LA TECNOLOGIA PER CONTRASTARE IL CLIMATE CHANGE

In che modo i cambiamenti climatici vanno a influire sul business assicurativo? Se ne è parlato nel corso di un evento organizzato da Axa XL in cui è stato illustrato il funzionamento delle polizze parametriche

LA TECNOLOGIA PER CONTRASTARE IL CLIMATE CHANGE
Dal settore agroalimentare ai grandi brand della moda, tutte le aziende sono attualmente esposte agli effetti del cambiamento climatico. Ma la sensazione di imprevedibilità con cui si guarda alcuni fenomeni meteorologici non deve sfociare in fatalismo. Gestire il rischio è possibile: l’industry assicurativa sta mettendo a punto soluzioni all’avanguardia, basate su analisi predittive e big data. 
L’emergenza climatica non riguarda il futuro, perché, ha avvertito la meteorologa e climatologa Serena Giacomin, presidente dell’Italian climate network, “il futuro è ora: il cambiamento è già in corso”. Giacomin è intervenuta nel corso di Fast fast forward live, un evento organizzato da Axa XL per riflettere su questi temi, e che si è tenuto lo scorso ottobre presso il Luiss Hub di Milano.

CINQUE MILIONI DI TORRI EIFFEL NELL’ARIA

Negli ultimi 20 anni – ha spiegato l’esperta – le perdite economiche legate ai cambiamenti climatici sono aumentate del 151%, con il 91% dei disastri naturali legato a eventi meteo estremi. L’impatto economico dei disastri naturali nel 2017 è stato pari a 306 miliardi di dollari”. Il cambiamento climatico è in atto. “E più a lungo aspettiamo ad affrontarlo – ha osservato – più difficile sarà mitigare i suoi affetti. E, soprattutto, diventerà impossibile trasformare parte di questo problema in opportunità”
Capire il fenomeno è dunque il primo passo per provare a trovare soluzioni. Giacomin ha mostrato le anomalie di temperature dal 1880: da allora la temperatura si è alzata di un grado centigrado. “Questo ha già degli effetti preoccupanti”, ha spiegato la climatologa, ricordando che la comunità scientifica è ormai concorde nel ritenere come principale causa le emissioni di CO2. “Per ritrovare l’attuale concentrazione di gas serra sul pianeta Terra – ha osservato – bisogna risalire a tre milioni di anni fa”. Ogni anno vengono messi in atmosfera 53 mila miliardi di kg di CO2: è come se ogni anno immettessimo nell’aria l’equivalente di cinque milioni di Torri Eiffel. Se è vero che il clima sul pianeta è sempre cambiato, come sostengono i negazionisti, ora stiamo arrivando a una preoccupante estremizzazione dei fenomeni. 
“I meccanismi assicurativi – ha spiegato Giacomin – possono fornire una compensazione finanziaria in caso di gravi perdite dovute ai disastri naturali, in modo che le vittime possano recuperare più velocemente, minimizzando l’impatto. Le compagnie assicurative possono svolgere un ruolo importante nella valutazione del rischio, segnalando le criticità, tramite premi, franchigie e pagamenti; anche in questo modo, infatti, coloro che sono esposti al rischio possono accrescere la loro consapevolezza”. Secondo Giacomin, la gestione del rischio può migliorare tramite incentivi o requisiti, promuovendo gli assicurati che si adoperano in azioni di adattamento, o al contrario, abbassando il risarcimento in caso di assenza di misure di manutenzione. 



LA GESTIONE DEL RISCHIO IN AGRICOLTURA

Un settore colpito direttamente dai cambiamenti climatici è senza dubbio quello dell’agricoltura, dove, ha lamentato Camillo Zaccarini Bonelli, della direzione strumenti per la gestione del rischio di Ismea, non c’è consapevolezza del rischio. “Nonostante gli incentivi pubblici all’assicurazione coprano fino al 70% del premio, solo un decimo della superficie agricola italiana è assicurato, e solo il 30% della produzione è coperto da una polizza”. Inoltre esiste un forte squilibrio territoriale, laddove la gran parte delle terre agricole assicurate si concentrano nel nord Italia. 

COME FUNZIONA UNA POLIZZA PARAMETRICA

Oggi tuttavia esistono strumenti assicurativi all’avanguardia che potrebbero aumentare la consapevolezza e, parallelamente, efficientare la gestione del rischio. Uno di questi strumenti è l’assicurazione parametrica. “Si tratta – ha spiegato Zaccarini – di contratti assicurativi in base ai quali l’erogazione dell’indennizzo è correlata al verificarsi del superamento di un determinato valore di un dato indice di riferimento, il cui andamento è costantemente registrato e monitorato da soggetti terzi”. In sostanza, le polizze parametriche differiscono dalle tradizionali polizze indennitarie per il fatto che il diritto al risarcimento “è correlato non più alla perdita effettiva periziata sul campo, ma a una perdita stimata on desk sulla base di appositi parametri”. 
Nel corso dell’evento di Axa XL, Antoine Denoix, ceo di Axa Climate, ha spiegato nel dettaglio come opera una soluzione assicurativa di tipo parametrico, evidenziandone i vantaggi in termini di efficacia e di resilienza. Sulla gestione del rischio meteo si è infine concentrato l’intervento di Corinne Vitrac, ceo di Axa XL risk consulting, che ha illustrato la filosofia di Axa nell’interpretare la gestione del rischio.

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