L'ARTE DI ASSICURARE L'ARTE

Dal restauro al trasporto, dai rischi connessi al furto al recupero delle opere: quella artistica è un'area di potenziale grande sviluppo per il mercato assicurativo. Alcuni esperti del settore ne hanno parlato durante un evento organizzato a Milano dai Lloyd's

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👤Autore: Beniamino Musto Review numero: 4 Pagina: 18 - 19
L’arte. Un piacere per chi la realizza, per chi l’osserva e per chi la possiede. Piacere delicato come l’equilibrio che ne garantisce l’integrità, condizione costantemente sottoposta a rischi di ogni genere. 
Per parlare di tutti gli aspetti relativi alla gestione delle opere d’arte, i Lloyd’s hanno organizzato di recente un evento nel corso del quale si è provato a esplorare le frontiere del business che ruota attorno alla protezione di un’opera d’arte. Business “all’interno del quale non ci si improvvisa intermediari”, ricorda Enrico Bertagna, country manager per l’Italia dei Lloyd’s. 
È un campo in cui serve un elevato livello di specializzazione e una profonda competenza, come ribadisce Robert Read, head of art & private clients di Hiscox Partner. “Quello dell’arte – ha spiegato Read – è un settore entusiasmante, fatto di personaggi innamorati delle opere, come anche di persone interessate al solo aspetto commerciale, e all’interno del quale si muovono anche molti truffatori”. 
La disonestà non è certo di aiuto per un liquidatore, come ha avuto modo di sottolineare Simon Craig, chartered insurance practitioner di Acme loss adjusting, liquidatore con un’esperienza ventennale nel settore. “La reputazione viene costruita sull’onesta e sulla fiducia”, sottolinea. Qualità che non si possono mai dare per scontate. 


PRESTARE ATTENZIONE ALLE TRUFFE

I casi di truffa non riguardano solo coloro che acquistano dei falsi, ma anche chi, incautamente, compra un’opera rubata. Questo ha spinto Aon a creare una polizza ad hoc, quella che assicura contro l’incauto acquisto. Ne ha parlato Alessandra Capua, direttore fine arts and jewellery division di Aon. “Per incauto acquisto – spiega – si  intende la mancanza di documentazione comprovante inequivocabilmente la proprietà dell’opera posseduta”. La polizza “prevede il rimborso del valore dell’opera e la copertura delle spese legali, oltre a un’azione di prevenzione effettuata ricercando informazioni su storia, provenienza e reputazione del dealer. Avere chiaro il percorso di possesso di un’opera è di fondamentale importanza. Per questo è stato creato l’Art loss register, il più grande database privato internazionale di opere rubate, mancanti o trafugate. Il chairman Julian Radcliffe ha rivelato che “purtroppo il 25% delle opere di alto valore rubate vengono distrutte, perché danneggiate, stoccate male o dimenticate dai ladri stessi”. Oltre a essere di aiuto per la sottoscrizione di polizze specifiche, il database può costituire una grande azione di prevenzione. 


CATALOGARE È FONDAMENTALE

Prevenire significa anche conoscere ciò che si possiede. 
Dunque fare un lavoro di catalogazione delle opere in proprio possesso. Ne ha parlato Massimo Maggio, consigliere delegato e responsabile fine arts di Willis Italia, affrontando il tema dei prestiti di opere d’arte nelle collezioni private. “La catalogazione è fondamentale – spiega –  scattando fotografie su scala cromatica millimetrica, che rendano le dimensioni”. È necessario inoltre produrre un buon condition report,  “cioè la scheda sanitaria dell’opera, perché aiuta a comprendere che cosa si sta assicurando”. È inoltre molto importante far valutare la propria opera d’arte da un critico. Che deve essere una persona esperta e competente. Un aspetto molto importante, perché “troppo spesso i collezionisti si affidano a critici d’arte improvvisati”, sottolinea Andrea Ilari, comandante dei Carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale per la Lombardia, che ha parlato dell’attività dell’Arma in un territorio, quello lombardo, “dal quale passa l’80% del mercato dell’arte in Italia, sia a livello legale sia a livello illegale, con una percentuale di opere recuperate del 25%”. Ilari sottolinea come, per il lavoro dei carabinieri, sia molto importante “una conoscenza approfondita del mercato e dei soggetti che hanno a che fare con l’acquirente”.



TRASPORTO E CONSERVAZIONE, DUE PASSAGGI DELICATISSIMI

A portare il punto di vista dei musei, è Linda Pacifici, senior registrar di Palazzo Strozzi a Firenze, che ha parlato della gestione dei rischi legati alle esposizioni. “I più pericolosi – spiega – sono quelli legati al trasporto e alla giacenza, oltre a quelli determinati da fattori meccanici e climatici”. In particolare, a mettere i confini intorno al rischio giacenza, ricorda Pacifici, è il condition report. “Se ne manca uno in accompagnamento all’opera prestata dal collezionista – spiega –, Palazzo Strozzi ne realizza uno proprio. Il prestatore ha poi 30 giorni per contestare la nostra decisione”. Pacifici inoltre sottolinea la grandissima importanza che ricopre la conservazione di un’opera d’arte. Un aspetto che la professoressa Paola Zanolini, del centro di Restauro Zanolini e Ravenna, conosce molto da vicino. “La problematica del restauro è strettamente connessa al mondo assicurativo – spiega – perché legata al grado di gravità che ha subito un’opera d’arte”. Il valore di un’opera cambia a seconda dell’intervento del restauratore. Per questo motivo quest’ultimo deve essere una persona altamente specializzata. Così come altamente specializzata deve essere l’impresa che si occupa del trasporto delle opere che viaggiano da un museo all’altro. “Un passaggio delicatissimo”, ricorda Antonio Addari di Arteria, che ha parlato delle problematiche di imballaggio e trasporto dei fragili. “I rischi più frequenti sono quelli di danneggiamento per urto, vibrazione, schiacciamento, graffi. I fragili comunque – garantisce – possono essere trasportati in sicurezza. C’è bisogno di personale qualificato, con tempi di preparazione e ore di lavoro”.

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