L’IMPATTO DI IMD II SU AGENTI E BROKER

Maggiore professionalità, tutela e trasparenza verso il consumatore. Questi i principi guida della direttiva, ancora in discussione al Parlamento europeo, ma che già preoccupa gli intermediari. Ne parliamo con due esponenti del Bipar, la Federazione che li rappresenta a livello europeo

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👤Autore: Laura Servidio Review numero: 5 Pagina: 36 - 39
La direttiva Imd II è in discussione in tre commissioni del Parlamento europeo, con più di mille emendamenti presentati, che saranno discussi nei prossimi mesi, con prevista approvazione per l’inizio del 2014. Il mercato assicurativo, quale parte integrante del settore finanziario, sarà oggetto di cambiamenti, in particolare, l’intermediazione, i cui interessi sono rappresentati, in sede europea, dal Bipar, Federazione europea degli intermediari assicurativi

“Le sfide principali – esordisce Jean François Mossino, presidente del comitato degli agenti europei – stanno nella difesa di principi generali, quali il fatto che vi siano regole uguali per i vari settori dell’intermediazione e che la natura della remunerazione per servizi e consulenza, nel settore finanziario e assicurativo, sia una questione da affrontare tra le parti interessate”.

Tra le preoccupazioni, il divieto di remunerazione a provvigioni per prodotti assicurativi complessi. “Alcuni Stati membri, come i Paesi Bassi e il Regno Unito – spiega Alessandro De Besi, presidente entrante del  Management Committee del Bipar – hanno introdotto, o sono in procinto di introdurre, un divieto di remunerazione su base provvigionale per prodotti assicurativi complessi, con componente d’investimento o vita. Aiba e Sna, unitamente a 50 associazioni europee di intermediari assicurativi membri del Bipar, stanno combattendo strenuamente contro un tale divieto generalizzato in Europa. Attualmente, non esiste sul tavolo una proposta europea che miri a introdurre tale divieto generale di remunerazione a provvigioni, e questo è certamente il risultato della stretta cooperazione tra associazioni nazionali di agenti e broker con il Bipar”.




Nella foto: Alessandro De Besi presidente entrante del Management Committee del Bipar


MONITORARE PER DIFENDERE

I lavori sono ancora in corso e, in questo momento, nulla è ancora certo e definito. “Il processo –conferma Mossino – è estremamente complesso, ma è quotidianamente monitorato con attenzione dalla nostra struttura di Bruxelles, composta da un team di sei professionisti che conoscono perfettamente le procedure e che sono in costante relazione con le associazioni nazionali di intermediari. Senza una forte rappresentanza permanente a Bruxelles e un’azione coordinata degli interventi, tecnici e politici, a livello internazionale e nazionale, è impossibile difendere adeguatamente ed efficientemente gli interessi di un settore”.
“Nelle discussioni sulle nuove norme che saranno introdotte nella Imd – spiega De Besi – ci sono interazioni giuridiche con almeno altre 18 direttive e regolamenti europei. Il testo finale sarà comunque il frutto di un compromesso tra interessi politici e interessi degli Stati membri, punto di vista della Commissione e del Parlamento europeo e delle autorità di vigilanza”.


MAGGIORE TUTELA DEL CONSUMATORE

Anche se la direzione non è ancora chiara, i principi ispiratori appaiono certi. “Possiamo aspettarci – afferma De Besi – che il legislatore nazionale o la Imd II ci impongano, in un prossimo futuro (da due a quattro anni) maggiore trasparenza nelle relazioni con gli assicurati sulla natura della remunerazione e dei servizi resi agli stessi; agli intermediari, poi, potrebbe essere richiesta una formazione aggiuntiva; mentre praticamente è certo che, per prodotti assicurativi vita con componente finanziaria (l’ambito di applicazione esatto è ancora in discussione), venga applicato un regime più restrittivo (rispetto agli altri prodotti vita) per via del rischio finanziario insito in tali prodotti”.
“La revisione della Imd – aggiunge Mossino – rifletterà anche altri sviluppi di tipo orizzontale che hanno trovato posto nella legislazione europea, ad esempio, in materia di risoluzioni alternative delle controversie, pratiche di aggregazione e contratti correlati e, più in generale, regole di protezione del consumatore, di gestione dei conflitti d’interesse e in materia di sanzioni. Questo porterà la Imd in linea con la moderna regolamentazione della tutela del consumatore. Naturalmente, non sottostimiamo l’impatto che tutto ciò avrà sul mercato, ma le nostre associazioni, unitamente al Bipar, hanno avviato iniziative che aiuteranno i nostri associati a prepararsi per il futuro, implementando i possibili cambiamenti nelle loro attività”.
“Le nostre associazioni nazionali e il Bipar – conferma De Besi – stanno lavorando sodo anche per assicurare che i politici, a livello locale ed europeo, siano consapevoli dell’impatto di alcune proposte. Non è intenzione dell’Europa, né dei legislatori nazionali, distruggere un settore che non presenta errori strutturali, ma piuttosto verrà richiesta una maggiore professionalità del settore e un segnale forte nella direzione della protezione del consumatore”.


