ANAGINA E GA-GI, IL FUTURO DEGLI AGENTI DEL LEONE

A giugno si sono svolti i due congressi dell’associazione degli intermediari-imprenditori e del gruppo di Generali Italia. Nessuna sorpresa per quanto riguarda le leadership, ma tanti progetti per confrontarsi sempre più efficacemente con la compagnia

ANAGINA E GA-GI, IL FUTURO DEGLI AGENTI DEL LEONE
👤Autore: Fabrizio Aurilia Review numero: 96 Pagina: 14
Gli agenti della galassia Generali sono stati protagonisti nell’ultimo mese di due importanti appuntamenti congressuali che, se dal punto di vista delle figure apicali che li guidano non hanno fatto segnare novità, hanno comunque fornito indicazioni interessanti sul percorso degli intermediari del Leone in una fase complessa della storia economica italiana ed europea. 
Certamente, la novità più importante è stato l’annuncio dell’ingresso degli agenti di Anagina nel capitale della compagnia, con l’acquisto di un numero importante di azioni del Leone di Trieste. Anagina, ricordiamolo, riunisce 350 agenti, 3.500 dipendenti e 9.000 collaboratori, con una raccolta premi che nel 2021 ha raggiunto i 4,2 miliardi di euro.
È stato lo stesso presidente dell’associazione, Davide Nicolao, all’apertura dei lavori dell’89esima assemblea del gruppo, tenutasi a Roma lo scorso 10 giugno, ad annunciare che la Cassa di previdenza di Anagina aveva acquistato, fino a quel giorno, 750mila azioni di Generali, con un investimento complessivo di ben 13 milioni di euro. Ma il progetto dell’associazione non si è certo fermato a questi numeri. Gli acquisti, ha detto Nicolao, sarebbero proseguiti anche nei giorni successivi, fino a raggiungere l’obiettivo di un milione di titoli.


Davide Nicolao, presidente  di Anagina

ANAGINA PENSA IN GRANDE

“Al consiglio direttivo della Cassa di previdenza – si legge in un comunicato di Anagina – sarà proposto di accantonare anche nel bilancio 2023 una somma da destinare all’acquisto di un altro pacchetto di titoli del Leone di Trieste”.  
Ma non basta, perché gli agenti Anagina hanno confermato il loro desiderio di avere un proprio rappresentante nel cda, come ai tempi degli agenti-imprenditori dell’ex Ina, e come già succede, per esempio in UnipolSai (il cui board ha cooptato recentemente Jean-François Mossino, già membro del comitato di presidenza degli Agenti UnipolSai Associati e presidente della commissione agenti presso il Bipar).
Proprio sulla governance, anche se non nello specifico della composizione del cda, ha parlato il group ceo Philippe Donnet, intervenuto al congresso tramite un messaggio video. “Dopo l’assemblea degli azionisti di fine aprile”, ha detto Donnet, Generali può far leva “su una governance oggi all’altezza delle grandi public companies internazionali”. L’amministratore delegato della compagnia ha ringraziato gli agenti Anagina “per il supporto manifestato negli ultimi mesi e per il grande lavoro, la passione, l’energia” dimostrati nel lavoro quotidiano. “È anche grazie agli agenti se oggi Generali può vantare 67 milioni di clienti in 49 Paesi”, ha rimarcato il group ceo. 

L’OTTAVA VOLTA DI CIRASOLA

L’altro importante appuntamento per gli intermediari del Leone, si è svolto a Monopoli, gli scorsi 17 e 18 giugno: il 34esimo congresso (elettivo) del Gruppo Agenti Generali Italia non ha regalato sorprese e ha confermato alla guida del più grande gruppo agenti del Leone il suo storico presidente, Vincenzo Cirasola
Cirasola è stato confermato alla testa del Ga-Gi per l’ottava volta consecutiva, al termine di un congresso “molto vivace e partecipato, con l’adesione di 998 agenti tra presenti e delegati” e con la presenza di più candidati, come ha riferito una nota del gruppo. Cirasola ha prevalso con 433 preferenze, contro i 294 voti del secondo classificato. 
Al termine delle votazioni, si è riunito il consiglio direttivo che ha nominato anche il vice presidente Federico Serrao e il segretario generale Fulvio Galli.

CRITICHE UTILI, MA ORA UNITÀ

Cirasola ha commentato parlando “di un grande attestato di stima e di riconoscenza per il prezioso lavoro svolto in tutti questi anni al servizio degli agenti Generali e per gli importanti risultati raggiunti in termini di politica sindacale”. 
Accanto agli elogi e ai ringraziamenti, Cirasola non si è tirato indietro rispetto alle critiche, che ha definito “utili per migliorare”. D’altra parte, ha continuato nella sua dichiarazione, “il confronto dialettico è un importante segnale dello stato di salute degli organismi democratici ed è solo grazie al dialogo, al confronto aperto e leale che si può continuare a crescere insieme”. Dialettica, tuttavia, non vuol dire anarchia: la sintesi delle posizioni serve per “mantenere intatta quella coesione che è il principale punto di forza della nostra associazione”, ha sottolineato Cirasola.  


Vincenzo Cirasola, presidente del Ga-Gi

GUARDARE AVANTI, IN TEMPI DIFFICILI

Il presidente appena rieletto non ha nascosto neanche la difficoltà di vivere questi tempi così incerti, condizionati dall’invasione russa dell’Ucraina, dall’inflazione e dalle incognite riguardo al futuro. Per affrontare questi problemi, ha suggerito Cirasola, occorre una “sana dose di realismo” che, nella dialettica industriale, si traduce in un continuo confronto con la compagnia e con i suoi vertici, “affinché preservino la centralità della rete agenziale, come più volte ribadito a parole dal top management ma sulla quale la compagnia deve maggiormente investire in termini di digitalizzazione, per una maggiore efficienza di tutti i servizi assuntivi, liquidativi e tecnologici, indispensabili per raggiungere i target commerciali e migliorare la redditività”. 
Il group ceo di Generali, intervenuto tramite un video anche al congresso del Ga-Gi, ha accolto la sfida. Donnet ha ringraziato il presidente e tutti gli agenti per l’appoggio offerto durante l’assemblea degli azionisti, per l’elezione del nuovo board, e ha confermato “il ruolo strategico” degli agenti di Generali Italia.   
“Gestire una rete altamente professionale – ha chiosato Cirasola – è una grande responsabilità, anche se ritengo condizione prioritaria del mio incarico quello di confrontarmi con il management al fine di individuare gli strumenti più adatti da fornire agli agenti, in particolare ai più giovani”.

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