UN CONGRESSO DEGNO DI SHAKESPEARE

La 46ª Assise dello Sna è stata caratterizzata da colpi di scena, disordini e dimissioni, con una sorprendente richiesta di fiducia del presidente Claudio Demozzi, che ha ottenuto la riconferma dall’assemblea. Mentre la presenza e le parole di Franco Ellena dell’Ania segnano il ritorno al dialogo tra intermediari e compagnie

Watermark 16 9
👤Autore: Beniamino Musto Review numero: 6 Pagina: 24 - 26
Il 46° congresso Sna di Bussolengo (Verona), sarà molto probabilmente ricordato per il suo rocambolesco svolgimento e per l’inizio del disgelo nei rapporti tra la rappresentanza degli intermediari e l’Ania. Un congresso ordinario e non elettivo, preceduto da critiche sulla scelta della location e sulle tempistiche di svolgimento che hanno contribuito a rilasciare nell’aria le avvisaglie della tensione che successivamente si è liberata. In questo clima il presidente nazionale, Claudio Demozzi, ha tenuto la propria relazione di apertura, durante la quale ha raccontato ai congressisti i sedici mesi del suo operato attraverso un elenco dettagliato dei risultati ottenuti, uno tra tutti la collaborazione tra intermediari A con A. 


Un momento della tavola rotonda che ha preceduto i lavori congressuali

Demozzi è apparso a tratti stanco, cupo in viso. Ha ammesso le forti tensioni all’interno del suo esecutivo, che ha registrato le dimissioni del vice presidente vicario, Giancarlo Guidolin, senza tuttavia entrare nel merito della situazione e sorvolando un po’ su tutti i particolari. Poi, schernendosi, ha domandato quale fosse la sua peggior colpa: troppo democratico o troppo autoritario? Con espressione contrita, ha chiesto all’assemblea di avere conferme sul proprio operato, per avere la certezza di essere ancora il presidente di tutti. I quasi quattrocento presenti in sala hanno risposto prontamente, facendo scattare un fragoroso applauso, con oltre due terzi dei delegati in piedi. A quel punto Demozzi si è spinto oltre: con un colpo da teatro, ha chiesto che gli fosse formalmente rinnovata la fiducia.

L’AMAREZZA DI DEMOZZI: DIVISIONI E BAGARRE IN ASSEMBLEA

Da questo punto in poi è accaduto di tutto. I congressisti hanno iniziato a dividersi tra i sostenitori della nuova inaspettata richiesta e i perplessi. Il presidente del congresso, Paolo Bullegas, nel tentativo di arginare il caos ha chiamato a supporto i due sindaci presenti, i quali senza indugiare troppo hanno permesso al presidente di auto sfiduciarsi. A questo punto, però, Bullegas si è visto rassegnare le dimissioni, per protesta, dei suoi due vice presidenti che, pertanto, hanno dovuto essere sostituiti. Così, dopo questo iter a dir poco fuori dal consueto, si è giunti al voto: a Demozzi sono andati: 226 si; 30 no; 57 astenuti: all’appello mancavano oltre settanta persone, uscite dalla sala inferocite.
Finita la bagarre, ha preso corpo il dibattito, con molti interventi positivi a sostegno di un presidente ritenuto bravo, preparato e infaticabile, e altri interventi aspri e fortemente critici. Quando poi la parola è passata a due componenti dell’esecutivo nazionale, Claudio Prandi e Giorgia Pellegrini, altro colpo di scena: entrambi hanno pubblicamente rassegnato le dimissioni, mentre un terzo le ha consegnate nelle mani di Demozzi, facendo così salire a quattro i componenti dell’Esecutivo Nazionale che hanno lasciato l’incarico. A congresso chiuso, il presidente Sna, ha comunque esternato la propria “soddisfazione per la categoria che ha espresso attraverso il voto di fiducia, largamente maggioritario, piena condivisione alla nostra linea politica, ma amarezza per alcune posizioni personali che hanno oltrepassato il confine della critica costruttiva, per invadere quello del discredito nei confronti dei singoli esponenti sindacali. Tuttavia, lo spirito costruttivo, di appartenenza, di confronto, ha avuto comunque il sopravvento e credo che questa rinnovata fiducia della base, nei confronti della squadra dell’Esecutivo Nazionale e della mia presidenza, ci permetterà di affrontare con determinazione e con maggiore forza i prossimi appuntamenti, fondamentali per il nostro futuro”.


