COME TUTELARE LA RESPONSABILITÀ DEGLI INTERMEDIARI

Oltre ai rischi operativi e di compliance, per agenti e broker si apre il fronte della Rc verso terze parti esterne al contratto assicurativo. Collaborazione di intenti con le compagnie, formazione professionalizzante e sistemi tecnologici ad hoc sono le vie per prevenire e gestire i rischi della professione

COME TUTELARE LA RESPONSABILITÀ DEGLI INTERMEDIARI
👤Autore: Maria Moro Review numero: 99 Pagina: 40
Informazione, formazione e un’adeguata copertura di responsabilità civile sono necessarie per lavorare con maggiore sicurezza in un settore, come quello assicurativo, in cui i rischi professionali sono in crescita. 
Per seguire gli intermediari su questa linea di tutela, Cgpa Europe propone un modello basato su quattro pilastri: indipendenza; formazione su controllo e gestione dei rischi; solidità finanziaria; specializzazione nell’assistenza agli intermediari. 
Lorenzo Sapigni, direttore generale per l’Italia di Cgpa Europe – Rappresentanza generale per l’Italia, ha definito quello attuale come “un periodo in cui gli interventi del legislatore non aiutano le strutture agenziali e di brokeraggio, che si ritrovano in un ambiente in cui gli obblighi e le incombenze sono in crescita e in cui accade che gli intermediari vedano sempre più spesso messa in discussione l’adeguatezza del loro comportamento professionale”. 

SERVONO CONSAPEVOLEZZA DEI RISCHI E NUOVI STRUMENTI

Accanto alla responsabilità nei confronti della compagnia e del cliente, si apre il fronte della responsabilità dell’intermediario verso soggetti terzi, “una tendenza che sta emergendo in Francia, Germania, Spagna, Regno Unito e Irlanda, e che vede agenti e broker chiamati a rispondere da terze parti non direttamente coinvolte nel contratto assicurativo”, ma che si ritengono danneggiate da garanzie, ritenute non sufficienti, che l’intermediario ha proposto al cliente. L’intermediario deve essere in grado di tutelare la sua posizione e dimostrare la correttezza dell’attività svolta verso il proprio cliente. 
Secondo Sapigni, “il legislatore potrebbe arrivare nel tempo all’azione diretta del danneggiato verso l’assicuratore del danneggiante. C’è un interesse pubblicistico delle polizze di Rc professionale, che devono tutelare non solo il patrimonio dell’assicurato, ma anche direttamente quello del danneggiato”.
Per avere il pieno controllo sui diversi ambiti di rischio e di responsabilità, l’intermediario deve adottare un modello di organizzazione e di gestione dei rischi che preveda la professionalizzazione della sua attività, la collaborazione con le compagnie e il supporto tecnologico. “I problemi di compliance e responsabilità si possono affrontare solo in maniera aggregata e sistemica, non possono essere gestiti singolarmente”, ha affermato Sapigni, “Con l’impresa ci deve essere collaborazione tra pari. Le compagnie devono essere coinvolte nel processo di gestione dei rischi ma in un contesto di collaborazione tra soggetti che hanno identica dignità nei confronti del mercato”.

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