L'IMPATTO PER AGENTI E BROKER

Se la tutela del cliente sembra preservata, è ancora poco chiaro l’impatto che la direttiva avrà sugli intermediari. “La Imd II – afferma Mossino – offrirà sfide e opportunità molto simili sia per gli agenti sia per i broker, due categorie che, nella legislazione europea, non sono neppure definite. Per salvaguardarne gli interessi, all’interno del Bipar, sono stati costituiti il comitato degli agenti e quello dei broker. Nel comitato broker viene approfondita, in particolare, la questione dell’attività transfrontaliera che dovrà trovare posto nella Imd II, mentre nel comitato agenti siamo attualmente impegnati nella definizione dell’intermediario collegato, per evitare che la categoria professionale degli agenti rischi di essere confusa con quella dei produttori o venditori diretti delle compagnie. Nell’interesse dell’intero sistema va tutelata l’autonomia e l’indipendenza degli intermediari professionali e, come ci si può aspettare, il comitato degli agenti tratta e cura anche gli interessi e le questioni che impattano sugli agenti in Europa, sia perché riunisce al proprio interno le associazioni nazionali degli agenti dei vari Paesi europei, sia perché ha costituito le rappresentanze europee degli agenti mandatari degli stessi gruppi assicurativi (i gruppi agenti di Axa, Allianz, Groupama). Allo stesso modo operiamo a livello di associazioni nazionali, ad esempio, sensibilizzando in Europarlamento i nostri deputati nazionali, con un documento redatto a firma congiunta da Aiba, Acb e Sna”.
“A prima vista – aggiunge De Besi – è difficile capire che agenti e broker condividano gli stessi interessi: al di là delle differenze dei modelli di business, sia gli agenti sia i broker sono degli imprenditori, ognuno dei quali ha optato per un modello di business lievemente diverso, ma tutti con l’obiettivo di offrire servizi eccellenti ai clienti e costruire, o mantenere, un’attività sana. Nel Bipar, una volta che i comitati hanno lavorato sulle specifiche materie, ci confrontiamo per giungere a una posizione comune e unitaria che difendiamo come un unico blocco, con una sola voce”.



I TEMPI DI ATTUAZIONE

Ma quale sarà la tempistica prevista per la nuova direttiva? “Il 3 luglio 2012 – spiega De Besi – la Commissione europea ha pubblicato la sua proposta per una revisione della Imd, ora in discussione da parte dei due legislatori europei, il Parlamento europeo e il Consiglio dei ministri dell’Ue. La sua adozione è prevista per la fine del 2013, inizio del 2014. Subito dopo, dovrebbe iniziare il lavoro dell’Eiopa (Supervisore europeo delle assicurazioni) sulle conseguenti misure tecniche necessarie a dare efficacia ad alcune previsioni, con entrata in vigore prevista tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016”.
“Si tratta – sottolinea Mossino – di una tempistica provvisoria. In Europa si sta lavorando su una modifica drastica dell’intero settore finanziario, dove l’unione bancaria ha la priorità assoluta; senza pensare che nel giugno 2014 ci saranno le elezioni europee. È quindi piuttosto difficile immaginare come funzionerà questa difesa di interessi a un livello europeo”.


LA CHIAVE E' NELL'UNITA'

“Ora – conferma De Besi – abbiamo una sola voce e una posizione molto ben argomentata, per ciascun punto della Imd”.
“Anche se – precisa Mossino – una volta raggiunta una posizione, il punto è farla conoscere a chi realmente prende le decisioni. Ad esempio, alla nostra ultima riunione del Bipar di gennaio, dove erano presenti più di 80 rappresentanti di associazioni nazionali provenienti da 25 Paesi, abbiamo avuto l’occasione di informare i Paesi membri sullo stato dei dossier europei relativi alla professione (soprattutto dopo la proposta di Imd II, sulla Mifid e sui Prip), avendo come relatori tre membri del Parlamento europeo: il capo dell’unità Assicurazioni e Previdenza della commissione Mercato Interno e Servizi e della Commissione europea; il principale esperto in materia di tutela del consumatore del comitato per la protezione del consumatore dell’Eiopa; e il presidente di Eiopa”.
“Un elenco di relatori impressionante – conclude De Besi – che erano stati preceduti, a giugno 2012 (appena prima della pubblicazione della proposta della Commissione) dal Commissario Barnier e dall’attuale relatore del Parlamento europeo per la Imd II”.

Nella foto di apertura: Jean François Mossino, presidente del Comitato degli agenti europei

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