LA VIGILANZA COLLABORATIVA DI COVIP

Senza entrare nelle decisioni gestionali dei soggetti vigilati, la commissione di vigilanza sui fondi pensione garantisce, con rigore e in ottica di collaborazione, la trasparenza, il rispetto delle regole e uno stimolo allo sviluppo del settore

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👤Autore: Laura Servidio Review numero: 11 Pagina: 44
Progetti trasparenti e conformi alle garanzie di legge, da valutare con un approccio dinamico. In quest’ottica Covip tutela il buon funzionamento dei fondi pensione, per i sei milioni di iscritti alla previdenza complementare. “Il nostro – spiega Rino Tarelli, presidente Covip – è un compito molto delicato: vigilare, in modo attivo e oculato sulle forme promosse e gestite dalle imprese di assicurazioni (fondi aperti, Pip), per garantire la trasparenza e il rispetto delle regole, pur senza entrare nei profili assicurativi e nelle scelte gestionali”. 

Negli anni, l’attività di Covip si è andata evolvendo. “Accanto all’attività più strettamente formale, abbiamo valorizzato un approccio più orientato alla valutazione dei fattori di rischio, svolgendo anche un ruolo proattivo di stimolo nei confronti degli organi dei fondi pensione, finalizzato all’adozione delle migliori pratiche del settore. La nostra attività è di vigilare, in modo fermo, sulle scelte fatte, ma sempre in modo collaborativo, per garantire il miglior andamento del settore: un atteggiamento gradito sia ai fondi pensione sia alle casse private, che hanno apprezzato l’assenza di una contrapposizione di principio. Inoltre, nell’ambito dell’attività di vigilanza, abbiamo dato maggiore rilievo all’analisi della struttura organizzativa, dei processi di lavoro e delle procedure informatiche”. 





VERSO UN WELFARE INTEGRATO

L’evoluzione di Covip potrebbe non esaurirsi qui. “Dobbiamo prepararci a un futuro di welfare integrato: se, fino ad oggi, l’attenzione della politica è stata orientata alla sostenibilità del sistema sociale, solo in chiave pensionistica, ora è urgente intervenire anche riguardo all’assistenza sanitaria integrativa, laddove l’aspettativa di vita avanza, la decrescita della fertilità riduce il ricambio generazionale, i bisogni sono inversamente proporzionali alla disponibilità di risorse e la non autosufficienza rappresenta un costo e un peso sensibile. E, se ora, gli aspetti previdenziali sono molto ben disciplinati, così non è per l’assistenza sanitaria integrativa, dove c’è confusione, in alcuni casi, poca scrupolosità e un maggior bisogno di tutele e di trasparenza. Servono regole certe e un’autorità di vigilanza al di sopra delle parti che abbia l’autorevolezza e i poteri necessari per vigilare, così come già accade per la previdenza complementare. In questo senso – conclude il presidente Tarelli – Covip può rappresentare il naturale soggetto preposto a questa funzione: una soluzione di garanzia, trasparenza ed economicità, visti gli incoraggianti risultati già ottenuti con la previdenza”.

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