LAVORI IN CORSO: L’INFINITO CANTIERE DELL’RC AUTO

Il comparto assicurativo è chiamato a essere un soggetto importante nei settori della protezione, nel welfare, nelle catastrofi naturali: merito della sua solidità, che però si fonda in buona parte sull’equilibrio del ramo motor, sempre più bisognoso di una riforma complessiva, sia dal punto di vista fiscale sia da quello tecnico

LAVORI IN CORSO: L’INFINITO CANTIERE DELL’RC AUTO
Gli spunti offerti dall’intervento dell’avvocato Maurizio Hazan (vedi qui) sono stati ulteriormente discussi all’interno della tavola rotonda, moderata dal direttore Maria Rosa Alaggio, in cui sono intervenuti Umberto Guidoni, co-dg di Ania (che ha parlato in un messaggio video); Daniela D’Agostino, chief property & casualty officer di Unipol Assicurazioni; Massimiliano D’Alleva, dirigente responsabile della direzione Fondo Strada e Caccia di Consap; Antonio De Pascalis, capo del servizio studi e gestione dati di Ivass
Tanti gli aspetti da analizzare: la gestione sinistri non è l’unico tema forte, ma quest’anno il comportato assicurativo è stato sollecitato in modo particolare anche per via delle legge sull’obbligo cat nat. Sebbene le strutture liquidative siano separate, l’evoluzione dei processi dell’Rca è stata un’esperienza importante da cui prendere spunto. In ambito assuntivo, le evoluzioni fatte nella raccolta delle informazioni hanno spianato la strada anche alla ricerca di nuovi modi per ridefinire l’offerta e, in questo caso, l’intelligenza artificiale ha permesso di valorizzare gli approcci più innovativi.

ANIA: LA RICHIESTA DI INTERVENTI STRUTTURALI

Guidoni è partito dall’ampia imposizione fiscale sull’Rca, che, ha sostenuto, pesa per il 30% del premio. Il settore assicurativo è sempre più chiamato in causa per essere un soggetto importante nel settore delle catastrofi naturali e nel welfare, per via della sua solidità e capacità di stabilizzare l’economia. “Siamo sufficientemente preoccupati – ha affermato Guidoni – per l’attuazione di un’aliquota retroattiva sugli infortuni del conducente e nell’assistenza, il che significherebbe alterare equilibri e indurre incertezze nel quadro giuridico”. 
Per fare in modo che ci sia un contenimento del premio, occorrono interventi strutturali: “una rivisitazione del bonus/malus s’impone perché troppo vecchio”, ha ribadito Guidoni, richiamando anche alla necessità di “trovare modelli premianti per i comportamenti virtuosi, attraverso l’uso dei dati, anche in chiave antifrode”. Le frodi sono ovviamente un fattore rilevante che si ripercuote su tutto il sistema: “appare anacronistico verificare le frodi in fase di liquidazione del danno e non in fase assuntiva”, ha sottolineato il co-dg di Ania. 
In ultimo, è necessario considerare gli aspetti di innovazione tecnologica, come l’intelligenza artificiale, che deve diventare “uno strumento decisivo, nel rispetto della tutela della privacy”, e aiutare a individuare “clusterizzazioni del rischio per un funzionamento più coerente del sistema”, ha concluso Guidoni.  


ANTIFRODE IN FASE ASSUNTIVA: “INCONCEPIBILE E (FORSE) INCOSTITUZIONALE”

Come sempre, la tavola rotonda è stata animata dal contraddittorio, questa volta solo virtuale, tra Ania e Ivass. De Pascalis ha contestato alcune delle affermazioni di Guidoni: in particolare, sulla tassazione ha precisato che “il contributo va suddiviso in un 16% di fiscalità, 2,5% per il Fondo vittime della strada e il 10,5% al Servizio sanitario nazionale”.  
Anche sull’antifrode, il dirigente di Ivass si è detto “contrario a un utilizzo discriminatorio dei dati in fase assuntiva”, definendo questa prospettiva come “di dubbia costituzionalità”. La tariffazione, secondo Ivass, non può fare riferimento al passato della persona: “in fase di liquidazione, invece, è giusto che si attivi un alert”, ha spiegato De Pascalis, chiedendosi retoricamente che senso abbia “inserire un parametro come la probabilità che una persona sia un frodatore, in fase di tariffazione? Non si può tariffare un rischio sulla probabilità di una frode e, tra l’altro, chi lavora nell’antifrode sa quanti falsi positivi ci sono”. 
Va bene, invece, l’estensione e la verifica di altre variabili che vadano oltre quelle anagrafiche, ha ammesso De Pascalis, prima di ribadire che “dare la possibilità alle imprese di tariffare o addirittura negare la polizza sulla base di una probabilità di frode mi sembra inconcepibile”. 

