UNA CASA COMUNE PER GLI AGENTI EX MILANO

Lo scorso novembre a Venezia è nato il Gruppo Agenti Allianz, sorto dall’unificazione tra Magap e Gama: Dario Piana, presidente di quest’ultima sigla e attuale co-reggente del nuovo raggruppamento, spiega come si è arrivati a questa fusione e quali sono gli obiettivi

UNA CASA COMUNE PER GLI AGENTI EX MILANO
👤Autore: Beniamino Musto Review numero: 101 Pagina: 32-33
Il Gruppo Agenti Milano Allianz (Gama) guidato da Dario Piana, e il Magap di Paolo Sacchi hanno sancito la loro fusione dando vita al nuovo Gruppo Agenti Allianz. L’unificazione è avvenuta lo scorso novembre a Venezia, all’indomani del congresso straordinario del Gama, aprendo le porte a un gruppo più grande e più forte, che attualmente conta al suo interno circa 575 agenti. 
Una fusione che era nell’aria da tempo, anche per la comune origine dei due gruppi, entrambi provenienti dal mondo Unipol, e in particolare da quella che fu la Milano Assicurazioni, ceduta (in parte) ad Allianz su imposizione dell’Agcm all’indomani della fusione tra il gruppo bolognese e la galassia Fondiaria-Sai
I due gruppi negli ultimi anni hanno condiviso la stessa unità di intenti, le stesse problematiche e lo stesso punto di vista nell’individuare le priorità, “elementi che non hanno fatto altro che accelerare il percorso verso la fusione”, spiega Dario Piana, co-presidente del Gruppo Agenti Allianz. Anche perché, aggiunge Piana, in un contesto in cui opera un gruppo storico molto grande come l’Associazione Agenti Allianz, “avevamo bisogno di dare maggiore forza al nostro specifico punto di vista. L’unificazione rappresenta una bella razionalizzazione, andando a creare un gruppo più consistente, più forte e più unito. Ma anche se i numeri hanno la loro importanza, concettualmente è la bontà delle proprie idee ciò che conta di più”, osserva. 
Oltre alla visione comune, alla base dell’operazione c’è stato anche l’ottimo rapporto personale tra Dario Piana e Paolo Sacchi, l’altro co-presidente del gruppo, che manterrà un doppio vertice per un periodo transitorio di circa due anni. Prima della fusione, nella fase preliminare sono state fatte delle riforme statutarie per entrambi i gruppi, equiparando il percorso e uniformando i rispettivi statuti. Il Magap lo ha deliberato con un proprio congresso, lo scorso giugno, mentre il Gama ha tenuto il proprio congresso straordinario il 17 novembre 2022. L’assise ha deliberato all’unanimità l’unificazione, e l’indomani si è tenuto il primo congresso del Gruppo Agenti Allianz, dando così ufficialmente avvio alla vita della nuova rappresentanza. L’assemblea ha deliberato che entro due anni si dovrà andare a un congresso ordinario nel corso del quale dovrà essere eletta una nuova giunta e un unico presidente. 


Dario Piana, co-presidente del Gruppo Agenti Allianz

OPPOSIZIONE AL PROGETTO ALLIANZ 51

Tra i temi più caldi nel rapporto con la mandante che più ha cementato la visione comune tra Gama e Magap c’è sicuramente la decisa contrarietà al cosiddetto Progetto 51 di Allianz, che prevede l’ingresso della compagnia nel capitale delle agenzie aderenti all’iniziativa, con una quota di maggioranza. “È un tipo di iniziativa che non condividiamo, non riteniamo debba essere questo il modo corretto di imporre la propria presenza sul territorio. Non siamo contrari per principio all’idea di un’agenzia più strutturata e con mezzi più forti – sottolinea Piana – ma riteniamo che ciò non possa avvenire con le modalità definite in questa iniziativa. Questo progetto non lo condividiamo e lo abbiamo detto da subito. Su questo aspetto io e Paolo Sacchi siamo stati sempre totalmente d’accordo”. Un ulteriore punto di convergenza tra le visioni di Gama è Magap è quello di una distribuzione agenzia-centrica sostenuta dalla valorizzazione delle competenze dell’agente tradizionale. “Noi – dice Piana – stiamo lavorando e ci stiamo attrezzando in tal senso. Crediamo che il professionista debba cogliere tutte le opportunità offerte dalla tecnologia e dalle collaborazioni orizzontali per soddisfare le richieste che arrivano dal mercato. L’agente deve proporre le polizze della propria mandante, ma per esaudire le specifiche necessità dei nostri clienti bisogna andare anche oltre: del resto è proprio questo ciò che ci indica la direttiva Idd”.


Paolo Sacchi, co-presidente del Gruppo Agenti Allianz

IL DIALOGO CON GLI ALTRI GRUPPI

Per quanto riguarda i rapporti con gli altri due gruppi della galassia Allianz, l’AAA e il Gaav (Gruppo Agenti Allianz Viva), “con la tripla A – osserva Piana – i rapporti sono formalmente corretti. Il presidente Ennio Busetto è venuto al nostro congresso e io sono andato a quello della sua associazione. Sulla politica dei nostri gruppi però non siamo ancora totalmente allineati, certe cose le condividiamo, mentre su altre abbiamo delle opinioni diverse. Ma siamo convinti che il futuro sia quello di un gruppo unico. Prima però bisogna condividere gli stessi obiettivi e la stessa politica, e abbiamo molte cose ancora da affinare. Alcune cose le trattiamo insieme, ad esempio l’accordo economico, mentre altre invece le gestiamo autonomamente. Abbiamo ancora alcune visioni diverse, noi vorremmo più autonomia e libertà di movimento, loro invece sono più propensi a un dialogo più continuo con l’impresa. Sono convinto che finiremo fatalmente per metterci insieme, prima o poi, ma adesso non ci sono le condizioni perché questo avvenga”. 
Il discorso va ampliato anche agli agenti ex Aviva, che è una rete composta al 100% da agenti plurimandatari, “un tipo di rete molto differente dalla nostra, e con un diverso approccio. Al momento con il presidente Pierangelo Colombo non abbiamo ancora aperto tavoli comuni. Sappiamo che per loro questa è una fase complessa. La rete Gaav sta facendo lo stesso percorso che avevamo fatto noi quando siamo passati da Unipol ad Allianz. Sono passaggi molto delicati: noi ricordiamo bene quanto siano stati non facili i primi mesi nella nuova compagnia”.

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