AIPAI, MOTORE E PROMOTORE DEL CAMBIAMENTO

L’associazione vuole stimolare un dibattito costruttivo non solo per supportare l’evoluzione del loss adjusting, ma anche per offrire il proprio contributo concreto su alcune tematiche urgenti: in primis, il problema della gestione dei risarcimenti da calamità naturali, che per troppi anni è stato analizzato senza mai giungere a una soluzione operativa

AIPAI, MOTORE E  PROMOTORE DEL  CAMBIAMENTO
Molti dei presenti al convegno Aipai del 9 e 10 settembre scorsi, il primo dopo la pausa dovuta alla pandemia, svoltosi con grande partecipazione e successo presso il Labirinto della Masone in Fontanellato (Parma), hanno chiesto quale fosse il significato del titolo scelto per l’evento: Aipai motore e promotore del cambiamento orientato all’evoluzione del loss adjuster (vedi articolo a pagina 54). 
Pensando allo spirito con cui il convegno è stato ideato, alle linee guida che hanno ispirato la scelta e la formulazione dei contenuti, e agli importanti spunti emersi dal convegno stesso, il messaggio insito nel titolo dell’iniziativa è così riassumibile:
• motore: Aipai ha dato energia al propulsore di un progetto orientato a incentivare un reale cambiamento del sistema in ottica di propositività e collaborazione fra i diversi stakeholders del settore rischi e assicurativo;
• promotore: Aipai intende valorizzare e rendere note le proprie idee e, quindi, ogni utile iniziativa, attraverso una comunicazione efficace indirizzata ai diversi interlocutori, da realizzarsi in sinergia e con una coalizione fra le diverse competenze;
• cambiamento: Aipai ritiene necessario mettere a pieno frutto le grandi competenze, anche relazionali, del proprio corpo peritale (di assoluta rappresentanza e fra i più importanti in Europa) affinché vi sia un servizio effettivo ed efficace verso l’utenza tutta, non solo a consolidamento dei settori già operativi, ma anche in ambiti ancora in fase di analisi ed esplorazione.

NAT-CAT E ASSICURAZIONE, SERVE UNA SOLUZIONE CONCRETA

L’obiettivo è quello di una vera evoluzione del loss adjusting italiano, al servizio delle parti e del sistema, nell’interesse di un percorso etico e sociale fra i più importanti, che deve trovare una propria collocazione anche nella gestione regolamentata dei sinistri da calamità naturali, tema al centro del recente convegno Aipai. L’associazione è infatti convinta che l’ipotesi di una regolamentazione della copertura assicurativa sulle catastrofi naturali sia argomento da tempo maturo per concretizzarsi e trovare applicazione anche in Italia, come già avviene nel resto d’Europa. E si mette a disposizione nel garantire il proprio appoggio a tutte le parti per affrontare e gestire la procedura sotto il profilo tecnico, affinché il progetto trovi operativa attuazione.

