SARA NELLA SANDBOX

Il progetto di un registro basato su blockchain per i velocipedi è stato ammesso alla sperimentazione nell’ambiente controllato predisposto dal ministero dell’Economia e delle Finanze. Il direttore assicurativo Alberto Cucinella illustra i dettagli dell’iniziativa e le ripercussioni per la tutela della micro-mobilità

SARA NELLA SANDBOX
👤Autore: Giacomo Corvi Review numero: 95 Pagina: 26
Lo scorso 30 settembre si apriva ufficialmente la call di ammissione alla sandbox realizzata dal ministero dell’Economia e delle Finanze. Il 15 gennaio scadeva il termine temporale per la presentazione delle candidature. E il 6 aprile venivano annunciati i nomi dei progetti ammessi alla sperimentazione. Anzi, il nome del progetto ammesso alla sperimentazione. Già, perché dopo mesi di scremature e selezioni, alla fine, soltanto una candidatura è riuscita a superare il vaglio della giuria e ad avere così accesso alla sperimentazione nell’ambiente controllato che è stato messo a punto anche grazie al contributo di Consob, Banca d’Italia e Ivass. Il progetto ha un nome piuttosto lungo, dal sapore quasi burocratico: Registro per la certificazione di proprietà di velocipedi basato su tecnologia blockchain. Ed è stato presentato da Sara Assicurazioni: la compagnia assicurativa ha così potuto fregiarsi del titolo di prima società ammessa alla sperimentazione nella sandbox.
Alberto Cucinella, direttore assicurativo di Sara Assicurazioni, non nasconde l’emozione per questo traguardo. “È un risultato che ci rende molto orgogliosi”, esordisce. “L’ammissione del nostro progetto ha avuto una grande eco sul mercato, se ne parla ancora moltissimo: credo – aggiunge – che questo possa essere un primo passo per promuovere l’innovazione tecnologica anche nel settore assicurativo”.

BLOCKCHAIN PER LA MICRO-MOBILITÀ

Fuori del burocratese dei titoli, come si legge nella nota stampa diffusa dalla compagnia per annunciare l’ammissione alla sandbox, il progetto prevede la realizzazione di “un registro elettronico, basato su tecnologia blockchain, che certificherà la proprietà di biciclette, e-bike e monopattini elettrici, e gestirà i passaggi di proprietà in modo smart, sviluppando contestualmente una community tra gli utenti censiti”. L’obiettivo del progetto, prosegue la nota, è quello di creare un database digitale per limitare “furti, truffe e acquisti incauti”, agevolando allo stesso tempo la possibilità di sottoscrivere una copertura assicurativa per il proprio mezzo di micro-mobilità.
“L’applicazione della tecnologia blockchain alla raccolta di informazioni sull’identificazione e sulla proprietà dei velocipedi, garantendone così integrità, certezza e non modificabilità, è certamente il cuore del progetto. Penso – aggiunge Cucinella – che l’iniziativa sia stata ammessa alla sandbox perché, oltre ad aver raggiunto un solido stato di avanzamento, si propone di tutelare e promuovere un interesse collettivo”.

IL TEMPO DELLA SPERIMENTAZIONE

Adesso, prosegue il manager, “ci attendono 18 mesi di lavoro intenso, gomito a gomito con l’autorità di vigilanza e con il team del nostro partner tecnico Solidity2, per poter gradualmente rilasciare versioni sempre più ricche del registro che uniscano alle funzionalità base anche contenuti assicurativi e servizi a valore aggiunto per quanti facciano di una mobilità agile, multimodale e green il proprio stile di vita”.
Il cammino di questo innovativo registro digitale è dunque ancora ai primi passi. Eppure, nonostante tutto, la strada verso il mercato sembra già segnata. Cucinella, a tal proposito, rivela che “verso la fine dell’anno sarà data la possibilità ai clienti già in portafoglio di registrare il proprio mezzo sulla blockchain”. Successivamente, intorno alla metà del 2023, si aprirà una fase nuova in cui “saranno introdotte nuove funzionalità, come la registrazione tramite Spid o la condivisione del registro con le forze dell’ordine per provvedere al recupero del mezzo in caso di furto”.


