CAT NAT, QUALE IMPATTO SUI SINISTRI PROPERTY

In Italia questo segmento di business ha chiuso il 2024 con una raccolta di quasi nove miliardi di euro, ed è in continua crescita. Vito Pagliaccio, partner di Mbs Consulting (gruppo Cerved), ha illustrato il probabile impatto sul modello liquidativo del recente obbligo di assicurazione cat nat per le imprese e le sfide che i sistemi di gestione dei claim dovranno affrontare nei prossimi anni

CAT NAT, QUALE IMPATTO SUI SINISTRI PROPERTY

Nel 2024 il business property italiano ha totalizzato 8,6 miliardi di euro di raccolta (nel 2019 erano 6,3), raggiungendo un’incidenza media sulla raccolta generale pari al 17,9% (16,3% nel 2019). I numeri testimoniano la crescente centralità di questo settore, che però oggi si trova ad affrontare alcune sfide impegnative. Nel suo intervento Vito Pagliaccio, partner di Mbs Consulting (gruppo Cerved) si è soffermato sulla necessità di un’evoluzione del modello liquidativo.
“Il settore property ha un’importanza crescente nel business danni italiano”, ha esordito. “Resta però caratterizzato da una marginalità mediamente contenuta e influenzata da fattori esogeni, come gli eventi atmosferici estremi”. Proprio in tema cat-nat, Pagliaccio si è interrogato sul probabile impatto della recente normativa sull’obbligo assicurativo per le imprese. “In futuro le compagnie dovranno gestire un numero di casi più ampio e una tipologia di sinistri diversa”, ha spiegato. “Di conseguenza, alcune prassi liquidative andranno riviste coerentemente con l’evoluzione normativa”.
Quanto è accaduto nei mesi più critici del 2023 può essere un termine di paragone dell’impatto: il volume dei sinistri è triplicato rispetto all’andamento ordinario e il costo medio pagato è salito dai 1.700 euro del 2022 a 2.400 euro, mentre la velocità di liquidazione è calata dal 76% al 60%.

IL RUOLO DI DATI E TECNOLOGIA

Nella seconda parte del suo intervento, Pagliaccio ha proposto un modello liquidativo dei sinistri rafforzato dall’impiego di dati e tecnologie. Il processo è strutturabile in una serie di fasi che vanno dal momento precedente l’evento al monitoraggio post-risarcimento. “Per prima cosa – ha illustrato – le compagnie offrono dei servizi di prevenzione, come l’invio di alert. Segue, in caso di danni, l’apertura del sinistro, caratterizzata da una fase in cui viene identificato l’impatto dell’evento e una fase di contatto proattivo con l’assicurato (post-denuncia), per la raccolta di dati utili a clusterizzare cliente e danno subìto”. Vi sono poi una fase di routing, in cui degli algoritmi identificano il percorso più adeguato alla specifica pratica, e una fase di stima del danno, con il ricorso a modelli automatici. Infine, il risarcimento (con una liquidazione automatica dei sinistri più semplici e l’avvio di eventuali interventi specifici) e la fase di monitoraggio, in cui si identificano le aree di miglioramento del sistema. “Tutti i momenti illustrati – ha concluso Pagliaccio – vanno alimentati da una serie di dati sia interni sia esterni alle compagnie, che queste possono utilizzare per arricchire il processo”.

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