UN ASSET PER COSTRUIRE IL FUTURO

La diffusione di conoscenze e competenze finanziarie e assicurative, oltre che un requisito indispensabile per una cittadinanza economica consapevole, è un efficace strumento per l’evoluzione del mercato assicurativo nel nostro Paese

UN ASSET PER COSTRUIRE IL FUTURO
L’alfabetizzazione finanziaria è sempre più importante per affrontare i grandi cambiamenti – economici, sociali, demografici e tecnologici – che la nostra società sta vivendo, e che hanno profonde ripercussioni sulle scelte che ciascuno di noi è chiamato a compiere nel corso della vita.

L’invecchiamento della popolazione e la bassa natalità implicano, ad esempio, una programmazione differente del domani e maggiori risorse che tengano conto anche delle necessità di cura. 
Le trasformazioni del mercato del lavoro e il nuovo sistema previdenziale impongono a ciascuno di noi comportamenti diversi rispetto al passato, a partire da un piano pensionistico integrativo che assicuri maggiore tranquillità per il futuro.
L’evoluzione tecnologica, infine, consente una maggiore facilità di accesso ai mercati e amplia enormemente la gamma di servizi disponibili. Può avere però effetti distorsivi sui processi decisionali, inducendo un eccessivo orientamento verso il breve termine o facilitando comportamenti impulsivi.
È quindi importante per i consumatori avere la possibilità di acquisire informazioni di base e competenze utili per poter prendere consapevolmente decisioni che impattano sul benessere economico loro e delle loro famiglie. 
In termini di alfabetizzazione finanziaria, come costantemente evidenziato dalle rilevazioni Ocse, l’Italia occupa gli ultimi posti tra le economie del G20. 
Si tratta di un ritardo che non sarà semplice recuperare: secondo un recente rapporto di S&P Global Ratings, solo il 37% degli italiani dimostra di avere una qualche dimestichezza con i concetti base della finanza. 
Un significativo elemento di positività, è però dato dalla recente istituzione del Comitato nazionale per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria, nonché, a partire dal 2018, dal Mese dell’educazione finanziaria che, in ottobre, catalizza l’attenzione dell’opinione pubblica sui temi dell’educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale. 
Sono iniziative che hanno il pregio di essere strutturali e orientate al lungo termine, e a cui dovrebbero aggiungersene altre, a partire dall’introduzione dell’educazione finanziaria nei programmi scolastici. La scuola, come raccomanda l’Ocse dal 2005, deve rappresentare un canale privilegiato. 

LE CONSEGUENZE DEL GAP DI CONSAPEVOLEZZA

Un basso grado di financial education si riflette sul livello di consapevolezza dei rischi cui le persone sono esposte e sulla loro propensione a usare gli strumenti finanziari e assicurativi. Recenti studi dimostrano come il 30-40% della disuguaglianza in termini di ricchezza pensionistica accumulata nel corso della vita possa essere spiegato da differenze nella conoscenza finanziaria. 
Uno scarso grado di cultura assicurativa e previdenziale è sicuramente tra le concause della ridotta diffusione della previdenza complementare. Meno di un lavoratore su tre partecipa al sistema. Tra i più giovani, il tasso di partecipazione si riduce a uno su cinque. Si tratta, evidentemente, di una situazione che espone i lavoratori di oggi al rischio di non disporre di risorse sufficienti una volta usciti dal mercato del lavoro, in uno scenario, come prima evidenziato, di bisogni di protezione fortemente crescenti in età anziana. 
Sul versante della salute, il gap di conoscenze e consapevolezza è alla base dell’eccessiva incidenza, in Italia, della spesa out-of-pocket (pari a circa 40 miliardi di euro) sulla spesa sanitaria privata. Un’incidenza del 90%, contro il 55% in Germania, 41% in Francia, 15% nei Paesi Bassi. 
Ciò evidenzia il permanere di bisogni che non trovano risposta nel servizio sanitario pubblico, ma che non si dirigono verso soluzioni di tipo mutualistico-assicurativo. Il risultato è che, così facendo i cittadini corrono il forte rischio di non avere risorse sufficienti per le proprie necessità sanitarie.
L’Italia è il Paese europeo con la più ampia quota di ricchezza (oltre due terzi) investita in case e immobili. L’80% dei nuclei familiari possiede una casa. Solo il 46% delle unità abitative è però coperto da una polizza assicurativa contro l’incendio e, quasi in un caso su cinque, sono coperture collegate al mutuo utilizzato per acquistarle. Considerando le coperture catastrofali, la situazione è ancora più grave: nonostante quasi l’80% delle abitazioni sia esposto a un rischio significativo di calamità naturali, solo poco più del 3% è protetto da una polizza contro questi eventi.
Questo protection gap, è un fattore di debolezza per l’intero sistema Paese: accresce la vulnerabilità delle famiglie, rende meno stabile il percorso di crescita economica, impedisce una gestione efficiente delle risorse delle famiglie e dei risparmiatori. 