Alberto Cucinella, direttore assicurativo di Sara Assicurazioni

UN NUOVO ECOSISTEMA DELLA MOBILITÀ

Le possibili applicazioni del progetto non si fermeranno tuttavia qui. Anzi, secondo Cucinella, il registro potrà costituire il nucleo di “un ecosistema di servizi a valore aggiunto e coperture di cui possa beneficiare la community degli utenti iscritti”. 
Il concetto di ecosistema torna spesso nelle parole di Cucinella. Il progetto, aggiunge il manager, si colloca infatti “nella più ampia visione di Sara Assicurazioni di realizzare un ecosistema della mobilità fatto di prodotti assicurativi e servizi a valore aggiunto fisici e digitali, che possano accompagnare il cliente nei propri spostamenti e rispondere a ogni sua esigenza”. Dell’ecosistema fanno già parte soluzioni come la garanzia kasko autostradale SaraPass, il tool SelfPerizIA e tutti gli altri servizi del Sara Service Hub Mobility. A tutto ciò, nei piani della compagnia, si aggiungerà presto anche un registro digitale basato sulla tecnologia blockchain che certifica la proprietà e il valore dei velocipedi.

SERVIZI PER NUOVI BISOGNI DI PROTEZIONE

L’attenzione riservata ai velocipedi, e dunque al più ampio segmento della micro-mobilità, non è casuale. Cucinella, a questo riguardo, osserva che “la mobilità alternativa sta interessando sempre più persone: considerati i problemi di inquinamento e di congestionamento delle città, è forse l’unica soluzione possibile per muoverci nel rispetto del pianeta e del nostro stesso benessere”. I numeri sembrano dargli decisamente ragione. Nell’ultimo anno sono state vendute in Italia oltre due milioni di biciclette, di cui 300mila a pedalata assistita. E l’utilizzo del monopattino è ormai una consuetudine negli ambienti urbani.
Un’evoluzione tanto rapida pone tuttavia numerose esigenze. Anche in materia di sicurezza e protezione. È in quest’ottica, afferma Cucinella, che va letto il lancio di “soluzioni come Bici2Go, dedicata in particolare ai ciclisti, o come MiMuovo, prodotto pensato per chi utilizza frequentemente mezzi in condivisione, monopattini e servizi pubblici, e vuole essere protetto dagli imprevisti più comuni legati alla mobilità”. L’obiettivo della compagnia, aggiunge, “è offrire un quadro di garanzie che possano tutelare il cliente anche quando si sposta con un mezzo diverso dalla sua auto”.

IL CONTRIBUTO DELLA SANDBOX

La tecnologia può ricoprire un ruolo fondamentale nella definizione di strumenti di copertura per la micro-mobilità. La sandbox, in questo caso, costituisce forse l’esempio più adeguato. “Credo che questo nuovo dispositivo possa abilitare nuove funzionalità e servizi alla clientela, non solo in ambito assicurativo: è sicuramente utile avere la possibilità di sperimentare nuove soluzioni in un ambiente controllato”, commenta Cucinella. “Il nostro progetto – aggiunge – potrà beneficiare dell’esperienza dell’Ivass nella realizzazione e nella gestione di registri e basi di dati accessibili al pubblico, offrendoci inoltre risultati attendibili sulle potenzialità del registro a fini assicurativi o in ambito antifrode”.
I benefici per la popolazione, a detta di Cucinella, potrebbero diventare così immediatamente evidenti a tutti. Prendendo come esempio il progetto ammesso alla sperimentazione, il manager sottolinea che una simile soluzione, garantendo dati certificati dalla blockchain, “può favorire le transazioni economiche su questo genere di mezzi, stimolare l’assicurazione dei velocipedi ed efficientare i processi di verifica del valore, dell’esistenza e della titolarità del bene assicurato”. 

UN OBIETTIVO PER IL MERCATO

Il successo di una simile iniziativa non avrà ripercussioni soltanto sul business della compagnia. Secondo Cucinella, infatti, “offrire questo genere di strumenti di garanzia è un obiettivo che va oltre i semplici interessi economici di Sara Assicurazioni: significa dare protezione anche ai soggetti più deboli della strada, che magari viaggiano su mezzi non targati e che, pertanto, non sono soggetti all’obbligo di assicurazione”. Per questo, a detta sua, è necessario che tutto il mercato faccia la sua parte. Magari prendendo proprio spunto dal progetto di Sara Assicurazioni. 
“Ci sono tanti ambiti che possono essere esplorati per rendere l’industria assicurativa italiana più efficiente, digitale e capace di soddisfare i bisogni di protezione dei cittadini”, osserva il manager. “Credo che il nostro progetto possa essere un primo passo positivo in questo cammino: sono convinto – conclude – che in futuro ce ne saranno molti altri".

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