IL CONTO ECONOMICO È IN MIGLIORAMENTO

D’Agostino di Unipol ha ripercorso invece l’andamento al rialzo del premio medio, cercando di fare ordine sulle cause dell’aumento: in particolare, nell’ultimo periodo, ha impattato l’adeguamento delle tabelle del danno non patrimoniale sulle lesioni. “Vero è – ha aggiunto – che la frequenza sta calando ancora, cosa che effettivamente non ci aspettavamo perché aveva già raggiunto un livello da cui sarebbe stato difficile scendere”. Merito, probabilmente, dei comportamenti alla guida, che stanno migliorando grazie alle normative, come quelle sulla guida in stato di ebrezza e sull’utilizzo degli smartphone, ma anche al fatto che la tecnologia delle auto si è evoluta. Questo produce un conto economico che nell’Rca è in miglioramento per le imprese. “I trend di Unipol sono in linea con quelli del mercato”, ha spiegato D’Agostino, precisando che un’eventuale tassazione sull’Rca non inciderebbe a livello di pricing, ma lo farebbe in termini di tariffa per l’utente. 
Parlando delle strategie, in questo momento Unipol si sta concentrando sul nuovo prodotto Unica, la soluzione assicurativa che copre tutti i bisogni dei clienti retail, dall’Rc auto alla casa, agli infortuni, e più in generale sullo sviluppo tecnologico e l’uso dei dati. Occorre però che la normativa faciliti il mercato: “quello che facciamo noi con le nostre scatole nere – ha detto – è guardare quali sono realmente le informazioni più efficaci per la tariffa, anche se la svolta sarebbe poter utilizzare le informazioni in fase liquidativa per la ricostruzione della dinamica del sinistro”. 


SERVE UNA RIFORMA COMPLESSIVA

Ultimo capitolo sull’Arbitro assicurativo. Lo strumento, da tempo atteso, partirà ufficialmente il prossimo 15 gennaio: come si stanno preparando le compagnie? D’Agostino ha ricordato che per ora c’è attesa per capire come modificare i dip aggiuntivi, ma intanto, ha detto, “rilasciamo ai clienti delle informative sull’esistenza di questo strumento”. 
L’arbitro assicurativo, ha ricordato De Pascalis, dovrebbe alleggerire il peso sui tribunali permettendo di incanalare le risorse in altro modo: “siamo un po’ spaventati dalla possibile onda d’urto e confidiamo nei consumatori per una collaborazione di buon senso”, ha precisato. 
Intanto, Ivass continua il suo lavoro sul monitoraggio dei prezzi delle polizze cat nat: “abbiamo già diffuso un primo studio – ha sottolineato il capo del servizio studi e gestione dati di Ivass – e stiamo lavorando al preventivatore”. 
Più in generale, ha chiosato De Pascalis, “intorno all’Rc auto ci sarebbero tante idee, ma poi c’è sempre un emendamento che promuove una soluzione estemporanea”. Il dirigente di Ivass si è augurato invece che sia concessa presto una delega al governo per una riforma complessiva della materia.  


TERZO TRASPORTATO, ECCO LE NUOVE LINEE GUIDA
Massimiliano D’Alleva, dirigente responsabile della direzione Fondo Strada e Caccia di Consap, ha illustrato le nuove linee guida operative per la gestione dei sinistri che coinvolgono il terzo trasportato, nei casi d’intervento del Fondo di garanzia per le vittime della strada, gestito da Consap. “La sentenza 35318/2022 delle Sezioni Unite della Cassazione – ha detto D’Alleva – ha chiarito che il risarcimento al terzo trasportato può essere riconosciuto anche se uno dei veicoli coinvolti non è identificato o non è assicurato”. In questi casi, l’assicuratore del veicolo su cui viaggiava il danneggiato deve risarcire il danno, potendo poi esercitare rivalsa nei confronti del Fondo. “Se, a seguito di determinati accertamenti, emerge una responsabilità esclusiva del veicolo non assicurato – ha aggiunto D’Alleva – l’impresa designata può assumere la gestione del sinistro; in caso di concorso di colpa, invece, l’assicuratore del vettore mantiene la gestione, concordando con l’impresa designata la ripartizione delle responsabilità”. 
La novità all’orizzonte è l’Osservatorio Congiunto, formato da otto membri con rotazione biennale dei partecipanti e composto da rappresentanti di Ania, Consap, imprese designate e imprese di portafoglio. “L’Osservatorio – ha precisato D’Alleva – avrà funzioni di documentazione pubblica, di monitoraggio, coordinamento e effettuerà proposte di miglioramento delle linee guida stesse”. Le linee guida entreranno in vigore e si applicheranno ai sinistri denunciati a partire dal primo dicembre 2025. 

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