GIOVANI, IL VALORE DELL’INFORMAZIONE

Ania è da tempo impegnata sul fronte della educazione assicurativa e previdenziale, coinvolgendo il più ampio numero di soggetti sociali interessati. È per tale ragione che le attività in tema di informazione e di divulgazione sono state sviluppate in collaborazione organica con i principali stakeholder sociali del settore assicurativo – le associazioni dei consumatori – attraverso la Fondazione Forum Ania-Consumatori. Questa ha tra i compiti statutari proprio quello di accrescere la cultura finanziaria e assicurativa dei cittadini, favorendo la comprensione di nozioni relative al rischio, alla sua mitigazione, al suo trasferimento, come pure le opportunità offerte dagli strumenti assicurativi.
Nelle scuole, il Forum Ania – Consumatori ha sviluppato il programma educativo Io&irischi, volto a incentivare una maggiore sensibilità e consapevolezza culturale sui temi della gestione del rischio, della prevenzione e della mutualità. Nel solo anno scolastico 2018-19 hanno aderito al programma 301 istituti scolastici e 742 classi, per un totale di oltre 18mila studenti. Per contribuire ad arginare il ritardo che, fin dal mondo della scuola, caratterizza il nostro Paese nel campo delle competenze matematiche, il Forum realizza ogni anno, in collaborazione con l’Università Cattolica, il Gran premio della matematica applicata. Nel 2019 sono stati coinvolti 150 istituti e 10mila studenti. Nel corso degli anni, in tutte le sue attività rivolte alle scuole, il Forum ha coinvolto oltre 130mila studenti.

ATTIVITÀ DI DIVULGAZIONE PER I CONSUMATORI

In un contesto caratterizzato da crescenti rischi di carattere economico, sociale e ambientale, risulta poi importante non trascurare le necessità cognitive degli adulti. È a essi, in un’ottica di lifelong learning, che si rivolge l’Osservatorio sulla vulnerabilità delle famiglie. A tale iniziativa, si affianca la collana di guide informative L’assicurazione in chiaro, realizzata con l’obiettivo di illustrare, con un linguaggio semplice e concreto, i temi assicurativi di maggiore interesse per i consumatori. In partnership con Ivass, infine, il Forum Ania Consumatori organizza la Giornata dell’educazione assicurativa, che ha l’ambizione di diventare un appuntamento costante in cui i vertici di Ania, Ivass e Comitato nazionale per l’educazione finanziaria, insieme a docenti universitari, rappresentanti dei consumatori e delle imprese assicuratrici, si confrontano sullo stato dell’arte dell’educazione assicurativa, le sue specificità sulle iniziative finora sviluppate e, soprattutto sui programmi da intraprendere per il futuro. Il percorso è certamente lungo e gli obiettivi ambiziosi, ma una maggiore conoscenza finanziaria e assicurativa è un asset indispensabile per un Paese che voglia crescere in modo stabile e sostenibile, e garanzia di benessere per le future generazioni.

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