IL PESO DELLE CATASTROFI NATURALI

Lo studio Sigma di Swiss Re ha quantificato le perdite complessive in 186 miliardi di dollari e quelle assicurate in 77 miliardi. Cifre record, in Italia, a causa del terremoto in Emilia

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👤Autore: Beniamino Musto Review numero: 4 Pagina: 14 - 15

Nel 2012, le perdite economiche globali dovute a catastrofi naturali e disastri provocati dall’uomo sono state tra le peggiori di cui si abbia traccia. È quanto rivela il rapporto Sigma di Swiss Re relativo all’anno appena concluso, secondo il quale sono salite a 186 miliardi di dollari. Elevato è anche il costo in termini di perdita di vite umane, stimate nell’ordine di 14 mila unità. Per quanto riguarda le perdite assicurate, queste hanno totalizzato la considerevole cifra di 77 miliardi, facendo del 2012 il terzo anno più oneroso di cui si abbia traccia contabile. Una cifra, comunque, considerevolmente minore rispetto al valore del 2011, quando terremoti e inondazioni record nella regione dell’Asia e del Pacifico avevano fatto registrare perdite assicurative record superiori ai 126 miliardi di dollari, le più alte mai segnalate. Nel 2012, a gravare sulle casse delle compagnie sono stati soprattutto gli eventi climatici su vasta scala che si sono verificati negli Stati Uniti.


ITALIA A RISCHIO

Uno dei protagonisti in negativo del rapporto Sigma è il nostro Paese. In Italia la serie (relativamente) debole di scosse sismiche che ha colpito principalmente l’Emilia Romagna, ha causato perdite economiche per 16 miliardi, con perdite assicurate da record, superiori al valore di 1,6 miliardi di dollari, il che fa di esse le più alte mai registrate nel nostro Paese. “Nonostante siano significativi – sottolinea Balz Grollimund, direttore del rischio terremoti di Swiss Re – i sinistri contabilizzati sono appena una piccola frazione del costo totale dell’evento. L’Italia – prosegue Grollimund – nonostante abbia un territorio a forte rischio sismico, ha ancora uno dei più bassi tassi di penetrazione assicurativa per terremoti tra i Paesi industrializzati”.


L’URAGANO SANDY, EVENTO PIÙ ONEROSO DELL’ANNO

Nove dei dieci più onerosi sinistri indennizzati sono accaduti negli Usa. La penetrazione elevata delle coperture assicurative nell’America del nord ha fatto sì che 65 miliardi (più della metà dei 119 miliardi di perdita economica nella regione) siano stati coperti dalle assicurazioni. 

“I gravi eventi climatici accaduti negli Stati Uniti – spiega Kurt Karl, capo economista di Swiss Re – dimostrano quanto sia elevato il valore dell’assicurazione, che svolge un ruolo imprescindibile nell’aiutare individui, comunità e aziende a riprendersi dagli effetti devastatori delle catastrofi”. 

L’uragano Sandy è stato il fenomeno più oneroso dell’anno, tanto in termini di perdite economiche quanto in termini di perdite assicurate. Le prime sono stimate nell’ordine di 70 miliardi: un dato che lo rende il secondo uragano più devastante di cui si abbia memoria dopo Katrina (nel 2005). Le perdite assicurate si sono attestate nell’ordine dei 35 miliardi, di cui una cifra che oscilla tra i 20 e i 25 miliardi è stata coperta dal mercato delle assicurazioni private, mentre le perdite rimanenti sono state coperte dal Programma nazionale di assicurazione contro le inondazioni. L’elevato numero di sinistri è dovuto alla grande estensione territoriale dell’area colpita dai venti – la maggiore mai fatta registrate da un uragano nell’Atlantico settentrionale – e dalle immense maree di tempesta che hanno fatto seguito, e che hanno provocato inondazioni devastanti in un’area densamente popolata della costa est degli Stati Uniti, provocando inoltre la peggiore interruzione di energia da catastrofe naturale nella storia degli Usa. L’uragano Sandy ha colpito anche i Caraibi e si è esteso al nord, fino a raggiungere il Canada, il che ha aggravato le perdite umane e patrimoniali. 

“Sandy ha sfidato il mercato con la sua combinazione record di campo di venti e mari in tempesta – spiega Matthias Weber, direttore di sottoscrizione del gruppo Swiss Re –. La possibilità che aumenti la frequenza di questo tipo di eventi, e di quelli che hanno colpito le regioni densamente popolate, come il nord-est degli Usa deve spingere a comprendere meglio le condizioni che possono generare questo tipo di mari in tempesta estrema”. Un esercizio di simulazione presentato nello studio Sigma mostra come un innalzamento del livello del mare di 0,25 metri fino all’anno 2050 potrebbe raddoppiare, in pratica, la probabilità che possano verificarsi perdite per inondazioni estreme. Per il mercato, questo significa che un sinistro indennizzabile nel valore di 20 miliardi di dollari, oggi con scadenza prevista per una volta ogni 250 anni, passerà ad avere una possibilità prevista una volta ogni 140 anni.




LA MAGGIOR PERDITA AGRICOLA MAI REGISTRATA

Calore e condizioni climatiche di siccità estrema negli Stati Uniti hanno generato una delle peggiori siccità delle ultime decadi, affliggendo più di metà del Paese. Una grave situazione di cattivi raccolti nel distretto del mais degli Usa  è risultata in termini di sinistri agricoli, quantificabile nell’ordine di 11 miliardi di dollari: la cifra include il pagamento di indennizzazioni del programma assistenziale federale Mpci (Assicurazione agricola multi rischi). Questo rende la siccità del 2012 il più grande sinistro mai registrato nelle assicurazioni agricole. La siccità record nella regione, che è “il fienile” degli Usa, ha messo in risalto l’importanza economica dell’assicurazione, che rende possibile la sopravvivenza economica di migliaia di produttori agricoli.


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