CAT NAT, QUALE IMPATTO SUI SINISTRI PROPERTY
In Italia questo segmento di business ha chiuso il 2024 con una raccolta di quasi nove miliardi di euro, ed è in continua crescita. Vito Pagliaccio, partner di Mbs Consulting (gruppo Cerved), ha illustrato il probabile impatto sul modello liquidativo del recente obbligo di assicurazione cat nat per le imprese e le sfide che i sistemi di gestione dei claim dovranno affrontare nei prossimi anni
11/07/2025
Nel 2024 il business property italiano ha totalizzato 8,6 miliardi di euro di raccolta (nel 2019 erano 6,3), raggiungendo un’incidenza media sulla raccolta generale pari al 17,9% (16,3% nel 2019). I numeri testimoniano la crescente centralità di questo settore, che però oggi si trova ad affrontare alcune sfide impegnative. Nel suo intervento Vito Pagliaccio, partner di Mbs Consulting (gruppo Cerved) si è soffermato sulla necessità di un’evoluzione del modello liquidativo.
“Il settore property ha un’importanza crescente nel business danni italiano”, ha esordito. “Resta però caratterizzato da una marginalità mediamente contenuta e influenzata da fattori esogeni, come gli eventi atmosferici estremi”. Proprio in tema cat-nat, Pagliaccio si è interrogato sul probabile impatto della recente normativa sull’obbligo assicurativo per le imprese. “In futuro le compagnie dovranno gestire un numero di casi più ampio e una tipologia di sinistri diversa”, ha spiegato. “Di conseguenza, alcune prassi liquidative andranno riviste coerentemente con l’evoluzione normativa”.
Quanto è accaduto nei mesi più critici del 2023 può essere un termine di paragone dell’impatto: il volume dei sinistri è triplicato rispetto all’andamento ordinario e il costo medio pagato è salito dai 1.700 euro del 2022 a 2.400 euro, mentre la velocità di liquidazione è calata dal 76% al 60%.
IL RUOLO DI DATI E TECNOLOGIA
Nella seconda parte del suo intervento, Pagliaccio ha proposto un modello liquidativo dei sinistri rafforzato dall’impiego di dati e tecnologie. Il processo è strutturabile in una serie di fasi che vanno dal momento precedente l’evento al monitoraggio post-risarcimento. “Per prima cosa – ha illustrato – le compagnie offrono dei servizi di prevenzione, come l’invio di alert. Segue, in caso di danni, l’apertura del sinistro, caratterizzata da una fase in cui viene identificato l’impatto dell’evento e una fase di contatto proattivo con l’assicurato (post-denuncia), per la raccolta di dati utili a clusterizzare cliente e danno subìto”. Vi sono poi una fase di routing, in cui degli algoritmi identificano il percorso più adeguato alla specifica pratica, e una fase di stima del danno, con il ricorso a modelli automatici. Infine, il risarcimento (con una liquidazione automatica dei sinistri più semplici e l’avvio di eventuali interventi specifici) e la fase di monitoraggio, in cui si identificano le aree di miglioramento del sistema. “Tutti i momenti illustrati – ha concluso Pagliaccio – vanno alimentati da una serie di dati sia interni sia esterni alle compagnie, che queste possono utilizzare per arricchire il processo”.
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