AIPAI, SI CHIUDE IL TRIENNIO

Con il 2020 si è concluso il mandato del consiglio direttivo che ha portato a un importante ampliamento della platea dei soci e alla nascita degli aderenti. La sfida per il futuro è quella di aumentare le competenze

AIPAI, SI CHIUDE IL TRIENNIO
Col 2020 si è chiuso un ciclo, della durata di tre anni, che ha visto il consiglio direttivo di Aipai impegnato in un restyling della struttura associativa. Del resto, nel 2018 l’associazione aveva festeggiato i suoi primi 50 anni di vita, oggi anche solo pochi anni possono segnare una frattura tra il prima e il dopo, sicché è parso opportuno impegnarsi in tal senso.

Chi segue le nostre vicende ricorderà che i primi mesi del 2018 ci hanno visti occupati nel trovare una sintesi con le altre associazioni di periti, che si è poi conclusa col perfezionamento del passaggio di soci Assit nella famiglia di Aipai. Questo ha consentito di portare il numero dei soci da circa 250 a oltre 350 professionisti, un numero peraltro in divenire. Oggi, Aipai conta oltre 580 professionisti, fra soci senior (oltre 180), soci effettivi (oltre 120), soci junior (circa 60) e aderenti (oltre 220); il tutto, con un indotto (considerando chi opera negli uffici dei soci) di oltre 4.000 persone.

Con una platea più ampia è stato più semplice continuare nella trasformazione dell’associazione, affiancando ai compiti istituzionali della formazione una serie di nuovi servizi e utility, anche per reagire a un mondo del lavoro e delle professioni che a noi è parso in declino: il mercato pare infatti orientarsi sempre più verso l’economia di gestione piuttosto che verso la competenza.
Tralasciando i risultati già conseguiti negli anni passati, come la generalizzata copertura di Rc professionale che oggi accompagna ogni nostro socio, è stata stipulata una copertura assicurativa per gli infortuni sul lavoro e fornita assistenza nei compiti collegati alla gestione delle informazioni e quindi al Gdpr. Oggi i nostri soci possono utilizzare una piattaforma messa a loro disposizione.
Sempre per una migliore gestione del lavoro è stata sottoscritta una convenzione con Radarmeteo per consentire di acquisire, nell’ambito dell’accertamento dei danni da evento atmosferico o da fenomeno elettrico, lo storico delle condizioni meteo sul territorio nazionale.

Già nel 2019 Aipai si era poi data una struttura per gestire in autonomia i corsi di formazione, facendo ricorso a professionisti esterni o a professionalità esistenti nell’associazione.
Nel 2020 si è dato ulteriore impulso alla formazione, che oggi è a distanza, e sono stati organizzati sette webinar, che hanno visto l’interessata partecipazione di oltre 200 persone per incontro, con punte di interesse di oltre 250 partecipanti. Tra questi uno in particolare ha destato interesse anche al di fuori dell’associazione, e è stato l’incontro avvenuto in estate con il ministro Stefano Patuanelli. Tutti questi incontri sono ancora oggi disponibili sul nostro sito.
Verso la fine del 2020 si è poi concretizzata la creazione del Centro Studi di Aipai, cui è stato affidato il compito di andare oltre la formazione, alla ricerca di nuove opportunità di studio; lo scopo è quello di approfondire la conoscenza di problemi che attengono la sfera del lavoro peritale. In questa ottica è stata stipulata una convenzione con l’Università di Padova e con la loro collaborazione bandita una borsa di studio finalizzata all’approfondimento di alcuni aspetti dell’estimo, mente è in itinere un accordo con il Cnr per collaborare a indagini sugli effetti delle perturbazioni atmosferiche agli eventi a terra.

Aipai è poi dal 2021 tra i soci effettivi dell’Istituto Icmq.
Sono già in programma per i primi tre mesi del 2021 sei webinar, curati da Aipai Incontra, una sezione dell’associazione che si occupa di organizzare incontri tra i soci e un professionista, un industriale o con personalità della magistratura, dei Vigili del Fuoco, della Protezione Civile, e generale dell’amministrazione pubblica. Agli incontri faranno seguito dei quaderni, che conterranno delle linee guida utili per una migliore comprensione dei processi produttivi via via trattati.
In definitiva, ci si è mossi in questi anni in controtendenza col mercato: non potendo incidere sulle decisioni di chi privilegia alla competenza una bassa remunerazione, si è preferito puntare sull’aggiornamento continuo, nella speranza che, prima che sia troppo tardi, ci sia una inversione di rotta e il mercato torni a privilegiare chi sa fare e non più chi costa meno!
Con il 2020 si conclude il mandato di questo consiglio direttivo, non appena la pandemia lo consentirà sarà eletto quello nuovo, cui l’assemblea dei soci affiderà per il prossimo triennio un nuovo mandato.

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