni di investimento sostenibile: sono sempre più diffusi prodotti che associano alle opzioni di investimento tradizionale anche la possibilità di scegliere linee e fondi green, in linea con i parametri Esg”. 
Altri esempi arrivano dal ramo auto, con offerte che disincentivano l’utilizzo di mezzi privati, e dal comparto immobiliare. In quest’ultimo ambito Doni ricorda in particolare il lavoro avviato nel 2019 dall’Ania, in collaborazione con l’Abi, per delineare delle linee guida in materia di efficientamento energetico degli immobili. “Abbiamo lavorato per giungere a una strategia condivisa tra settore assicurativo e bancario e lo scorso novembre – ricorda – abbiamo pubblicato una serie di indicazioni metodologiche preliminari sulle modalità di valutazione dell’efficienza energetica e della qualificazione sismica degli edifici”.

LA SPINTA DI NORMATIVA E MERCATO

La vera svolta è arrivata tuttavia soltanto qualche anno fa, anche sulla scia di alcuni interventi regolamentari. “Il Regolamento (UE) 2019/2088 ha introdotto requisiti di disclosure sulla sostenibilità per le imprese finanziarie che collocano prodotti di investimento”, afferma Doni. “Il settore assicurativo italiano era tuttavia già avviato sull’integrazione della sostenibilità nei processi decisionali, prima ancora dell’entrata in vigore del citato regolamento: abbiamo avuto – aggiunge – una spinta importante dalla regolamentazione secondaria, soprattutto dal Regolamento 38 dell’Ivass, che prevede l’inclusione dei rischi di natura ambientale e sociale, generati o subiti, nella reportistica interna”.
Un’altra spinta è poi arrivata dal mercato e dalla maggiore sensibilità di investitori e clienti verso la sostenibilità dei propri impieghi. “Le compagnie italiane stanno formalizzando il proprio impegno nell’adozione di una condotta sostenibile nella loro attività di asset owner, attraverso l’adesione ad accordi internazionali come i Principles for responsable investment, la Task force on climate-related financial disclosures e la Net zero asset owner alliance”, illustra Doni.

INFORMAZIONE E FORMAZIONE

Gli obiettivi di sostenibilità, come espresso dall’Agenda 2030 dell’Onu o dal target europeo della neutralità climatica entro il 2050, restano comunque molto ambiziosi. Ed è proprio qui che si inseriscono le iniziative lanciate negli ultimi mesi dall’Ania, coordinate dalla responsabile bilanci e sostenibilità Alessandra Diotallevi. “Ania è in prima linea, a sostegno alle compagnie, sui temi della sostenibilità e sta lavorando anche per far sì che si realizzino tutte le necessarie condizioni di contorno, anche in termini normativi, a livello italiano ed europeo”, afferma Doni.
Ed eccole, allora, le iniziative dell’Ania in materia di sostenibilità. L’associazione si è impegnata innanzitutto in attività di informazione, con il lancio delle newsletter Ania Trends Sostenibilità, Ania Trends Corporate Governance e Ania Exploring Sustainability. L’associazione ha inoltre promosso una survey per rilevare obiettivi Esg e iniziative già avviate in materia dalle imprese: i risultati sono attesi per la fine dell’anno. Orientamento invece più formativo per Ania Academy e per il lancio, insieme al Cetif, del primo master universitario in gestione assicurativa. 



ASSISTENZA, MOBILITÀ E PARI OPPORTUNITÀ

Molte iniziative sono sviluppate dalla Fondazione Ania. È il caso di una piattaforma con corsi online per imparare a guidare correttamente monopattini elettrici ed e-bike. O ancora dell’iniziativa Ania Cares, nata per fornire assistenza psicologica ai familiari delle vittime di incidenti stradali e ampliata, durante la pandemia, in uno strumento di supporto per medici ed infermieri impegnati nella gestione dell’emergenza sanitaria e per i pazienti che hanno contratto l’infezione. Ania Innovation Point ha invece recentemente concluso il progetto Ania is calling!, una call per raccogliere idee innovative nell’ambito della mobilità e della pianificazione urbana.
L’associazione è impegnata inoltre nella promozione della parità di genere, uno dei principali obiettivi dell’Agenda 2030: in questo ambito, l’Ania lavora all’interno della Commissione Mista Nazionale Pari Opportunità per il settore assicurativo, che dal 1991 organizza eventi e iniziative per la parità di genere.

IL RUOLO DELLE ASSICURAZIONI

“Credo che il settore finanziario sia quello che abbia le maggiori possibilità di guidare questo cambiamento”, riflette Doni. “In particolare – aggiunge – il settore assicurativo, nella sua doppia veste di investitore e fornitore di protezione, ha tutte le possibilità per generare un impatto positivo sulla società”.
Doni ricorda che il mercato assicurativo in Italia vanta volumi di investimento per oltre mille miliardi di euro. “È più della metà del Pil nazionale”, afferma. “Le compagnie possono reindirizzare gli investimenti pubblici e privati integrando criteri di sostenibilità nelle loro strategie di investimento e, in qualità di fornitori di protezione, hanno la possibilità – conclude – non solo di fornire adeguate coperture ai rischi legati ai parametri Esg, ma anche di orientare gli assicuratori verso comportamenti sostenibili e innovativi”. 

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