INSIEME PER LE NUOVE REGOLE DEL GIOCO

Mentre la raccolta vita continua la sua fase di crescita, il governo è ancora alle prese con manovre sul settore assicurativo. Ania, intermediari e consumatori, questa volta, saranno coinvolti maggiormente

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👤Autore: Fabrizio Aurilia Review numero: 9 Pagina: 44 - 45
La notizia positiva è che, per ora, tutti gli attori del settore recitano la propria parte sullo stesso testo. 
Mentre l’anno scorso il comparto assicurativo era stato investito da una serie di novità sostanzialmente calate dall’alto, si veda le liberalizzazioni del decreto Salva Italia del governo Monti e il conseguente decreto Sviluppo bis, ora le nuove misure annunciate dal governo Letta saranno più concertate. Se ne occupa il ministero dello Sviluppo economico, che da mesi organizza tavoli con tutti: in primis con l’Ania, le organizzazioni sindacali degli agenti (Sna, Unapass e Anapa), i broker e i consumatori. Accanto a questi siedono sempre l’Antitrust e l’Ivass. 

Quanto durerà questo clima di concertazione, sostanzialmente inedito, è difficile dirsi per varie ragioni: dipenderà dalla solidità della maggioranza che sostiene l’esecutivo, dal protrarsi della crisi economica e da quelle situazioni che il direttore generale dell’Ania, Dario Focarelli, definisce come segnali della “schizofrenia del sistema Italia”. Il riferimento è all’operazione del governo che, in una prima versione del decreto che sopprimeva l’Imu, aveva abbattuto le detrazioni sulle polizze vita. Un emendamento approvato alla Camera ha previsto però che, per il 2014, le detrazioni aumentassero da 230 a 530 euro, reintegrando parzialmente il taglio previsto dallo stesso provvedimento. 


COSA È CAMBIATO DAL 2012

A parte questo, l’Ania conferma che il 2013 è un anno buono, seppur trainato da aspetti congiunturali. Secondo le previsioni del centro studi della Confindustria delle assicurazioni, il peso del comparto sul pil sarà pari al 7,3%, contro il 6,8% del 2012. Il merito è del ramo vita: “a inizio anno – spiega Focarelli – prevedevamo una crescita a doppia cifra intorno al 15%. La buona notizia è che se sbagliamo lo facciamo per difetto”. La nuova produzione vita corre a ritmi sostenuti: secondo una prima stima, nel mese di agosto la nuova produzione vita raccolta è stata pari a 3,7 miliardi di euro, il 37,2% in più rispetto allo stesso mese del 2012. Da gennaio i nuovi premi emessi hanno raggiunto 41,8 miliardi, +29,4% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. “Il ramo vita – precisa Focarelli – corre perché è inversamente proporzionale ai tassi dei titoli di Stato: quando questi calano, la raccolta delle compagnie cresce, insieme a una rimodulazione delle garanzie di alcuni prodotti. Contestualmente i listini mondiali sono relativamente stabili”. 



IL NODO DELL’RC AUTO

I numeri confortano, ma nascondono anche dei rischi. Le compagnie stanno cercando di riequilibrare il portafoglio, puntando sui danni, essenzialmente per due ragioni: quel ramo è poco sviluppato in Italia e poi perché, a livello patrimoniale, la raccolta vita è molto pesante. “Una tendenziale risalita dei tassi di interesse mondiali – ammonisce il dg dell’Ania – e una rinnovata incertezza sugli spread sono fattori di importante criticità”. 
Per rendere strutturali i buoni numeri delle compagnie nel 2013 e poter finalmente far sentire a tutto il sistema dei seri benefici, l’Ania sta trattando con il governo sulla grande questione dell’Rc auto e gli altri nodi legati alla sanità e alle catastrofi naturali. “Una possibile riduzione ulteriore della tariffa Rc auto, anche a due cifre in certe zone del Paese – sottolinea Focarelli –, potrebbe arrivare solo dopo una riforma delle tabelle per il danno alla persona, una procedura di liquidazione sinistri più snella e un uso migliore della scatola nera”. 


LA FINE DEL MURO CONTRO MURO

A questo proposito l’Ania ha affidato a una società esterna una ricerca sull’Rc auto in Europa. Anche questo è un segnale che dimostra come “il metodo del muro contro muro non è più sostenibile”, ha commentato, in un recente intervento, il sottosegretario allo Sviluppo economico, Simona Vicari, che ormai da due anni ha in mano il dossier assicurazioni. Il fulcro della questione resta sempre l’Rc auto che, per il governo (qualunque governo passato, presente e futuro), è di primaria importanza. Ma forse l’approccio sta cambiando, anche da parte del legislatore e del regolatore, perché non è più “solo questione di tariffe”, ma di tutto un sistema da riformare: “le inchieste – precisa Vicari –, quotidianamente condotte dalle forze dell’ordine che fanno emergere un sistema di corruzione e truffe a danno di compagnie assicurative, evidenziano in maniera drammatica la necessità di una riforma del sistema Rc auto, nell’ottica di più tutele per i consumatori, riduzione dei costi e contrasto più deciso alle truffe”.


ARCHIVIO ANTIFRODE INTEGRATO, PRESTO SARA' ATTIVO

Entro l’anno, si concluderà lo studio di fattibilità per l’Aia, l’archivio integrato antifrode, che consentirà la costruzione di una struttura antifrode interna a Ivass. “Non un super archivio – rivela Riccardo Cesari, consigliere Ivass – ma un database informatico connesso a una pluralità di banche dati: da quella del Pra, all’anagrafe danneggiati, a quella testimoni, alla motorizzazione. Un sistema aperto che potrà espandersi anche ad altre fonti”. 
Si tratta di uno sforzo ingente che il regolatore di settore sta attuando con il contributo dell’Ania, di Consap e del Mise. “Il nuovo archivio – sostengono da Ivass – è altamente innovativo anche perché le responsabilità restano in capo ai singoli enti, che insieme alle imprese di assicurazioni e alla Polizia avranno accesso diretto ad Aia”.

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