I NUOVI ORIZZONTI DELLA VIGILANZA

Il protagonismo di Eiopa, le richieste delle compagnie europee, il riordino di Ivass e i suoi poteri d’indagine. Inizia una nuova stagione in cui la normativa sarà sempre più giocatore della partita e sempre meno osservatore neutrale

I NUOVI ORIZZONTI DELLA VIGILANZA
La protezione dei consumatori è una responsabilità collettiva e una priorità assoluta per tutte le Autorità europee, ciascuna con le sue prerogative e nel rispetto dei propri campi d’indagine. Nel solco di questi principii, Eiopa vuole “assumere un ruolo da protagonista”. L’ha detto lo stesso presidente, Gabriel Bernardino, in un recente intervento, in cui ha anche chiarito la necessità di “condurre una regolamentazione incentrata sui consumatori e sulla supervisione preventiva”. 
Il programma del regolatore assicurativo europeo è quindi trasparente e si basa su un sempre più spiccato protagonismo dell’organo di vigilanza a tutela dei consumatori, e in una supervisione più profonda. Del resto, il mercato, nell’anno della grande revisione di Solvency II e dei tanti impegni regolamentari (Pepp, Priip’s, ecc.) non si aspetta nulla di diverso.
 

I POTERI D’INTERVENTO

In seguito alla crisi finanziaria, le autorità di vigilanza hanno dedicato molto tempo a migliorare il quadro normativo del settore finanziario e nel complesso, ha ricordato Bernardino, la cosa è stata fatta bene. Ora, secondo Eiopa, l’attenzione deve essere focalizzata sull’attuazione, la supervisione e il rafforzamento del quadro. 
Il regolatore europeo di settore è deciso ad andare oltre la semplice verifica della compliance, per esempio sulla vendita dei prodotti, e immagina (progetta) un monitoraggio rafforzato del mercato, che entri anche nel merito della costruzione dei contratti assicurativi e finanziari e, se necessario, utilizzi i propri poteri d’intervento nel merito. Una supervisione che sia attenta ai modelli di business e al modo in cui potenzialmente possono generare un danno al consumatore: si veda la vendita online e tutti gli interrogativi ancora aperti. Una supervisione che implementi una solida valutazione dei rischi di condotta, che sia in grado di utilizzare meglio gli indicatori di rischio per definire le priorità, ma anche una supervisione che comunichi più chiaramente con l’industry e con i consumatori, in un linguaggio più chiaro e comprensibile. 



TRE PUNTI ALL’ORDINE DEL GIORNO

Nonostante la stessa Eiopa ammetta di “essere lontana dalla realizzazione di questi obiettivi”, la principale priorità strategica dell’Autorità è dichiaratamente la convergenza delle pratiche di vigilanza locali e continentali. L’obiettivo per Eiopa è garantire una vigilanza di alta qualità per prevenire l’arbitraggio regolamentare e salvaguardare un livello analogo di protezione tra tutti gli assicurati nell’Unione Europea, indipendentemente dal contesto locale. 
Eiopa ha recentemente pubblicato un report in cui elenca chiaramente le tre aree d’intervento prioritario su cui si è concentrata quest’anno e su cui continuerà a focalizzare la propria attenzione anche nel 2020. In primis, grazie a nuovi strumenti comuni di vigilanza, Eiopa valuterà con particolare attenzione le riserve tecniche delle compagnie assicurative e la loro supervisione; poi occorrerà sviluppare una vigilanza ancora più accurata sull’erogazione di servizi transfrontalieri, che si concentrerà a scovare società con modelli aziendali insostenibili. Infine, grande attenzione ai rischi emergenti, con particolare applicazione alla supervisione delle compagnie in run-off e al ruolo dei fondi di private equity


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COME MITIGARE LE MINACCE PEGGIORI

