RC AUTO, TANTO RUMORE PER NULLA

RC AUTO,  TANTO RUMORE PER NULLA
Autore: Maria Rosa Alaggio Numero Review: 3 Pagina: 3
L’Rc auto nel nostro Paese è un cantiere aperto che, dopo i discussi interventi di carattere legislativo introdotti dal governo Monti, ha ancora bisogno di nuove misure strutturali. Sembrerebbe infatti che, in attesa di recepire i numerosi provvedimenti attuativi da parte dell’Ivass, nulla sia risolto in via definitiva.

L’Rc auto resta per le compagnie e gli intermediari, oggi più che mai, un terreno da coltivare con grande attenzione, ancora alla ricerca di modalità e strumenti capaci di eliminare le fisiologiche “spine” che finora hanno caratterizzato il comparto: costi e perdita di redditività, pesanti sanzioni e innalzamento delle tariffe per i consumatori.
Tanti i suggerimenti che si moltiplicano in proposito (come la costituzione di una bad company, o meglio di un Bureau de Tarification attraverso il quale ridistribuire i rischi) e tante le richieste ancora rimaste solo sulla carta. Con il risultato che, nonostante questa fervente attività su più fronti, sembra che la “medicina giusta” non sia ancora stata trovata. Sarà forse perché la ricerca di maggiore concorrenza si è giocata esclusivamente sulla distribuzione piuttosto che sul prodotto? O forse perché, in questo scenario, non si è compreso che non è possibile chiedere alle compagnie di rendersi maggiormente competitive e di mantenere contemporaneamente la natura mutualistica del business assicurativo?

In realtà, fa notare l’Ania, il mito da sfatare è proprio quello legato al valore salvifico di una maggiore concorrenza. Non è partendo da qui che si potrà garantire la riduzione delle tariffe. La vera inversione di marcia sarebbe possibile, sempre secondo l’Ania, solo attraverso interventi più incisivi. Primo tra tutti, la definizione delle tabelle per i danni fisici gravi, che incidono per oltre il 40% dei costi reali dei risarcimenti. Così come fondamentali sarebbero gli interventi di carattere fiscale, con un alleggerimento delle imposte sui contratti assicurativi, oggi tra le più alte d’Europa, nonché  una maggiore chiarezza sull’installazione e l’utilizzo della scatola nera.

Senza questi provvedimenti, dichiarano apertamente le compagnie, non sarà possibile ridurre i costi dell’Rc auto: le tariffe, dopo tanto rumore e tanto affannarsi, saranno destinate ad aumentare. E l’Rc auto continuerà, forse più che in passato, a pesare sulle tasche degli italiani.

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