LA FRAGILITÀ DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE ITALIANO

Attraverso il convegno di Fontanellato, che Aipai ha dedicato a questa tematica, è stato dato un contributo fattivo allo studio della situazione italiana rispetto al rischio calamità naturali e alla necessità di normare la copertura assicurativa. 
I diversi momenti del convegno, la cui apertura e chiusura è stata affidata al presidente di Aipai, Aurelio Vaiano, hanno visto avvicendarsi interlocutori di rilievo e spessore, rappresentanti del mondo assicurativo, peritale, accademico e delle associazioni. Importantissima l’adesione e partecipazione: la presenza di periti e ospiti è stata fra le più alte mai registrate. 
La prima sessione del convegno è stata dedicata alla presentazione dello studio condotto dal dipartimento di Ingegneria civile, edile e ambientale dell’Università di Padova (progetto voluto, promosso e coordinato dal Centro Studi Aipai), dal titolo Il patrimonio costruito italiano. Sono stati resi noti, illustrati e commentati i dati di questo importante lavoro, da cui è emerso come la gran parte del patrimonio costruito sia stato realizzato prima del 1980, quando le più recenti e mirate norme tecniche per la costruzione dei fabbricati non erano ancora state emanate. L’evidenza all’esito dell’importante analisi svolta è che, in un territorio fra i più complessi ed eterogenei dal punto di vista orografico, idrogeologico e, in generale, della presenza di eventi eccezionali (anche sismici) quale è l’Italia, il bene primario del cittadino, la casa di abitazione, risulta oggettivamente esposto, in certe aree, a un rischio continuo.
La seconda parte del convegno è stata dedicata alla presentazione del white paper frutto del lavoro di un tavolo appositamente costituitosi sotto l’egida del Cineas, per lo studio di proposte orientate alla regolamentazione delle copertura assicurativa da calamità naturali e pandemie: uno strumento atto a fornire un contributo operativo per la valutazione e gestione dei rischi da calamità naturali e pandemia, in un’ottica di messa in sicurezza dello Stato e contestuale tutela e garanzia per i cittadini, ma che considera e affronta anche la possibile fase operativa di gestione, quantificazione e indennizzo dei danni.

UN MESSAGGIO AGLI STAKEHOLDERS

I messaggi veicolati da volume Il patrimonio costruito italiano e dal white paper cat-nat di Cineas, sono stati interpretati positivamente da tutte le parti coinvolte e presenti: fra esse, anche un’associazione dei consumatori. 
La presentazione e il confronto sui dati e sulle proposte illustrate e condivise nel corso delle due sessioni hanno avuto lo scopo di mettere a disposizione di tutti gli elementi fondamentali per far sì che non solo Aipai possa rappresentare un motore e promotore del cambiamento, ma anche i media, la società civile, le compagnie assicuratrici, fino ai reali decisori in materia, siano efficacemente sensibilizzati e possano quindi farsi a loro volta parte attiva su un argomento atavico che vede oggi, purtroppo e di fatto, la gestione dei danni da calamità naturali affidata alla fiscalità, senza che vi sia un sistema di contribuzione da parte dell’utenza corretto e proporzionato alle reali possibilità del cittadino e consumatore (e ciò, a prescindere dal fatto che sia o meno proprietario di un fabbricato): basti pensare ad esempio – e molti lo hanno appreso con stupore durante il convegno – all’impatto rappresentato, sui costi del carburante, dalle accise che gravano, a ogni rifornimento, sul cittadino per la copertura dei costi sofferti dallo Stato a seguito di eventi calamitosi risalenti sino a 60 anni orsono: dal disastro del Vajont (1963), all’alluvione di Firenze, ai terremoto di Belice, Friuli, Irpinia, L’Aquila; sino ai più recenti alluvione in Toscana e Liguria, e terremoto dell’Emilia (2012).
Il Consiglio direttivo di Aipai, i partecipanti al convegno e chiunque si è espresso in prima persona durante l’evento, si sono detti convinti dell’importanza dell’iniziativa promossa, della validità degli studi condotti e dell’urgenza che i decisori politici affrontino e risolvano finalmente una necessità che per troppi anni è stata analizzata senza mai giungere a una soluzione operativa, in un contesto che vede l’Italia, allo stato attuale, fanalino di coda nel servizio al cittadino davanti alla drammaticità di un danno catastrofale alla propria casa, senza che possano esservi, oggi, sicurezze e garanzie in merito a tempi, correttezza e imparzialità nella liquidazione dell’indennizzo. Obiettivo che tutti ci auguriamo possa essere presto perseguito in Italia, come già avviene nel resto d’Europa. 
Questo il messaggio e il contributo che il convegno di Fontanellato, fortemente voluto da Aipai, ha voluto lanciare – e in questa sede rinnova – agli stakeholders del sistema e alla popolazione tutta.

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