UN IMPEGNO PER LA SICUREZZA E LA SALUTE DEI GIOVANI

Le scuole sono il fulcro nella vita delle nuove generazioni, luogo di incontro e di crescita. Per adempiere a questo compito devono essere ambienti sicuri e salubri dove alimentare il benessere dei ragazzi e proporre iniziative che li rendano protagonisti

UN IMPEGNO PER LA SICUREZZA E LA SALUTE DEI GIOVANI
La recente pandemia da Covid-19 ci ha obbligati a riflettere su quanto la salute di ogni individuo e della collettività possa e debba essere tutelata ragionando in una ottica globale, trascendendo cioè i confini geografici, socio-economici e culturali. 
Non solo, ha portato alla ribalta anche questioni interconnesse che, dal punto di vista di una organizzazione civica come la nostra, sono particolarmente importanti: si è compreso come le principali sfide ed emergenze attuali non si possano risolvere se non con un approccio comunitario, perché se da una parte è fondamentale assumere decisioni pronte e centralizzate, o per meglio intenderci politiche nel senso di istituzioni, esse sono inutili se non viaggiano sulla volontà e sul protagonismo dei singoli a cui è demandato, nelle scelte e nei comportamenti individuali, di renderle effettive. E questo è ancor più vero a cominciare dalle giovani generazioni, sulle quali (come si sostiene con tono spesso troppo enfatico) contiamo per il futuro, considerando gli spazi scolastici nei quali le stesse (anche questo lo diciamo spesso solo ideologicamente) costruiscono il loro futuro.
Proprio pensando ai giovani, da ormai venti anni Cittadinanzattiva è impegnata in una grande campagna, Imparare sicuri, che mette al centro la scuola e gli studenti su due temi principali: la sicurezza e la salute. Fu la tragedia del crollo della scuola di San Giuliano di Puglia, in Molise, a causa del quale il 31 ottobre 2002 persero la vita 27 bambini e la loro maestra, a farci intraprendere in maniera determinata un cammino allora inesplorato, per migliorare la vita dei nostri studenti e di tutto il personale scolastico: abbiamo cominciato a parlare, e a far parlare, di sicurezza a scuola. Qualche anno dopo, un’altra tragedia ha contribuito ad accendere, forse definitivamente, i riflettori sull’emergenza dell’edilizia scolastica del nostro paese: era il 22 novembre 2008 quando Vito Scafidi, studente 17enne del Liceo Darwin di Rivoli (TO), stava rientrando in aula dopo la ricreazione: all’improvviso un colpo di vento, la porta che sbatte violentemente e il crollo del controsoffitto. In quell’aula Vito perse tragicamente la vita e 17 dei suoi compagni rimasero feriti: Andrea Macrì, uno dei migliori amici di Vito, da allora è rimasto su una sedia a rotelle.

UN RUOLO ATTIVO SULLO STATO DELL’EDILIZIA SCOLASTICA

Attraverso indagini annuali su decine di migliaia di edifici scolastici in tutto il territorio nazionale, abbiamo contribuito a far emergere la quasi totale assenza di informazioni complete e aggiornate sullo stato di sicurezza strutturale di un enorme numero di edifici scolastici, anche rispetto al rischio antisismico così come in merito alle condizioni di vivibilità e salubrità di aule, palestre, mense. Abbiamo chiesto e ottenuto, anche attraverso un’azione legale, che l’Anagrafe dell’Edilizia Scolastica – ossia il principale strumento che abbiamo per conoscere lo stato di sicurezza delle nostre scuole e per individuare le priorità sulle quali Stato centrale ed enti locali devono intervenire – venisse resa pubblica e aggiornata periodicamente. Abbiamo chiesto l’attivazione di migliaia di studenti, genitori, insegnanti, dirigenti, perché la battaglia per la sicurezza delle scuole divenisse un impegno condiviso e partecipato; abbiamo diffuso, soprattutto attraverso la Giornata nazionale della sicurezza a scuola, informazione e consapevolezza sul tema, e incentivato uno sforzo collettivo che crea buone pratiche e contribuisce a migliorare la realtà.

SUPPORTO AL BENESSERE DEI GIOVANI

In questi venti anni noi stessi abbiamo imparato che il benessere dei ragazzi non è collegato solamente alla loro sicurezza, ma anche alla condizione psicofisica e al livello di condivisione e di partecipazione alle scelte che li riguardano. Ce lo dicono i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e la nostra indagine del 2021 Ora parliamo noi, in cui abbiamo ascoltato 5.713 giovani nel periodo della pandemia da Covid-19: più della metà di loro (58%) riconosce un aumento di forme di disagio psico-fisico tra i loro pari. Il 63% ha infatti sperimentato sbalzi di umore o disturbi del sonno (57%), disturbi dell’alimentazione (46%) o il desiderio di stare soli (39%) nonostante la consapevolezza di essere iperconnessi (quasi 38%). Sono aumentati i comportamenti verbali e fisici di aggressività verso gli altri (32,5%) ma anche episodi di autolesionismo (18%). In crescita anche l’accesso e la visione di materiale pornografico (30%), il consumo di tabacco (31%), di alcolici (24%), di droghe (13%) e del gioco d’azzardo (10%). In questo solco, con l’obiettivo di creare empowerment fra i giovani anche su questi temi, abbiamo promosso negli ultimi due anni l’iniziativa A scuola di salute, un percorso di formazione rivolto a docenti e dirigenti delle scuole superiori, affinché questi acquisiscano gli strumenti per offrire a loro volta sostegno e orientamento ai propri studenti sul tema dell’educazione alla salute e al benessere, e per farli diventare i protagonisti, i costruttori della propria salute e del proprio benessere. 

UN PREMIO ALLE BUONE PRATICHE SULLA SICUREZZA

Accanto alla Giornata nazionale della sicurezza scolastica, a tenere insieme in maniera emblematica i nostri cavalli di battaglia – la sicurezza a scuola e sul territorio, l’educazione al benessere, la cittadinanza attiva – è il nostro Premio buone pratiche “Vito Scafidi” che ci ha permesso di premiare in sedici edizioni circa 2.500 progetti provenienti da scuole di ogni ordine e grado. L’edizione di quest’anno, la diciassettesima, si arricchisce di una sezione in più, Dai voce alla sostenibilità, con l’intento di far produrre e lanciare messaggi da parte dei ragazzi al mondo degli adulti e ai propri coetanei per mobilitarsi su tutti i livelli sul come prevenire o fronteggiare rischi come il terremoto o l’alluvione, il cambiamento climatico e per stimolare le istituzioni a mettere in campo programmi di azione efficaci. Una giuria di esperti valuterà i lavori pervenuti e selezionerà i migliori che saranno premiati durante un evento a Roma nel mese di aprile.

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