LA DISTRAZIONE SI PUÒ MISURARE

L’utilizzo dello smartphone alla guida è considerato una delle principali cause di incidenti stradali. Oltre all’inasprimento delle sanzioni, possono agire da deterrente anche determinate tecnologie capaci di “registrare” quando e come viene usato il telefono

LA DISTRAZIONE SI PUÒ MISURARE
Secondo definizione, la distrazione è provocata da qualsiasi cosa distolga l’attenzione dall’attività che si sta svolgendo. Si può affermare che normalmente, ma in particolare quando si è alla guida, gli stimoli alla distrazione abbiano un’origine manuale (ad esempio cercare qualcosa nell’abitacolo), visiva (se si distoglie lo sguardo dalla strada) oppure cognitiva (quando l’attenzione è rivolta ad altro). Il tema non è da poco, se si considera che secondo i dati forniti da Istat le prime cause di incidente stradale sono la distrazione alla guida (16,3%), il mancato rispetto della precedenza (14,2%) e la velocità elevata (10,2%). Secondo Anas, inoltre, le infrazioni per uso improprio dello smartphone sono aumentate del 7,1%.
Al convegno organizzato da Insurance Connect sul tema della Rc auto, Alessandra Girardo, amministratore delegato di Kubris, azienda di Kirey Group, ha parlato del problema e di possibili soluzioni tecnologiche, soffermandosi in particolare sulla distrazione da utilizzo dello smartphone, che impegna la persona contemporaneamente a livello manuale, cognitivo e visuale. “Le indagini stradali in Europa hanno evidenziato che tra l’1% e l’11% dei conducenti utilizza lo smartphone mentre guida, un dato che si riflette sul numero di incidenti verificatisi negli ultimi anni”, ha spiegato Girardo. Secondo l’ultima ricerca dell’Erso (European road safety observatory), più di 21 mila incidenti stradali sono causati da distrazione, e tra questi quasi 4.300 possono essere attribuiti all’uso del telefono. L’ad di Kubris ha continuato affermando che, anche se è difficile accertare l’impatto che può avere l’utilizzo del cellulare su un possibile sinistro, gli studi suggeriscono che tale atteggiamento possa aumentare di quattro volte il rischio di causare incidenti stradali rispetto ad altre distrazioni.

UN VOTO PER IL COMPORTAMENTO

Un possibile contributo alla riduzione della distrazione da smartphone può venire dal telefono stesso, grazie a sistemi che disattivano le funzioni potenzialmente pericolose lasciando la possibilità di conversare utilizzando le cuffie o il vivavoce. Girardo ha illustrato anche un’ulteriore possibilità elaborata da Kirey Group: “abbiamo sviluppato una app che misura l’utilizzo dello smartphone durante la guida. Il sistema valuta in tempo reale il comportamento al volante e prevede quello dei successivi due minuti, allertando il guidatore al fine di fargli mantenere un comportamento virtuoso”.
Il sistema rileva tutte le chiamate in entrata e in uscita, distinguendo se per le conversazioni vengono utilizzate cuffie, vivavoce o altri sistemi di connessione con l’auto. La app è anche in grado di registrare le azioni di scrittura e di manipolazione dello smartphone. Dalla sintesi dei risultati su questi tre elementi, la app fornisce ogni mese al conducente una valutazione sul suo comportamento che ha lo scopo di agire da deterrente. Altra caratteristica dello strumento è la possibilità di distinguere se la persona che usa il cellulare è conducente o passeggero, funzione attivabile manualmente o tramite un apposito dispositivo. 

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