Nell’anno in corso, l’authority guidata da Bernardino ha già aumentato il livello di vigilanza sulla condotta di mercato, in particolare individuando business model e modalità di distribuzione potenzialmente rischiosi per la protezione dei consumatori. Ma da qui al prossimo futuro, Eiopa amplierà l’analisi a una nuova serie d’indicatori di rischio, promuoverà una revisione a livello europeo delle pratiche di vigilanza su determinate aree aziendali e stabilirà persino un programma di attività di mistery client (cosa che farà anche Ivass, in Italia) in tutta l’Unione Europea.
Sempre nel settore della protezione dei consumatori, Eiopa ha aggiornato la propria strategia per riflettere i cambiamenti del panorama normativo, e ha sviluppato, come detto, un quadro per la valutazione dei rischi. Entrambe queste attività, secondo il presidente Bernardino, aiuteranno le autorità di vigilanza (quindi non solo Eiopa, ma anche Eba ed Esma) a identificare le aree più a rischio per i clienti del settore finanziario e mitigare le minacce associate. “Abbiamo inoltre preso provvedimenti – si legge in un recente report dell’Autorità – per garantire che i consumatori rimangano protetti dai rischi associati alla decisione del Regno Unito di lasciare l’Unione Europea”.

BREXIT: TUTTO TRANQUILLO (O NO?)

E in effetti è Brexit, il cosiddetto elefante nella stanza. Tra gli Stati membri c’è una malcelata preoccupazione per le attività transfrontaliere degli assicuratori del Regno Unito: Germania, Spagna, Francia, Irlanda e Italia sono i mercati più esposti. 
Tuttavia, garantisce Eiopa, tutte le misure transitorie per consentire l’estinzione ordinata dei contratti transfrontalieri residui con il Regno Unito sono state attuate. Tali misure, fanno sapere dall’Authority, garantiranno la continuità del servizio e delle prestazioni agli assicurati, grazie a una base giuridica adeguata per quei contratti la cui finalizzazione non è possibile nei tempi previsti dai piani di emergenza: il riferimento va ai trasferimenti di portafoglio o alle procedure di run-off che coinvolgono un’impresa o una branch con sede in uno o più dei Paesi dello Spazio economico europeo


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SOLVENCY II: CAMBIARE CONVIENE?

Della revisione di Solvency II si è già detto molto e molto si dirà ancora. Si tratta ovviamente dell’attività principale dell’autorità di vigilanza per il prossimo anno. La Commissione Europea ha già ricevuto il parere di Eiopa sulla revisione del requisito patrimoniale di solvibilità (Scr): un advise realizzato sulla base di un’analisi approfondita di 29 diversi parametri della standard formula. In sintesi, l’Autorità ha raccomandato un aumento della proporzionalità e l’eliminazione di vincoli ingiustificati al finanziamento dell’economia sul lungo periodo e la rimozione di alcune incoerenze tecniche. Com’è facile immaginare, si tratta di un lavoro pieno di insidie, in cui gli stakeholder sono molti e agguerriti: le compagnie assicurative e i grandi intermediari su tutti, ma anche le banche e il settore finanziario. 
Anche perché in alcune aree, l’analisi non ha fornito ragioni sufficienti per cambiare. È il caso dei rischi di mortalità e longevità e del costo del capitale nel calcolo del margine di rischio. L’evoluzione dei mercati finanziari non giustifica, secondo Eiopa, una variazione del costo del capitale, anche perché la riduzione dei tassi d’interesse non ha comportato una riduzione del costo dell’equity.
“Dobbiamo essere preparati sia alle sfide sia alle opportunità”, ha detto recentemente Bernardino, ribadendo che Eiopa svolgerà “un ruolo fondamentale” nel garantire che i settori assicurativo e pensionistico rimangano solidi e resilienti di fronte alle sfide più impegnative, come la rivoluzione digitale e le minacce connesse ai cambiamenti climatici. “Ma queste sfide, appunto, porteranno anche opportunità ed è indispensabile che, in qualità di supervisori, consentiamo ai consumatori di beneficiare dell’innovazione rimanendo protetti”, ha chiosato il numero uno di Eiopa. 

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