PMI: I METADATI PER COLMARE IL PROTECTION GAP

I CRIF Metadati combinano un datalake esclusivo, analytics e piattaforme ad hoc. Con benefici tangibili sul miglioramento del loss ratio

PMI: I METADATI PER COLMARE IL PROTECTION GAP
👤Autore: CRIF Review numero: 110 Pagina: 5
Nel nostro paese la clientela imprese offre alle com­pagnie grandi opportunità di sviluppo. Secondo uno studio di Nomisma e CRIF, quasi il 40% delle Pmi è infatti attualmente priva di copertura assi­curativa. Si tratta di un segmento in grandissima parte di piccole e piccolissime imprese, con bisogni assicurativi standard e capacità di spesa contenuta, che richiede un approccio digitale automatizza­to per massimizzare i margini operativi. 
La disponibilità di dati sulle imprese, di facile accesso e qualità elevata, assume in questo senso una rilevanza cruciale. Oggi, a fronte della sola partita Iva, è possibile acquisire automaticamente in tempo reale un gran numero di informazioni su ciascuna impresa, utili per il pricing e l’underwriting, abilitando vantaggi competitivi considerevoli per le compagnie. Non solo informazioni tradizionali come i dati camerali, catastali o economico-finanziari ma anche dimensioni di analisi innovative dal punto di vista dell’utilizzo assicurativo. Per questo CRIF ha sviluppato una suite di analytics ad hoc per il segmento Pmi, che combina informazioni creditizie, commerciali e di bilancio per valutare la solidità dell’impresa e valutarne efficacemente il rischio assicurativo. Ad esempio, analisi sul campo hanno evidenziato una differenza di quasi 50 punti di loss ratio fra le Pmi appartenenti alla classe migliore e peggiore del CRIF Business Default Index. In maniera analoga, altre evidenze comprovano le performance assicurative degli indicatori environmental, social e governance di CRIF: le Pmi con i migliori parametri di sostenibilità sono anche i clienti meno sinistrosi e più appetibili. L’applicazione dello score Esg di CRIF alle aziende presenti nei portafogli di un pool di compagnie dimostra infatti che le aziende con la migliore valutazione di sostenibilità presentano un loss ratio del 50% inferiore alla media di portafoglio. 
L’utilizzo avanzato dei CRIF Metadati può portare benefici al business assicurativo anche attraverso l’attenta considerazione del territorio in cui l’azienda opera, attraverso una vista ad alta risoluzione che spinge la granularità dell’analisi di molteplici dati geo-spaziali fino alla singola cella censuaria e oltre. Questo permette di evidenziare, per determinati rischi, differenze significative tra aziende simili e fisicamente vicine tra loro. L’approccio data driven alla clientela imprese si completa con piattaforme tecnologiche evolute, ambito in cui CRIF ha predisposto soluzioni as-a-service, integrabili agilmente con i sistemi aziendali. Tra queste Digital Risk Assessment è lo strumento specifico pensato per trasformare l’underwriting (troppo spesso ancora manuale, oneroso e destrutturato) in un processo digitale, user friendly e data driven, capace di accelerare lo sviluppo commerciale del segmento in maniera tecnicamente sostenibile. 

Per maggiori informazioni: marketingfinanceitaly@crif.com 

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