Le concitate fasi della votazione in cui Demozzi ha riottenuto la fiducia


AGENTI E COMPAGNIE, TORNA A SOFFIARE IL VENTO DEL DIALOGO

Eppure l’appuntamento era cominciato all’insegna dei migliori auspici, dopo un interessante tavola rotonda inaugurale tra membri del governo Letta, Antitrust, il presidente di Cgpa Europa, due professori universitari esperti del settore, il Bipar e l’Ania. Proprio la presenza di un autorevole rappresentante dell’associazione delle compagnie, Franco Ellena, era stato già di per sé uno dei più evidenti segnali di distensione. Pace fatta, dunque, tra agenti e compagnie? La presenza di Ellena, che dell’Ania è il responsabile della commissione distribuzione, secondo Demozzi, “segna in modo pubblico l’avvio di un dialogo costruttivo e di grande importanza per lo Sna”. Dopo anni di barricate, è dunque giunta l’ora “di affrontare insieme tutti i temi relativi al futuro della professione dell’agente – ha sottolineato Demozzi – con l’obiettivo di ridisegnarne la figura”. Una mano tesa reciprocamente, a testimoniare la volontà di deporre l’ascia di guerra. Come ha sottolineato Franco Ellena, “dovremo cercare visioni comuni per offrire a chi ha rapporti con noi (regolatori e consumatori) un tavolo congiunto per portare avanti un dialogo costruttivo, con l’obiettivo di arrivare a scelte concrete”. Ellena ha definito “assurdo” il gelo che per anni ha dominato i rapporti tra Ania e lo Sna. “È alle spalle il periodo di non comunicazione che ha caratterizzato questi ultimi anni e diventa fondamentale ricostruire relazioni e rapporti, avviando un nuovo corso”, ricorda il rappresentante dell’Ania, secondo il quale “bisogna centrare i veri obiettivi e razionalizzare le norme, e va fatto insieme”. Secondo Ellena, un problema che si pone alle compagnie è quello di scegliere su quale canale distributivo puntare. “Il tema più stringente non è il monomandato o il plurimandato – ha concluso Ellena – ma ragionare in un mondo più allargato di relazioni, di collaborazioni vere e proprie, o di scelte libere a lungo termine”.

Nella foto di apertura, da sinistra: Franco Ellena, presidente commissione distribuzione Ania e Claudio Demozzi, presidente nazionale Sna

ALTRI INTERVENTI LEGISLATIVI ALL’ORIZZONTE

Ai tanti cambiamenti già in atto nel mondo assicurativo, probabilmente se ne aggiungeranno altri nel prossimo futuro. A rivelarlo, durante l’evento di Sna, è stata Simona Vicari, sottosegretario allo Sviluppo economico, annunciando che “il governo pensa a nuove regole per aumentare la trasparenza e l’efficienza del mercato assicurativo”. Per Vicari, nella scorsa legislatura, è stato fatto molto sul sistema delle assicurazioni, nel senso di una maggiore apertura verso il mercato, ma c’è ancora tanto da fare per abbattere definitivamente tutele, conservazioni e interessi specifici: “in questo senso – ha spiegato il sottosegretario – abbiamo attivato un tavolo di lavoro per individuare le giuste correzioni da apportare all’attuale sistema normativo. Alcune misure entreranno a far parte dei provvedimenti che saranno varati entro l’estate – rivela Vicari – altre invece rientreranno in interventi successivi, ma tutto deve avvenire attraverso il dialogo costante tra le categorie e il governo”. Tra gli interventi principali, quello relativo alla dematerializzazione dei contrassegni e l’uso delle scatole nere sulle vetture, il ripristino del recesso annuale dalle polizze pluriennali, la previsione di norme più vincolanti per la cessazione del rapporto agenziale e la riduzione del forfait di risarcimento, per incrementare l’efficienza dell’indennizzo diretto. “Stiamo pensando anche d’introdurre una copertura obbligatoria per aziende industriali e commerciali, contro le calamità naturali”, conclude il sottosegretario.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Articoli correlati

I più visti