INCENDI, SERVE UN COLLEGIO DI ESPERTI

L’individuazione delle cause e delle responsabilità di questa tipologia di sinistri è complessa e richiede competenze multidisciplinari, che rendono spesso deludente anche l’intervento dei consulenti incaricati dai giudici. Con conseguenze penalizzanti per le compagnie

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Autore: Giuseppe Degradi, consigliere di Aipai Numero Review: 25 Pagina: 12 - 13
Un sinistro da incendio, se assume proporzioni significative, provoca sempre gravi conseguenze per chi lo subisce.
Ci sono casi molto gravi che diventano di dominio pubblico (basti pensare, per esempio, al disastro ferroviario di Viareggio del 29 giugno 2009 o al recente incendio all’aeroporto di Fiumicino) ma ci sono eventi di minore impatto mediatico che provocano comunque danni rilevanti e possono creare enormi problemi a un’azienda, a un’attività commerciale o a un privato.
 
Solo chi ha vissuto direttamente esperienze di questo genere si rende conto di come sia fondamentale avere una buona copertura assicurativa e quale importante ruolo abbia il perito incaricato dall’assicuratore per svolgere la perizia.
Tra i compiti che sono affidati al perito, da diversi anni più che in passato, viene posta particolare attenzione all’individuazione della causa prima che ha provocato un incendio al fine di cercare di far emergere eventuali responsabilità e consentire al danneggiato, o all’assicuratore che ha indennizzato un danno e che si avvale del diritto di surroga, di poter promuovere un’azione di rivalsa.


DALLE CAUSE ALLE RELATIVE POLIZZE

Certamente non è facile accertare la causa di innesco di un incendio, specialmente quando la combustione ha raggiunto proporzioni rilevanti e l’azione del fuoco è stata particolarmente distruttiva e non vi erano testimoni presenti.
Se brucia, per esempio, un magazzino contenente capi di abbigliamento con un impianto fotovoltaico installato sul tetto, non sarà facile scoprire se l’innesco sia partito dalle apparecchiature dell’impianto fotovoltaico oppure da un componente dell’impianto di illuminazione del magazzino oppure da un’apparecchiatura che si trovava negli uffici oppure ancora da un gesto volontario di un malintenzionato.
L’individuazione della causa di innesco è però fondamentale per poter stabilire a chi debba essere attribuita la responsabilità di quanto accaduto e far eventualmente intervenire una polizza di Rc prodotti o l’Rc dell’impresa costruttrice o di un altro soggetto.


CONSULENZA TECNICA D'UFFICIO, A VOLTE INEFFICACE

Poiché solo un giudice può attribuire delle responsabilità, molto spesso chi vuole far valere i propri diritti ricorre a un Accertamento tecnico preventivo (Atp) o a un’azione giudiziaria, nel corso della quale verrà disposta una Consulenza tecnica d’ufficio (Ctu).
Sono certamente strumenti giuridici noti che vengono utilizzati ogni volta che il giudice, avvalendosi di un consulente tecnico di sua fiducia, vuole far accertare fatti e circostanze che richiedono competenze tecniche specifiche.
L’esperienza ci dice però che molto spesso i risultati degli Atp o delle Ctu sono decisamente deludenti e il consulente incaricato dal giudice, magari per mancanza di elementi oggettivi, svolge indagini approssimative e trae conclusioni discutibili, in genere penalizzanti per le compagnie di assicurazione. 
Questa considerazione non vuole essere una critica generica e gratuita nei confronti dei consulenti tecnici d’ufficio che sono incaricati dai giudici; ma la constatazione che l’analisi approfondita delle cause di un incendio particolarmente complesso e che coinvolge molti soggetti richiede competenze multidisciplinari che difficilmente, salvo rare eccezioni, possono essere racchiuse in un unico esperto.
La multidisciplinarietà è invece una delle caratteristiche peculiari di un perito assicurativo che ha maturato la propria esperienza attraverso l’attività professionale di ogni giorno.


ISTITUIRE LA PROCEDURA DELLA CONVOCATION EXPERTIES 

La consuetudine a svolgere indagini approfondite sulla dinamica dell’incendio, sui residui dei beni distrutti o danneggiati, sulla documentazione tecnica di macchinari o impianti, sulla composizione delle merci, a raccogliere tutte le informazioni ricavabili da autorità intervenute o da testimoni che abbiano avuto modo di assistere alle diverse fasi dello sviluppo delle fiamme, e ad acquisire ogni altro elemento disponibile, rende il perito assicurativo il miglior tecnico in grado di indagare sull’origine di un incendio e di stabilire in modo ragionevole delle responsabilità.
Sarebbe quindi auspicabile che anche in Italia fosse istituita la procedura della convocation experties, utilizzata abitualmente in Francia, attraverso la quale viene demandato a un collegio di esperti (periti assicurativi) il compito di stabilire le cause di un incendio e le relative eventuali responsabilità.
È uno strumento che in molti casi diviene efficace e consente di trarre conclusioni attendibili e condivise tra gli esperti su questi delicati aspetti di un evento dannoso, anche grave. Potrebbe quindi essere di estrema utilità sia per gli assicuratori sia per i danneggiati per ottenere in tempi rapidi una soluzione ragionevole di problemi che purtroppo in Italia richiedono spesso tempi lunghissimi e possono giungere a conclusioni talvolta poco attendibili. Meglio di chiunque altro, i periti assicurativi saranno certamente in grado di formulare l’ardua sentenza.


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