GLI EVENTI ATMOSFERICI VIOLENTI IN ITALIA

La valutazione dei danni, a seguito della devastazione di fenomeni naturali che colpiscono il nostro Paese, causa problematiche e discussioni con i periti nominati dalle società assicurate. Indispensabile un sistema di quantificazione circoscritto già in fase di sottoscrizione della polizza

GLI EVENTI ATMOSFERICI VIOLENTI IN ITALIA
L’estate del 2017 è ricordata come una delle più calde e siccitose degli ultimi anni, con una temperatura media nazionale di 23,9° centigradi, oltre che per gli eccezionali fenomeni temporaleschi. Tutta la penisola, in modo più o meno violento, è stata interessata da eventi atmosferici che hanno causato danni a fabbricati e a coltivazioni.
Ecco un focus sul Nord-est, sul quale questo evento atmosferico ha prodotto gravi danni ad attività produttive e coltivazioni agricole (vedi fig 1) .

Molti hanno parlato di falsa tromba d’aria; in realtà questa tipologia di evento è denominata downburst. Si tratta di devastanti correnti discendenti che accompagnano i temporali intensi e determinano non vortici d'aria, ma un sistema temporalesco caratterizzato da frequenti e diffuse raffiche di vento lineare che superano abbondantemente i 120 km orari. (vedi fig 2)


Fig. 1

Osservando una statistica di 4.000 perizie, inerenti l’evento sopra descritto, per conto di diverse compagnie di assicurazione, la maggior parte riguardava danni ai fabbricati causati dall’azione diretta del vento e/o dagli alberi caduti sugli immobili stessi. Con la classica garanzia Eventi atmosferici (uragani, bufere, tempeste, grandine, trombe d'aria, vento e cose da esso trascinate, abbattute o fatte crollare), sono stati ammessi a indennizzo i danni agli immobili escludendo gli alberi e le spese di demolizione e sgombero degli stessi, in quanto non rientranti tra i beni assicurati. Nella fattispecie molti assicurati hanno dovuto sostenere ingenti spese per il taglio degli alberi, l’espianto delle ceppaie e il loro sgombero. 
Nelle zone colpite, tra il Lido di Jesolo e Cavallino, oltre a danni alle strutture, sono stati sradicati centinaia di alberi d’alto fusto. Generalmente si trattava di pini marittimi che delimitavano le piazzole di sosta per i camper e roulotte creando zone d’ombra nelle aree, condizione essenziale per permettere la sosta nelle ore più calde della giornata. Proprio in alcune di queste attività, ho trovato delle coperture assicurative molto ben strutturate che con garanzia a Primo rischio assoluto assicuravano anche gli alberi d’alto fusto (pini marittimi, lecci, olmi).


Fig. 2

COME QUANTIFICARE UN SIMILE DANNO?

La valutazione degli alberi ad alto fusto è stata spesso oggetto di accesa discussione con i periti nominati dalle società assicurate. 
Non essendoci un prezzario o un sistema di valutazione riconosciuto e accettato da tutti, l’argomento da anni è oggetto di crescenti discussioni e interesse da parte di aziende, progettisti e varie figure professionali: architetti, paesaggisti, periti e agronomi. (Vedi fig. 3) 

In passato, più volte, esperti arboricoltori di tutto il mondo, per sopperire a queste problematiche, hanno elaborato dei procedimenti parametrici e delle formule per tradurre in denaro il valore degli alberi ornamentali. Tuttavia, nessun metodo è stato ufficialmente riconosciuto. Esistono molti metodi di valutazione, ma tutti necessitano di un’attenta e scrupolosa analisi.
Metodi di stima:

  • Regolamenti comunali del verde (esempio Torino, Merano o Prato)
  • Metodo americano (Ctla - Council of tree and landscape appraisers method)
  • Metodo inglese (Cavat - Capital asset value for amenity trees method)


Fig. 3

In altre parole: paese che vai, valore che trovi!
Per quanto riguarda il caso in specie, ancorché non esista un metodo riconosciuto e ufficiale, è stata utilizzata una valutazione condivisa tra colleghi incaricati da altre compagnie, che tiene conto di quanto segue:
 
  • acquisto presso un vivaio di una pianta Pinus Pinea – altezza media di 8/9 metri diametro medio 25 centimetri;
  • utilizzo mezzo meccanico per l’esecuzione dello scavo;
  • noleggio autogru per il sollevamento e posizionamento;
  • concimazione e puntellazione con pali tutori.
L’importo stimato considera inoltre una serie di parametri correttivi quali le dimensioni, la posizione, l’aspetto estetico e l’età della pianta.


CONCLUSIONE
 
Per evitare complicazioni, una soluzione efficace potrebbe essere la scelta a priori, ovvero in fase di stipula della polizza, di un metodo di valutazione condiviso.

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