LA RESPONSABILITÀ SANITARIA IN UNA LOGICA DI SISTEMA

La gestione del rischio nelle strutture ospedaliere è lo strumento chiave per risolvere il circolo vizioso che determina alcune criticità in tema di assicurabilità. Seguendo quanto espresso dalla Legge Gelli, è necessario lavorare sulla condivisione degli obiettivi tra compagnie e sanità, così da far fronte anche alle minacce emergenti

LA RESPONSABILITÀ SANITARIA IN UNA LOGICA DI SISTEMA
La legge 24 del 2017, nota come legge Gelli – Bianco, pone come presupposto per la prevenzione di possibili errori durante il servizio di cura sanitaria l’applicazione di sistemi di gestione del rischio, che permettano di analizzare le potenziali minacce e di prevenire il loro concretizzarsi attraverso azioni di mitigazione. Tali azioni consentono di ridurre l’esposizione delle strutture sanitarie e dovrebbero per questo rendere meno arduo a queste ultime trovare un’adeguata copertura assicurativa in tema di responsabilità. L’applicazione di un sistema di risk management impone un impegno condiviso e continuato da parte di tutte le risorse, e una forte attenzione per i rischi emergenti, per continuare a garantire un maggior controllo. 
Ma la legge, sin dalla pubblicazione, si proponeva come un progetto in prospettiva, un modello verso cui le strutture sanitarie dovevano tendere. Secondo Roberto Ravinale, direttore esecutivo di Sham in Italia, l’evoluzione dell’approccio al rischio rende imprescindibile il coinvolgimento dell’assicuratore, “un modello binario – spiega – che associa la fase di analisi e gestione del rischio al servizio di assicurazione, così da aiutare la struttura a incrementare la cultura del rischio al proprio interno, e permettere all’assicuratore di conoscere la parte di rischio che si assume”.
In Italia l’autoritenzione del rischio nel settore sanitario è ancora molto diffusa: in questo contesto  Sham propone una “terza via”, ovverosia la possibilità di mettere a fattor comune le esperienze di strutture sanitarie e assicuratori, così da creare una sinergia tra punti di vista solo in apparenza distanti: “nel nostro caso, ad esempio, il fatto di incontrare le direzioni sanitarie e parlare di progettualità è un elemento  percepito positivamente, che ci accredita, perché utilizziamo un approccio unico, atipico rispetto agli assicuratori tradizionali”, sottolinea Ravinale.

TECNOLOGIA, PRIMA FRA I RISCHI EMERGENTI

Il modello mutualistico che Sham rappresenta si fonda sulla prossimità ai bisogni dell’ecosistema sanitario e su una visione condivisa verso il controllo dei rischi e l’esigenza di contenerli: “nel nostro approccio – rivela – la fase preliminare al contratto è costituita da un audit, realizzato con interviste strutturate, che fornisce sia una prima analisi dell’esposizione al rischio, sia informazioni utili alla costruzione del premio. Quanto raccolto viene poi restituito al cliente attraverso le attività di formazione e informazione rivolte al personale interno per rafforzare la componente di prevenzione del rischio”. 
La crescita della cultura di gestione del rischio nelle strutture sanitarie deve essere finalizzata anche alla capacità di far fronte ai rischi emergenti del settore, molti dei quali hanno una natura tecnologica “determinata dal salto di paradigma a cui si sta assistendo nel settore, e in cui rientrano la chirurgia robotizzata e la telemedicina: se da un lato cambia il profilo di responsabilità del medico, dall’altra assume un valore ancora maggiore la capacità di tutelare la privacy e i dati degli assistiti e di prevenire attacchi cyber”, osserva Ravinale. 
In risposta alla propria vocazione mutualistica, Sham partecipa all’ecosistema sanitario anche attraverso il finanziamento di progetti formativi universitari e la messa a fattor comune delle buone pratiche di governance. Esempio ne sono il master universitario di secondo livello Sicurezza delle cure, governo clinico e gestione del contenzioso organizzato con il dipartimento di Management dell’Università di Torino, e la collaborazione con Cineas per sostenere le iniziative di gestione del rischio e del contenzioso nel settore sanitario. 

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