REVO CONIUGA CRESCITA E SOLIDITÀ GRAZIE ALLA DIVERSIFICAZIONE

Il 2022 è stato un anno cruciale per la compagnia guidata da Alberto Minali che, dopo la fusione con Elba, ha presentato risultati solidi e incoraggianti. Tanti gli obiettivi per il 2023, mentre la società continua a lanciare nuovi prodotti e ad ampliare la sua rete di distributori

REVO CONIUGA CRESCITA E SOLIDITÀ GRAZIE ALLA DIVERSIFICAZIONE
👤Autore: Fabrizio Aurilia Review numero: 103 Pagina: 24-26
“Il 2023 è partito molto bene sia dal punto di vista della quantità sia della qualità dei premi sottoscritti”. A dirlo, senza nascondere la soddisfazione in un momento in cui il mercato è molto volatile, è Alberto Minali, amministratore delegato di Revo Insurance, la compagnia focalizzata sui rischi specialistici e parametrici, e che ha appena archiviato un anno cruciale per la propria strategia. Minali, per l’anno in corso, ha rivelato l’intenzione di investire ancora di più, “circa cinque milioni”, nella piattaforma OverX, autentico fiore all’occhiello dell’impresa nata dalla fusione inversa con Elba Assicurazioni
L’ultimo cda di Revo Insurance ha approvato il piano rolling 2023-2026, che ha confermato i target di medio termine, con la previsione di aumentare ancora di più la diversificazione del business mix, ampliando anche il catalogo prodotti (tra specialty lines, tutela legale e coperture parametriche). Gli obiettivi sono chiari: raccogliere premi superiori ai 180 milioni di euro; consolidare OverX, fornire nuovi mandati e rafforzare le relazioni con gli intermediari; tutto questo insieme al mantenimento di un’elevata solidità patrimoniale.



UN’OTTIMA ANNATA

Il 2022, come si accennava, è stato un anno importante per Revo, con una crescita dei premi del 69,5% rispetto al 2021, risultati superiori alle attese, centrando “tutti gli obiettivi strategici dichiarati al mercato”, come sottolinea Alberto Minali. 
Guardando quindi ai numeri, la progressione dei premi, come detto, è stata del 69,5% a 131,4 milioni di euro, comparata all’esercizio 2021, quando il fatturato era stato pari a 77,5 milioni. L’utile netto consolidato è stato pari a 5,3 milioni di euro, considerati gli investimenti fatti durante l’anno e alcuni costi one-off sostenuti per il lancio di Revo. L’utile netto adjusted consolidato è stato pari a 10,8 milioni.
È definito ottimo il livello di profittabilità tecnica, con un loss ratio complessivo pari al 24,7% rispetto al 14,3% del 2021, coerente con le attese di medio termine del piano strategico. 
La solidità patrimoniale resta ad alti livelli, con un Solvency II ratio di gruppo pari al 269,3% (271,4% nel 2021). Per quanto riguarda gli investimenti, soprattutto sul piano tecnologico, sono stati spesi 7,1 milioni di euro, “con un focus sullo sviluppo della base dati funzionale alla sottoscrizione del business e sul lancio della piattaforma proprietaria OverX”.



LA FUSIONE CON ELBA E I NUOVI RAMI

Dal management, durante la conferenza con gli analisti, è stata espressa grande soddisfazione per l’ampliamento del network distributivo, che al termine dell’esercizio 2022 era costituito da 53 broker (erano 16 al 31 dicembre 2021) e 116 agenti plurimandatari (100 al 31 dicembre 2021). A questi si somma Revo Underwriting, la Mga del gruppo, funzionale all’apertura di nuovi mandati. 
Tra gli eventi significativi dell’anno passato, è importante ricordare l’ottenimento da parte di Ivass dell’autorizzazione a operare in nuovi rami ministeriali, per lo sviluppo delle specialty lines e in Lps nei paesi europei. Dall’Ivass si attende ancora l’autorizzazione per il ramo tutela legale, per il quale però sono state già inserite in azienda alcune figure chiave. 
Sempre nel 2022, Revo ha lanciato le sue prime coperture parametriche in ambito agricoltura e business interruption, mentre, dal punto di vista finanziario, il 21 novembre scorso, la compagnia è stata quotata sul mercato di Milano, Euronext Star, dopo la fusione inversa tra Revo Spac ed Elba Assicurazioni, che ha dato vita a Revo Insurance.



IFRS 17 NON FA PAURA

Per quanto riguarda il business, al 31 dicembre 2022, il business mix ha presentato una maggiore diversificazione, coerentemente con l’obiettivo di diventare una compagnia presente in tutti i segmenti specialty entro il 2025, con il ramo cauzioni che è cresciuto del 22,7% rispetto al 31 dicembre 2021. 
Revo segnala una maggiore diversificazione del portafoglio, sia in termini di asset class sia di area geografica. Cala il peso dei titoli di Stato italiani, che al termine dell’esercizio era pari al 51,8%, in continua riduzione rispetto al 31 dicembre 2021, quando pesavano per il 65,3% del portafoglio.
Il patrimonio netto è risultato pari a 216,6 milioni, in lieve flessione rispetto 218,5 milioni, “a causa degli adeguamenti di valore degli investimenti a fair value con impatto sulla redditività complessiva”, fa sapere la compagnia. 
Infine, alla luce dell’adozione del nuovo principio contabile Ifrs 17, a partire dall’esercizio 2023, il gruppo ha effettuato una stima degli impatti derivanti dalla sua applicazione sullo stato patrimoniale consolidato di apertura (primo  gennaio 2022) e di chiusura (primo gennaio 2023), nonché sull’utile di periodo relativo all’esercizio 2022: il risultato è incoraggiante, giacché “gli impatti complessivi attesi saranno limitati”. 

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