ACCETTARE I PROPRI LIMITI PER CRESCERE

Molto spesso ciò che frena una donna dall’intraprendere una carriera o dall’accettare nuovi ruoli è il timore di non avere le migliori competenze e di non essere all’altezza. Scrupoli che in molti casi sono inutili e dannosi, per la persona e per l’auspicato aumento delle quote femminili nei ruoli apicali

ACCETTARE I PROPRI LIMITI PER CRESCERE
Le esigenze di innovazione del Paese, per rispettare la tabella di marcia del Pnrr, richiedono professionalità altamente qualificate e dinamiche volte al cambiamento. Sviluppare un clima favorevole all’innovazione, valorizzare le energie e le competenze presenti negli ambienti professionali più vari e migliorare l’organizzazione del lavoro per renderla sempre più rispondente ai nuovi bisogni, sono solo alcune delle sfide che si devono affrontare. 
Oggi il mercato del lavoro presenta elementi distintivi e variabili, la cui conoscenza è fondamentale per poterne valutare le opportunità da sfruttare e gli ostacoli che si possono incontrare. Si tratta di un contesto socio-economico dalla elevata velocità e mutevolezza, in cui le esigenze da soddisfare sono sempre più complesse, così come i bisogni di realizzazione personale.
In tale contesto, le donne devono pensare di adottare un ruolo meno introspettivo, al fine di cogliere le molteplici opportunità che l’attuale contesto può offrire, soprattutto in relazione a ruoli apicali o istituzionali. 
Dico questo poiché alle volte noi donne, di fronte a una sfida professionale, soppesiamo eccessivamente le nostre competenze e i nostri limiti (probabilmente per una tendenza al desiderio di perfezione che ci caratterizza) nella vita così come nel lavoro. Ritengo che un approccio meno severo nei nostri confronti di fronte alle sfide, possa aiutarci ad affrontare obiettivi sempre più ambiziosi al fine di raggiungere ruoli apicali, dove la percentuale femminile è più ridotta. 



IL PERFEZIONISMO È CONTROPRODUCENTE

Un altro suggerimento che mi sentirei di dare riguarda l’approccio delle donne di fronte ai propri risultati. Laddove appaiano diversi dalle aspettative iniziali, le difficoltà incontrate lungo il percorso dovrebbero essere sempre valutate come delle variabili che hanno inciso sul naturale decorso di una determinata esperienza professionale. Questo ci consente di percepire le difficoltà e gli errori non come il fallimento di un progetto di vita professionale e familiare, ma come un bagaglio di insegnamenti da cui attingere per il futuro e che consentono a una persona di maturare e di progredire. 
È per questo motivo che è importante imparare a relativizzare e a guardare avanti, con concentrazione costante e impegno quotidiano, non temendo le proprie imperfezioni ma imparando a perdonare se stesse, i propri errori di valutazione e anche le proprie sconfitte, poiché, come si è detto, fanno sempre parte di un lungo percorso professionale e, probabilmente, sono anche inevitabili. 
Solo attraverso questa relativizzazione è possibile acquisire strumenti utili per migliorare le proprie performance professionali e per aumentare la propria consapevolezza personale. Molto spesso, infatti, in ragione della tendenza alla perfezione che caratterizza le esperienze professionali femminili, le donne credono di non essere sufficientemente preparate o capaci di raggiungere gli obiettivi. Nel corso di una carriera è quindi fondamentale tener presente che gli errori e le sbavature sono solo elementi tipici di qualsiasi esperienza e che è fondamentale non lasciarsi demoralizzare, chiedere aiuto, collaborare, delegare e sospendere il giudizio, spesso severo, su sé stesse.
Questo è ciò che ho tentato di fare nel corso della mia carriera: lavorare giorno per giorno, imparare nel tempo a non giudicarmi, non avere timore del confronto con gli altri o di chiedere aiuto, accettare i miei limiti per sfruttare al meglio i miei punti di forza, cercare di ascoltare di più le persone che mi stanno intorno e collaborano con me, valorizzandole.

TRASMETTERE UN MESSAGGIO DI POSITIVITÀ ALLE NUOVE GENERAZIONI

Per quanto ho anticipato, oggi di fronte alla “resa” alle difficoltà di qualche giovane collaboratrice sono meno disponibile ad assecondare tale decisione e, al contrario, incoraggio a guardare avanti con rinnovata energia. 
Per questa ragione cerco di comunicare il seguente messaggio: il contesto socio-economico attuale e il mondo del lavoro sono altamente competitivi. È necessario mantenere degli standard professionali elevati. Tuttavia, per distinguersi e crescere è ancora più importante sviluppare capacità personali e umane. Capacità che aiutano poi a non farsi abbattere dalle difficoltà e, soprattutto, a non lasciare che un fallimento o un errore vadano a inficiare le proprie certezze. 
Mi piace infatti pensare di poter contribuire alla crescita delle mie giovani collaboratrici e dei miei giovani collaboratori, aiutarli a sviluppare la loro consapevolezza professionale e a sfruttare gli strumenti necessari per essere di supporto in tutti gli obiettivi da raggiungere.
Naturalmente, è necessario poi anche fare i conti con la realtà professionale, dove spesso alle donne si richiede di dimostrare e sacrificare di più. 
Ed è per questo motivo che è importante favorire il lavoro di squadra, con un occhio alle esigenze delle collaboratrici e dei collaboratori, valorizzare le colleghe nei ruoli apicali e stimolare la partecipazione di tutti per superare insieme le difficoltà. 

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